Joe Montemurro si è sfogato: la Juventus Women deve fare di più
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Joe Montemurro si è sfogato: la Juventus Women deve fare di più. Tutti i retroscena

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Joe Montemurro si è sfogato: la Juventus Women deve fare di più. Tutti i retroscena legati al pari-beffa contro il Sassuolo

Avreste dovuto vederlo in faccia. Joe Montemurro quando incontra i giornalisti di solito fa un paio di battute e mostra il suo sorriso sicuro e un po’ beffardo. Ieri dopo Juve-Sassuolo aveva la luna storta o per dirla più prosaicamente era parecchio incazzato. Dice una mezza cosa per stemperare ma non gli viene benissimo: una classe 2006 gli ha appena rovinato la domenica. Lui nel 2006 aveva appena iniziato ad allenare per i Kangaroos di Melbourne. Ma chi glielo doveva dire.

Però non è tutta colpa della povera Sciabica. La partita non gli è piaciuta in generale, probabilmente è quella che gli è piaciuta di meno da quando allena la Juventus Women. Nel senso che si aspettava molto di più dalla squadra e, anche prima di beccare il gol, in panchina sembrava tutto fuorché gioioso. Alle ragazze lo aveva detto chiaro a dicembre: l’anno nuovo deve segnare un cambio di passo, soprattutto a livello di atteggiamento. Meno leggerezze e più cose da Juve; c’è bisogno di tutte e tutte devono dare l’anima in campo per andare a prendersi lo scudetto. Pensava che il messaggio fosse arrivato, evidentemente le sue conclamate doti da comunicatore questa volta non hanno funzionato.

La partita di Vinovo ha palesato di nuovo tutti i limiti visti nella prima parte di stagione: in primis il cronico problema della finalizzazione. Poi bisognerebbe capire se anche quello è attitudinale o forse più strutturale. Questa è una domanda a cui per ora non abbiamo risposta. C’è chi lo ammette e chi mente: vedere la Roma che ne ha rifilati sette alla Fiorentina fa un certo effetto. Nell’intervista post gara dice che era da tempo che non vedeva questi errori ma soprattutto che non sa più se può puntare su alcune cose. Messa così è abbastanza preoccupante e denota quasi sfiducia, ma probabilmente è un ulteriore tentativo di stimolo verso alcune giocatrici.

Di fatto poi ammette che quello che gli sta mancando rispetto all’anno scorso è l’apporto dalla panchina. Da mago del turnover scientifico si è un po’ trasformato in un seguace del ‘guarinismo’: undici titolari e le altre vedono cosa fare. Per spiegarla in modo frettoloso e dissacrante. Joe non ha più un ricambio all’altezza della situazione: Hurtig e Staskova, con tutti i loro difetti e contro-difetti gli mancano come il pane. Avrebbe voluto di più da Bonfantini, Zamanian, Lundorf, Cantore ed è per questo che due sono alla porta. Per le altre due la sveglia sta suonando da un po’. Si potrebbe controbattere che se i cambi sono così tardivi rispetto al piano gara diventa complicato incidere in maniera determinante. La verità forse sta nel mezzo.

Da fuori suona anche un po’ come una richiesta ai piani più alti, che sono quelli abitati da Stefano Braghin. Oggi a Torino arriva Soledad Belotto che è un bellissimo colpo in prospettiva ma cambia nulla nell’immediato. Il mercato della Juventus Women deve ingranare e lo farà nei prossimi giorni: quando si muovono giocatrici dalla dimensione internazionale – Lundorf e Zamanian in teoria lo sono – i tempi sono un po’ più lunghi. Vanno poi prese il terzino e l’attaccante: sta diventando un tormente ma si farà il possibile per andare a dama. Il futuro ad Scanavino ieri era a Vinovo: ha scambiato quattro chiacchiere con Braghin. C’erano pochi dubbi ma è bene sottolineare che il nuovo corso continuerà a sostenere al meglio il progetto femminile.

Tirando le somme il fronte Montemurro-Braghin sembra compatto: solo i risultati di fine stagione sentenzieranno sulla bontà del lavoro svolto. Vanno rimesse in piedi le infortunate Nilden, Gunnarsdottir e Bonansea, anche perché si sa poco o nulla sui tempi di recupero. Il clima nello spogliatoio è movimentato ma non è questo il problema. Forse c’è qualche piccola crepa, come ovunque. Il grosso del gruppo resta col mister e continua a fidarsi abbastanza ciecamente di lui, nonostante attribuisca allo staff qualche errorino di gestione. Joe e la società vorrebbero rivedere dalla squadra la fame e l’umiltà che hanno reso la Juventus Women tale.

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