Oddenino: «Allegri non rischia, è una certezza Juve» - ESCLUSIVA
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Oddenino (La Stampa): «Allegri non rischia, è una certezza della Juve» – ESCLUSIVA

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Gianluca Oddenino, giornalista de La Stampa, ha analizzato la situazione di Allegri e non solo in esclusiva per Juventusnews24

Gianluca Oddenino, firma de La Stampa, ha analizzato l’attuale situazione in casa bianconera. Dal pareggio casalingo contro il Nantes al possibile futuro di Massimiliano Allegri: le sue dichiarazioni in esclusiva per Juventusnews24.

Che pensiero ti sei fatto in merito all’1-1 con il Nantes?

«E’ stata una partita strana dove la Juventus ha dominato per un’ora, ma l’unico difetto non è stato tanto quello di non saperla gestire, quanto più quello di non chiuderla, di fare il secondo e magari il terzo gol. Queste sono cose che in Europa paghi a caro prezzo contro squadre meno forti come il Nantes che sicuramente non ha la qualità della Juve, ma è rimasto in partita. Ha avuto anche fortuna al netto dell’errore arbitrale che c’è stato, ma i bianconeri se ci ripensano capiscono che è ora di segnare qualche gol in più».

Quanto pesa un episodio come quello del rigore non dato in una partita in cui la Juve giocava comunque contro la tredicesima forza della Ligue 1?

«Distinguiamo le due cose. Da una parte c’è il risultato di una partita che la Juve ha buttato via nel non saperla chiudere, poi c’è anche la fortuna o sfortuna. In ogni caso la Juve non si attacca a certi episodi per giustificare il risultato, non lo ha fatto neanche Allegri. Rigore era rigore, ma se si rimane fermi a questo punto si commette un doppio errore. Non si deve pensare al passato e farsi condizionare, si deve voltare subito pagina».

Quali sono le sensazioni verso la gara di ritorno di giovedì prossimo?

«La Juve ora è costretta a vincere per andare agli ottavi, ma io penso meriti di superare questo playoff. L’1-1 è un risultato che complica i piani perchè ti obbliga a vincere ma io ti direi che la Juve ha un buon 60% di possibilità di passare il turno. Per la vittoria finale invece le inglesi sono molto più strutturate, ci vuole anche fortuna nelle coppe e credo che il sorteggio con il Nantes sia stato fortunato. Loro sono una squadra che fa fatica in campionato, anche se hanno dimostrato di poter resistere».

Cosa aspettarsi dalla trasferta di La Spezia?

«Sarà una gara difficile per la Juve, specialmente dopo una partita in Europa di giovedì, a maggior ragione dopo aver speso energie nervose. C’è il rischio di non essere connessi con la partita. Poi lo Spezia ha cambiato allenatore da poco e questa è un’altra incognita perchè bisogna cercare di capire chi si affronta. I bianconeri dovranno essere bravi a chiuderla il prima possibile come fatto ad esempio a Salerno».

Non noti un Allegri un po’ troppo nervoso nonostante lui affermi il contrario?

«Lui un po’ di nervosismo lo ha ammesso in parte, ma è comprensibile perchè la Juve vive una situazione anomala con la penalizzazione che pesa sull’umore. Il pari con il Nantes poi è stato difficile da digerire. Allegri è l’uomo che più di tutti è chiamato a far uscire la Juventus fuori dalla tempesta, la società lavora poi c’è anche il campo con una partita ogni tre giorni, ma non dimentichiamoci che si gioca una semifinale di Coppa e in campionato ha riequilibrato la squadra mettendo mattoncino su mattoncino. Forse la parte europea è quelle che è mancata più di tutte, si è perso un po’ il suo tocco buono in Europa. Poi ovviamente aspettiamo il ritorno prima di fargli il funerale».

Allegri rischia l’esonero?

«In questo momento no. Per fine stagione non so, ovviamente come in tutte le aziende lì si fanno i bilanci. Mi rendo conto che esista un’incertezza grande attorno alla Juve perchè non si sa come andranno a finire le cose, è difficile tratteggiare il futuro. In casi come questi ti aggrappi alle certezze e Allegri, nonostante il suo nervosismo, è una di quelle».

Anche il tridente offensivo è una certezza?

«E’ una strada che la Juve deve continuare a percorrere, ha giocatori di qualità e se giocano insieme aumentano le possibilità di fare gol. Non è facile trovare un equilibrio, serve ovviamente la disponibilità di tutti e finchè non accade ci saranno alti e bassi, ma sono convinto che questo tridente sia la soluzione per curare il mal di gol».

Chi fa parte di questo tridente è Dusan Vlahovic. Come vedi il suo futuro?

«Mi rendo conto sia difficile fare previsioni. Tanti si faranno due domande sul futuro, specialmente se la Juve non dovesse partecipare alle coppe. Credo l’agente di Vlahovic già a gennaio abbia cercato qualcosa, sondato il terreno con altre squadre per capire chi fosse interessato. Poi era chiaro che a gennaio non si sarebbe mai mosso, ma in estate se c’è qualcuno vediamo, perchè secondo me non diranno di no sia in società che da parte dell’entourage del giocatore. Non mi pare un incedibile e manco lui mi sembra uno che vuole stare alla Juve per tutta la vita».

E’ un rimpianto quello di non aver tenuto Rovella per puntare su Paredes? L’argentino non ha mai convinto da quando è arrivato.

«Quella di Paredes è stata un’operazione sbagliata in partenza, nel senso che il giocatore ha esperienza e qualità, però già in Italia non aveva fatto grandi cose. Non è uno che ti fa la differenza al contrario di Di Maria, che quando gioca si è visto come venga a crearsi un’altra musica. Seriva una pedina a centrocampo probbailmente, forse si poteva tenere Rovella, forse però Paredes non ha messo quello che poteva dare, ma comunque ha vinto un Mondiale e da lì ha capito anche che non ci sono possibilità di permanenza a Torino. E’ un corpo estraneo alla squadra ormai, non vedo possibilità di una sua permanenza».

Qual è il punto sul caso plusvalenze?

«Siamo in attesa di capire quando verrà fissato il ricorso al Collegio, dove si tratterà in punto di diritto la sentenza che, secondo me, non verrà confermata o comunque verrà riformata dopo essere stata rimandata alla Corte. La lettura della sentenza ha fatto pervenire dubbi leciti e non chiariti. Serve tempo, le motivazioni sono arrivate a fine gennaio, ora entriamo nel periodo del ricorso in attesa poi che la Procura Federale concluda l’inchiesta sui rapporti con le altre società e sulle manovre stipendi. Il fronte è ampio, poi c’è anche quello con la Giustizia Penale e il 27 marzo l’udienza preliminare a cui seguirà poi un processo o meno. Si stanno studiando le carte».

Le parole di Santoriello potranno cambiare qualcosa?

«Direi di no, non cambiano nel senso che accusare un pm non è semplice, anzi. Poi è un lavoro di Procura, non solo di Santoriello. Certamente non aiuta il clima che c’è ora con quelle frasi che poi andranno contestualizzate. E’ stata una cosa certamente non cosa simpatica, ma non inficia sul processo e questo lo sa anche la Juve che è stata molto intelligente rispettando il pm. Rispetto genera rispetto».

Si ringrazia Gianluca Oddenino per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

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