Padoin Juve, ritorno giusto? La profezia di Conte e l'elogio di Allegri
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Padoin Juve, ritorno giusto? La profezia di Conte e l’elogio di Allegri

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La visita di Simone Padoin alla Continassa ha scatenato i tifosi della Juventus: possibile ingresso nello staff di Allegri

Simone Padoin è stato graditissimo ospite della Juventus pochi giorni fa alla Continassa. L’ex centrocampista ha fatto visita ai bianconeri nei primi giorni di preparazione agli ordini di Max Allegri, tornato in panchina dopo l’esonero di Pirlo e l’esilio di due anni da Torino. I tifosi sono esplosi di gioia all’immagine del celeberrimo “Talismano”, così additato nei suoi anni alla Juventus con Allegri e Conte. Il giorno successivo sui quotidiani è rimbalzata l’indiscrezione di un Padoin assistente di Massimiliano Allegri nella sua seconda avventura alla Juventus. Padoin entrerebbe nello staff di Allegri con un ruolo simile a quello di Barzagli nella stagione 2019/2020 con Sarri: compiti specifici portando la sua professionalità e la sua grinta, qualità che lo hanno fatto emergere in un calcio d’elite come quello della Serie A pur conscio del fatto che Madre Natura non gli abbia donato le caratteristiche di Cristiano Ronaldo o Messi.

 

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La professionalità è una delle armi a sua disposizione e lo stesso Max Allegri, quando Padoin lasciò la Juve, scrisse questo sul suo profilo Twitter ormai silenziato: «Un saluto affettuoso a Simone Padoin, calciatore esemplare che ha sempre dato non tutto, di più! Grazie e in bocca al lupo Pado!». La stima nei suoi confronti c’è e ma non solo da parte di Allegri. L’altro allenatore che lo ha avuto alla Juventus, ovvero Antonio Conte, ipotizzò per lui un futuro da allenatore: «Per come vede il calcio e per la capacità che ha di interpretare in modo corretto tutti i ruoli, credo che Simone diventerà un ottimo allenatore».

Due indizi, e manca il terzo. Presto trovato: il legame con il mondo Juve. Nel percoso post prima era di Allegri, Agnelli ha sempre scelto figure di questo tipo: Barzagli e Pirlo ne sono gli esempi più lampanti ma scendendo di categoria e slegando il discorso dal livornese, si può parlare anche di Grosso allenatore della Primavera o di Storari nel suo ruolo dirigenziale. Una scelta che non sempre paga e che divide i tifosi ma che di certo infiamma una parte di affezionati per il legame. Padoin ha un curriculum bianconero importante con la vittoria di cinque Scudetti, 107 presenze e anche 3 gol messi a segno. La suggestione c’è, il placet dei tifosi anche: resta da capire il ruolo che il classe 1984 andrebbe a svolgere. L’esperienza di Pirlo (sufficiente nei risultati ma al di sotto della media per tanti aspetti) fa propendere la bilancia e l’umore verso il no (temporaneo) magari, preferendo figure più affermate. Ma Padoin ha sempre convinto tutti e lavorato il doppio degli altri per arrivare dove nessuno pensava potesse piantare la sua bandierina.

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