Padovano assolto: «Arresto da Scherzi a parte, vi racconto tutto»
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Padovano assolto: «Arresto da Scherzi a parte, vi racconto tutto»

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Padovano assolto: «Arresto da Scherzi a parte, vi racconto tutto». Le parole dell’ex bianconero

Lo scorso 31 gennaio la Corte d’Appello di Torino ha assolto l’ex Juve Michele Padovano dall’accusa di aver finanziato un traffico di stupefacenti nel 2006.

Un incubo durato 17 anni, che l’ex calciatore ha ripercorso a ilgiornale.it. Ecco le sue dichiarazioni.

ARRESTO – «Ricordo le modalità davvero assurde con cui venni condotto in questura, come se fossi l’Escobar italiano. E dopo le impronte digitali venni immediatamente trasferito nel carcere di Cuneo. In isolamento. Ricordo bene che quando venni prelevato da casa e condotto in questura, pensai che fosse tutto uno scherzo. O almeno lo sperai fortemente».

UNO SCHERZO – «Erano gli anni in cui Scherzi a parte aveva preso di mira i calciatori. Allora pensai ad uno scherzo architettato ben bene, ma una volta entrato in questura e prese le impronte, capii che era tutto vero. Giuro che sperai tanto che si trattasse di uno scherzo».

ASSOLUZIONE – «Sono un combattente, ma faccio fatica ad esternare determinate emozioni, soprattutto quando sono così forti. Ho pianto, ma ho provato anche una gioia immensa. Parliamo di diciassette anni di vita, durante i quali sono accadute tantissime cose. Mio padre non c’è più…».

VIALLI «Luca telefonava sempre a mia moglie quando ero in carcere. Eravamo amici, molto amici. La mia scelta di andare a Londra al Crystal Palace fu determinata dal fatto che lui era lì. Con lui se n’è andato un pezzo di me».

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