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Pancaro: «Juve, non puoi più sbagliare. Su Locatelli dico questo» – ESCLUSIVA

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Giuseppe Pancaro dice la sua su Juventus-Milan: ecco le dichiarazioni dell’ex terzino rossonero ai microfoni di Juventusnews24

Giuseppe Pancaro, ex terzino del Milan, dice la sua sulla gara contro la Juventus ai microfoni di Juventusnews24. Le sue parole in esclusiva.

Juve e Milan si presentano all’Allianz Stadium in due momenti opposti. L’ha stupita di più l’avvio complicato dei bianconeri o vedere un Milan così schiacciasassi nelle prime 3 giornate?
«Vedere la Juve così in difficoltà, perché anche se era prevedibile per il cambio di allenatore, per l’addio di Cristiano Ronaldo, non pensavo proprio in questo modo. Per quanto riguarda il Milan, lo scorso anno è arrivato secondo, sta facendo bene già da un po’. Ha ripreso bene come ha finito l’anno scorso».

Quali difficoltà ha visto maggiormente nella Juventus nelle prime battute della stagione?
«Quando cambi allenatori ci vuole un po’ di tempo per far sì che la squadra recepisca quello che il nuovo tecnico vuole. In passato la Juve come organico era più forte, quindi bastava una buone gestione. Adesso la sensazione è che, non essendo più superiore rispetto alle altre, non basta più solamente gestire la rosa ma serve anche dare qualcosa in più dal punto di vista organizzativo, di idea di gioco».

Juve che ha deciso di ringiovanire notevolmente la sua rosa quest’anno. Qual è il compito principale adesso per Massimiliano Allegri?
«Quando vinci non lo fai mai per caso, e Allegri è stato bravo a farlo con la squadra più forte. Adesso deve aggiungere qualcosa dal punto di vista della proposta, dell’organizzazione».

A proposito di giovani, a legare Juve e Milan è Manuel Locatelli, ex rossonero ed ora elemento importante del centrocampo bianconero. È stato l’acquisto giusto?
«A me è un giocatore che piace molto, è un centrocampista universale, che può fare tutto. Ha visione di gioco, è cresciuto in personalità. Gli anni con De Zerbi gli hanno fatto bene, quindi è stato un acquisto azzeccato».

Proiettando lo sguardo sul Milan, cosa l’ha impressionata maggiormente di questo inizio di stagione?
«Mi ha impressionato ciò che manca alla Juve, non per colpa di nessuno. A prescindere dalla consapevolezza, ha proprio un’idea di gioco forte, un’organizzazione forte nelle due fasi. Questa organizzazione la mette un po’ avanti rispetto alle altre».

C’è un giocatore che ha visto più cresciuto e maturo ora?
«Calabria sta continuando a crescere, ma quello che è maturato maggiormente è Tonali. È un ragazzo che mi è sempre piaciuto, non mi meraviglia quello che sta facendo vedere. Ha un potenziale enorme: vista la giovane età, aveva bisogno di ambientarsi in una grande società come il Milan, con pressioni e responsabilità diverse. È uno dei centrocampisti più forti italiani»

Contro la Juve c’è il dilemma Zlatan Ibrahimovic. Cosa cambia e come cambia il Milan con o senza di lui?
«Porta i gol, che è la cosa primaria. Anche da un punto di vista caratteriale, dell’autostima, del voler provare a vincere tutti i costi, è decisivo nel Milan. Almeno all’inizio i rossoneri hanno sopperito a questa assenza facendosi forza di questa consapevolezza tattica sul campo che Pioli ha saputo dare, grazie anche alla continuità tecnica. Ogni anno ha aggiunto qualcosa, e oggi si vede la mano dell’allenatore. In quell’organizzazione il Milan oggi si sente forte».

C’è un Juve Milan che ricorda con maggiore emozione legato alla sua carriera?
«Ce ne sono stati diversi. Forse quello più bello ed emozionante è quello dell’anno in cui abbiamo vinto lo Scudetto. Perdevamo 1-0 e abbiamo vinto 2-1 con doppietta di Seedorf. Quella partita fu decisiva per il titolo finale, uno spartiacque».

Qual è, secondo lei, la squadra più attrezzata per vincere lo Scudetto?
«È il primo anno in cui non c’è un vera favorita. Lo scorso anno c’era l’Inter, ma in questa stagione la sensazione è che sia molto più aperto. Secondo me la lotta rimane sempre ristretta tra Inter, Milan, Napoli e la Juve, ma dipende molto dalle prossime partite perché non può più sbagliare. Per quanto riguarda la Lazio, non penso che subito possa giocarsela con queste squadre, così come la Roma. Gli Scudetti si costruiscono negli anni».

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