Pazienza: «Juve? Esagerato parlare di momento così negativo»
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Pazienza: «Juve? Non è un momento così negativo. Ecco perchè tenere Allegri» – ESCLUSIVA

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Michele Pazienza, ex centrocampista bianconero, è intervenuto in esclusiva a Juventusnews24: ecco cosa ha detto

E’ stato in bianconero per poco, ma Michele Pazienza ha potuto capire bene come vanno le cose all’interno dell’ambiente Juve. Una squadra che deve lottare sempre per vincere, come confermato dallo stesso ex centrocampista nella sua intervista in esclusiva per Juventusnews24.

Come si spiega il momento così negativo che sta passando la Juventus?

«Parlare di momento così negativo è esagerato secondo me. Vero è che la Juve è finita fuori da una competizione importante come la Coppa Italia, ma ad oggi ha fatto un buon percorso nonostante tutte le problematiche, tutte le situazioni che le si sono create attorno. Se si va a valutare, se si vuole fare un giudizio sulla classifica attuale sicuramente possiamo dire che non è così disastrosa come sembra. Chiaro che da un club come la Juve ci si aspetta sempre qualcosa di straordinario, che sia sempre ai massimi livelli ma le annate storte capitano. Per il resto, da qui alla fine, il club bianconero dovrà cercare di fare meglio, ma proprio perchè è nel suo DNA».

Quindi conferma per Allegri anche per l’anno prossimo?

«Per me assolutamente si. Allegri ha recuperato tanti punti dopo la penalizzazione che è stata inflitta alla Juve nei mesi scorsi. Andare oggi a cambiare un assetto collaudato è un rischio. Se parliamo di Max parliamo di un tecnico che conosce bene i meccanismi, che sa quali sono le dinamiche nello spogliatoio della Juve e nel rettangolo di gioco. Chiunque può prendere il suo posto, ma non avrebbe il tempo necessario per ribaltare tutto. Ecco perchè punterei ancora su di lui».

Cosa ci si deve aspettare dalla trasferta di Bologna?

«Dopo l’eliminazione dalla coppa non poteva esserci partita più insidiosa e difficile. Il Bologna è un pericoloso avversario che gioca un ottimo calcio, pieno di giocatori giovani e spensierati e di grande gamba. La squadra di Thiago Motta, oltre ad esprimere un buon calcio, sottolineo come sia ancora giovanissima e dall’intensità molto elevata».

E se, rimanendo in tema giovani, dovessi chiederle un suo giudizio su Fagioli e Miretti che, pian piano, si sono ritagliati uno spazio in prima squadra?

«Hanno bisogno di crescere essendo giovani che si affacciano ora in un mondo importante, ma è chiaro che devono farlo in fretta. Alla Juve non si ha il tempo di poter crescere, bisogna arrivarci pronti. Come avevo detto prima la Juve è abituata e ha abituato i tifosi a lavorare e lottare sempre per traguardi importanti e tutti devono dare una mano da subito. Non si può aspettare troppo».

Tornando alla Coppa Italia, la Juve ha meritato l’eliminazione per quanto visto tra andata e ritorno?

«Si nel complesso si, specialmente perchè nella gara di ritorno a San Siro ha fatto davvero poco per far si che riuscisse a passare il turno. Giusto che sia andata l’Inter in finale per quanto si è visto».

Parlando di centrocampisti, possiamo bocciare il ritorno di Pogba o bisogna aspettare di rivederlo in campo con continuità prima di dare un giudizio?

«Nel calcio si giudica, purtroppo o per fortuna. Per quanto fatto, o non fatto, l’affare Pogba ad oggi è sicuramente da bocciare. Non ha mai avuto una condizione fisica ottimale e non ha mai trovato continuità. Così è difficile da giudicare perchè non è praticamente mai stato impiegato e anche questa situazione sicuramente lascia un po’ di rammarico in Allegri per non aver avuto quasi mai giocatori importanti come lui. Ma mi riferisco anche ad altri».

Prego.

«Parlo nello specifico di Di Maria. C’è stata una parte di stagione in cui ha spinto tanto e fatto cose bellissime, ha aiutato la Juve a recuperare tanti punti. Ma nella prima fase non ha avuto continuità, così come non ne sta avendo ora. Non voglio giustificare o difendere Allegri, ma queste situazioni hanno inciso molto nel complesso della stagione».

Rinnoverebbe il contratto di Rabiot considerate le cifre di cui si parla?

«Rabiot quest’anno ha dimostrato di essere uno da Juve, è una certezza ed è da gente come lui che si deve ripartire per il prossimo anno. Considerando l’età giusta e matura sono convinto sarebbe utile per lui proseguire in un club importante come quello bianconero e quindi sarei favorevole al rinnovo».

La Juve può vincere l’Europa League?

«Molto dipende dalla condizione dei giocatori più importanti. Se recuperano la miglior condizione gente come Di Maria, Chiesa, Pogba, ma anche Bonucci che non abbiamo mai visto al massimo, si può fare. La Juve ha bisogno, per salvare la stagione e portare a casa un risultato positivo, di vincere l’Europa League. Ma deve assolutamente recuperare chi sposta gli equilibri e fa la differenza se vuole avere delle possibilità».

Com’era la situazione della Juve quando lei arrivò a Torino? Trova somiglianze con quella attuale?

«Quella che trovai io era una Juve in fase di costruzione, una Juve fresca, una nuova Juve che si era trasformata completamente rispetto alle ultime due stagioni in cui aveva raggiunto due settimi posti di fila. Conte riuscì in poco tempo a creare un gruppo di lavoro compatto, a ricostruire una mentalità che riuscisse a raggiungere obiettivi importanti come ad esempio lo Scudetto a cui società e tifosi erano abituati da sempre. Somiglianze direi che non ce ne sono perché questa Juve non viene da risultati bassi come quei settimi posti, ha fatto anche stagioni importanti recentemente rispetto a quella dove arrivai io. Poi è chiaro che, ad oggi, c’è assolutamente bisogno di nuova linfa, di gente che comunque può ridare mentalità e capacità di andare a vincere».

Si ringrazia Michele Pazienza per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista

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