Pirlo cuore bianconero: «Andare alla Juve è stata la decisione giusta»
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Pirlo cuore bianconero: «Andare alla Juve è stata la decisione giusta»

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Andrea Pirlo, ex giocatore della Juve, ha rilasciato alcune dichiarazioni in diretta su Instagram. Queste le sue parole

Intervenuto in diretta su Instagram con la pagina Il Nuovo Calcio, Andrea Pirlo ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

ANDARE ALLA JUVE – «È stata una decisione giusta. Nei quattro anni trascorsi ho vinto quattro Scudetti, Coppe Italia e ho disputato una finale di Champions League».

DISCORSI PRE PARTITA – «Fortunatamente riuscivo ad autostimolarmi, perché se giochi certe partite non hai bisogno di tanti discorsi. Quelle gare le senti dentro, quindi è difficile non automotivarsi. Certi discorsi aiutano però in certi momenti».

CONTE E ALLEGRI – «Entrambi mi hanno insegnato molto. Penso che gli allenatori che gestiscano solo non esitano più: ad esempio Allegri sembrava dall’esterno un tecnico che gestiva soltanto, ma in realtà era un gran lavoratore».

ALLENATORE«La prima volta che ho pensato di fare l’allenatore è dopo una lezione di Conte (ce ne faceva sempre di 40’ l’una). Mi son messo tra me e me e ho pensato: ‘Anche io voglio fare l’allenatore’. Da lì mi è scattata la voglia di proseguire».

QUANTO INCIDE UN ALLENATORE – «Sui giocatori può incidere tanto, perché possono farti rendere al 100% o non farti giocare. Trovare la persona giusta nel momento giusto può essere fondamentale».

IDEA DA ALLENATORE«Un calcio di possesso ma non fine a sé stesso, deve avere sempre una finalizzazione. Deve essere finalizzato a far gol che è la cosa più importante. I bravi allenatori erano spesso centrocampisti? Forse perché avevano una visione totale per il gioco».

ALLENATORI – «Quelli che ho avuto durante la carriera li conosco, non c’è bisogno di studiarli. Dico Guardiola, poi mi piace Klopp anche se non è nel mio stile il suo tipo di gioco. Mi piace molto anche De Zerbi. Ce ne sono tanti bravi, anche lo stesso tecnico del Barcellona. Ce ne sono tanti, bisogna trovare la propria identità».

NAZIONALE – «Ho avuto la fortuna di fare tutta la trafila, di vincere l’Europeo Under 21, di fare le Olimpiadi e poi di raggiungere il sogno che è la Coppa del Mondo. Lippi? Lo conosco abbastanza bene, è stato fondamentale per la vittoria del Mondiale perché fin dalle convocazioni nei due anni precedenti al Mondiale aveva in testa la sua squadra e ci diceva che avremmo fatto un bellissimo percorso, ti dava grande motivazione e ti faceva discorsi che entravano. Ti diceva le cose in faccia».

SQUADRE DA ALLENARE – «Sono più orientato verso i grandi e non verso le giovanili. Credo di aver bisogno di avere un obiettivo ben preciso da raggiungere, ho voglia di risentire quell’adrenalina della partita, quello che significa vincere e perdere, la responsabilità. Credo che il percorso giovanile non faccia per me, non è una cosa che può piacermi. Preferirei iniziare con i grandi».

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