Pjanic allo scoperto: «Svelo tutta la verità sulla Juve. Cos'è successo»
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Pjanic esce allo scoperto: «Svelo tutta la verità sulla Juve. Ecco cos’è successo»

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Miralem Pjanic, centrocampista del Besiktas e vicino a tornare alla Juve, ha rilasciato un’intervista, parlando così dei bianconeri

Intervistato da Tuttosport, Miralem Pjanic ha svelato la verità sul ritorno alla Juve sfumato in estate ma non solo. Le dichiarazioni del centrocampista, passato al Besiktas.

JUVE – «Ci sono stati dei contatti e degli appuntamenti con il mio agente, ma il mercato non è mai facile. Mi sarebbe piaciuto tornare e avrei fatto di tutto per ritrovare Allegri. Amo la Juventus, sono legato ai tifosi e ho un ottimo feeling con il presidente Agnelli. Però nel calcio bisogna guardare avanti e, siccome prima di tutto sono un professionista, adesso voglio togliermi delle belle soddisfazioni con il Besiktas».

BARCELLONA – «Koeman ha avuto un atteggiamento con me che nessuno ha capito. Neppure Messi. Leo, lo scorso anno, mi ha detto più volte: ‘Ma perché non ti fa giocare? È successo qualcosa?’».

AVER GIOCATO CON RONALDO E MESSI– «Sì e mi sento molto fortunato: aver giocato con due extraterrestri così vale come un trofeo. Sono diversi, Leo e Cris, ma anche molto simili: vivono per competere e vincere, anche in allenamento. Cristiano cura ogni minimo dettaglio, ma non pensiate che Messi non sia un gran lavoratore. Leo, però, ha un dono unico: gli riesce tutto con una semplicità estrema. Anche le punizioni… Io mi devo esercitare continuamente sui calci piazzati. Mentre Leo non le prova quasi mai in allenamento, però poi in partita segna dei gol bellissimi anche da fermo. È pazzesco. Senza Cristiano la Juve perde tantissimi gol: Cris è una sicurezza. Però ha detto bene Allegri: in passato sono andati via campioni come Zidane, Nedved e Del Piero, ma la Juve ha sempre continuato a vincere».

DYBALA – «Paulo ha un grosso peso sulle spalle, ma è già un campione. Io ho avuto la fortuna di giocare con Ronaldo e Messi. Cris e Leo sono due extraterrestri, però è Paulo quello con cui mi sono divertito di più: era tanto bello quanto semplice trovarlo tra le linee e se gli chiedi l’uno-due sai che con lui la palla torna perfetta. Dybala è un top, ma come tutti ha bisogno della squadra. Ora gli direi di restare alla Juve, dove lo amano. Ma queste sono scelte personali, difficili da giudicare dall’esterno, perché a volte uno avverte il bisogno di stimoli e sfide nuove».

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