Plusvalenze Juve, l'inquisizione sportiva ha falsato tre volte il campionato
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Plusvalenze Juve, l’inquisizione sportiva ha falsato tre volte il campionato

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Plusvalenze Juve, l’inquisizione sportiva ha falsato tre volte il campionato. La ricostruzione di quanto accaduto intorno al club bianconero negli ultimi mesi

A volte mettere in fila i fatti aiuta a capire ciò che succede. Ci provo. Le società di calcio italiane hanno bilanci spesso claudicanti (per i motivi più disparati) ed utilizzano uno strumento LEGITTIMO per “aggiustarli” un po’: le plusvalenze derivanti dallo scambio di giocatori. La Procura Federale decide di vederci chiaro per escludere abusi e, dopo due gradi di giudizio, decide di archiviare perché non esiste un modo per fissare un valore “oggettivo” ai calciatori e quindi non si possono perseguire le società che si accordano sul loro valore. Tutti assolti. Solo che poi sul tavolo della Procura Federale (nel cui collegio ci sono dichiarati anti-juventini) arriva un faldone di migliaia di pagine di intercettazioni telefoniche e poco altro provenienti dalla Procura di Torino che sta conducendo un’indagine sui bilanci della Juventus (ah, naturalmente tra i pm inquirenti ce n’è uno che ha dichiarato pubblicamente di odiare la Juventus, non solo da tifoso del Napoli, ma proprio da magistrato).

Nel frattempo le intercettazioni iniziano a circolare sui media, che creano un polverone in grado di orientare un “sentimento popolare” che si aspetti una punizione della società bianconera. Naturalmente un polverone fondato solo su “sensazioni”, visto che il Tribunale di Torino, sulla base dello stesso materiale, deve ancora decidere ad oggi se e chi rinviare a giudizio ed eventualmente per cosa. Tanto basta però alla Procura Federale per riaprire il procedimento plusvalenze – anche in assenza di fatti nuovi, come sarebbe previsto dai regolamenti – per la sola Juventus. Nella discussione il colpo di scena, che tutti i giuristi hanno definito senza mezzi termini una violazione dei principi costituzionali: la Juventus produce una memoria difensiva sulle plusvalenze contestate, ma, voilà, non serve. Il processo è diventato per “slealtà” sportiva dei dirigenti che al telefono sono stati brutti e cattivi come tutti hanno potuto vedere. Quindi diritto alla difesa umiliato, e per di più due volte, visto che Tar e Consiglio di Stato sanciscono che i legali della difesa avrebbero avuto il diritto di visionare la cosiddetta “carta Covisoc” (in cui si suggerisce alla Procura Federale di istituire un tavolo per scrivere le regole sulle plusvalenze) e la successiva risposta del Procuratore Federale (che ignora il suggerimento, affermando che avrebbe perseguito l’esistenza di “sistemi” di plusvalenze, secondo una regola da lui inventata e inesistente nel regolamento Figc). Carte negate alla difesa, ma poi immediatamente diffuse ai media prima che agli interessati. Il Procuratore chiede -9 per violazione dell’Articolo 4, il giudice non solo accetta, ma rincara: -15 (e poi commenta “i tribunali sportivi devono privilegiare la velocità rispetto alla certezza della colpevolezza”).

Ovviamente la Juventus ricorre all’Arbitrato del Coni, ma intanto il campionato è falsato: -15 è un’enormità, ancora più pesante perché non definitiva. A metà stagione si cancella un mese abbondante di risultati, non si sa – e non si saprà fino a fine stagione- per cosa la Juventus e le squadre nei suoi dintorni in classifica stiano giocando: Champions, Europa League, Conference? Anche la programmazione del futuro è sotto scacco. Mentre si aspetta il Coni, ecco anche la seconda ondata della Procura Federale: manovra stipendi (riguarda solo la società e non i giocatori…), partnership (ovviamente la Juve le fa da sola…) e rapporto con gli agenti. Di nuovo articolo 4, cioè altri punti? In quale stagione?  Non è dato saperlo, campionato falsato alla seconda. Ma ecco il Coni, che decide di non decidere (procedura nota ai colori bianconeri fin da Calciopoli) e rimanda alla Caf per rimodulazione. Campionato falsato alla terza. Ora se ne accorgono anche i non juventini che vedono ricomparire la Juve al terzo posto. Aspettiamo le prossime puntate, ma alcune domande ce le poniamo. Perché solo la Juve? Perché a stagione in corso? Perché violando il giusto processo? Perché si dà l’idea che sia già tutto scritto prima di iniziare i processi? E se la giustizia ordinaria arrivasse a conclusioni diverse? Qual era già quel Tribunale che decideva in partenza la colpevolezza senza bisogno di prove ed estorceva confessioni con la tortura (ora basta chiamare “confessioni” le intercettazioni…)? Ah sì, il Tribunale dell’Inquisizione. Perché invece di “Giustizia Sportiva” non la chiamiamo “Inquisizione Sportiva”?

di Luigi Schiffo

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