Pochesci: «Sarri? Un conto è parlare con Insigne, un conto con Ronaldo»
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Pochesci: «Sarri? Un conto è parlare con Insigne, un conto con Ronaldo»

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Il tecnico Sandro Pochesci ha parlato della stagione della Juve, di Sarri e non solo: le sue parole a Radio Bianconera

Sandro Pochesci, allenatore, ha parlato della stagione della Juve di Sarri. Le sue parole.

JUVE«Nella Juventus dell’anno prossimo di chi farei a meno? Higuain perché secondo me ci sono centravanti migliori, mentre invece giocatori come Douglas Costa sono difficili da trovare e quindi lo terrei».

MERCATO«Io andrei a prendere subito Koulibaly, secondo me è l’acquisto che manca alla Juve che quest’anno è mancata un po’ nel reparto difensivo. La Juve deve rinforzarsi lì, anche sulle fasce i giocatori stanno perdendo il passo della grande squadra. Poi magari prenderei solo un centravanti e basta. Chi sacrificherei tra i difensori? Io darei via Rugani perché non ha mai dato continuità né dà certezze, poi anche Chiellini inizia ad avere i suoi anni. Bisogna capire se la Juve lo riconferma, se il giocatore farà un altro anno o se entrerà nello staff. Koulibaly quest’anno ha un po’ fallito perché era orfano di Sarri, ha fatto un’annata un po’ brutta per il giocatore che è. È un top player come ce ne sono pochi al mondo, i giocatori però cambiano anche i base a chi li allena».

DYBALA «La Juve ha sbagliato prima a metterlo sul mercato, siete stati fortunati che non sia stato ceduto. Sarebbe stato un grande autogol, Dybala è il Messi del nostro campionato. È il giocatore più decisivo della Serie A. Forse ci sono giocatori più forti tecnicamente, ma il problema è l’impatto con la partita. Dybala è sempre determinante, non capisco come si sia potuto mettere in discussione. È uno dei grandi misteri. A questi giocatori non puoi dire cosa devono fare, loro lo sanno. L’aspetto tattico conta zero, a Cristiano Ronaldo mica c’è qualcuno che gli dice cosa deve fare. Gli si dà la palla e poi ci pensa lui. La differenza negli ultimi sedici metri la fa il calciatore».

SARRI «Se penso al Sarri che ho conosciuto al Napoli sono deluso, ma ha fatto una grande trasformazione come allenatore. Tra il parlare con Cristiano Ronaldo e parlare con Insigne c’è differenza, un allenatore deve essere credibile al 100%».

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