Pogba Juve, dall’ascesa al declino: si chiude malissimo la storia di Paul
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Pogba Juve, dall’ascesa al declino: si chiude malissimo la storia di Paul

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Pogba Juve, dall’ascesa al declino: si chiude malissimo la storia di Paul dopo la conferma della positività al doping

E’ arrivata la pietra tombale sulla storia di Pogba con la Juve dopo l’esito delle controanalisi che ha confermato la positività al doping, in particolare al testosterone. In attesa di capire gli sviluppi sulle decisioni che saranno prese nelle sedi opportune per il futuro professionale del giocatore, si può già dire che si chiude malissimo la storia di Paul in maglia bianconera.

Infortuni continui, problemi fuori dal campo, atteggiamenti non propriamente da professionista esemplare. La positività al doping è solo la punta dell’iceberg della seconda (dis)avventura di Pogba alla Juve, nata sotto buoni auspici, ma destinata a terminare nel peggiore dei modi possibili e immaginabili.

IL PRIMO, STRAORDINARIO POGBA IN BIANCONERO

Arrivato giovanissimo alla corte di Conte nell’estate 2012 dopo aver rotto con il Manchester United a causa di Ferguson, il Pogba diciottenne ha impiegato pochissimo per entrare nel cuore dei tifosi ed essere decisivo nella Juve. Basti ricordare che in meno di un mese fa il suo debutto ufficiale alla Juve( 22 settembre 2012 col Chievo) e trova il suo primo gol in bianconero con una fucilata clamorosa contro il Napoli. Facendo letteralmente impazzire di gioia lo Stadium.

Da lì partì l’ascesa del Polpo. 37 partite e 5 gol nella prima stagione. 51 presenze e 9 gol nell’annata 2013-2014. 41 partite e 10 gol in quella successiva. 49 presenze e altri 10 gol nell’ultima stagione. E ancora: 4 scudetti, 3 Supercoppe, 2 Coppa Italia. Con la Champions League soltanto sfiorata nel 2015 contro i marziani del Barcellona (ma l’atterramento in area di rigore di Dani Alves su di lui grida ancora vendetta). In mezzo, alcuni gol meravigliosi dalla distanza, le giocate da urlo e l’onore di indossare la maglia numero 10. Quella dei più grandi del passato.

Poi la cessione (all’epoca la più remunerativa nella storia del calciomercato mondiale) al Manchester United nell’estate del 2016. Me nell’arco delle 5 stagioni ad Old Trafford, con tanto di vittoria del Mondiale nel 2018, il suo rapporto con la Juve non si spezza mai. Anzi. Grazie ai rapporti mantenuti con alcuni bianconeri, Dybala in primis, il legame tra Pogba e i colori bianconeri resiste nel tempo. Fino al gran ritorno del 2022.

IL SECONDO, DELUDENTE POGBA IN BIANCONERO

L’11 luglio 2022 viene ufficializzato dalla Juve l’acquisto di Pogba a parametro zero. Proprio come era successo 10 anni prima. Sembra l’inizio di un nuovo idillio. Che però viene ben presto interrotto dai fatti. Negativi. Per non dire tragici.

A fine luglio si rompe il menisco. Pogba decide di non operarsi per provare a recuperare per il Mondiale in Qatar. Passano i mesi e la situazione non migliora. Si sottopone ad un intervento e torna in campo solo il 28 febbraio 2023. Nel derby contro il Torino. In mezzo, i problemi con la famiglia, i fratelli, gli amici di un tempo.

Allegri lo può usare solo ad intermittenza fino al 14 maggio 2023, quando finisce nuovamente ko con la Cremonese e chiude anzitempo una stagione disastrata, nonostante i lampi di classe concessi nei pochi minuti in campo.

I fatti recenti sono noti. Pogba in estate viene tentato dalle ricche offerte arabe, ma lavora duro per farsi trovare pronto e riscattare l’annata passata. Un fatto di riconoscenza verso la Juve, il suo, proprio come segnale di amore e attaccamento alla maglia e ai tifosi. Le presenze in campo saranno solo quelle contro Udinese ed Bologna, perché l’11 settembre arriva la mannaia del Tribunale Nazionale Antodoping che sospende il francese, trovato positivo al testosterone. Il motivo? Pare abbia assunto un integratore in America, consigliato da un amico medico, che conteneva questa sostanza. Semplice errore? Scelta deliberata? Sarà lui (forse) a chiarirlo.

DALL’ASCESA AL DECLINO

Dall’ascesa fino alle vette più alte del calcio mondiale al declino nel modo più insperato possibile. Tutto con la maglia della Juve addosso. Finisce malissimo la storia di Pogba a Torino anche perché i tifosi, pure quelli che non hanno mai smesso di supportare e tifare per il Polpo dal 2012, hanno perso fiducia e speranza in lui.

Doveva essere l’uomo in più del centrocampo della Juve. Quello in grado di far fare il salto di qualità al reparto, considerato il più debole della squadra di Allegri. Per lui era la stagione giusta del riscatto, visto che la Juve non ha le coppe e quindi avrebbe avuto modo di gestirsi al meglio dal punto di visto fisico. Così, con ogni probabilità, non sarà, con la Juve che fino a gennaio avrà un centrocampista in meno e sarà costretta ad intervenire sul mercato di riparazione per cercare un sostituto all’altezza.

Ora Pogba rischia fino a 4 anni di squalifica e quindi anche la sua carriera potrebbe essere arrivata al capolinea. Da ragazzo prodigio del Manchester United a giovane consacratosi alla Juve e di nuovo ai Red Devils fino al lento, inspiegabile declino. I bianconeri ora non possono fare altro che leccarsi le ferite. E ricordare bei tempi che furono con Pogba.

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