Roma Juve, Mou e Dybala: il nemico fuori, il rimpianto è un pericolo
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Roma Juve, Mou e Dybala: il nemico abdica, ma il grande ex è un pericolo

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Roma Juve è anche l’incrocio tra Mourinho, che domenica non ci sarà, Dybala e i bianconeri: il nemico fuori, il rimpianto fa paura

Roma-Juve è una partita che, specialmente negli ultimi anni, ha assunto un’importanza sempre più fondamentale. Certo, la squadra di Allegri oggi non si gioca più lo Scudetto con la formazione giallorossa come un tempo, ma se in palio c’è la Champions League la gara è tutt’altro che da sottovalutare. I ragazzi di Allegri arrivano da un ottimo periodo di forma, con un febbraio che non li ha mai visti perdere e dove, anzi, hanno recuperato non poco terreno in campionato, risalendo dalla decima alla settima posizione. Il quinto posto dei capitolini dista ora 9 punti e l’occasione è più che mai ghiotta per riportarsi ancora più a ridosso della zona calda. Specialmente considerando che a loro mancherà José Mourinho, fermato dall’espulsione rimediata nel concitato secondo tempo di Cremona.

IL NEMICO SOLO IN TRIBUNA

Tra lo Special One e la Vecchia Signora l’amore non è mai scoppiato, se mai a qualcuno fosse sfuggito questo particolare. Dai tempi del suo arrivo all’Inter, ma anche da Manchester, Mou non ha mai smesso di lanciare frecciatine in direzione Torino. Accadde quando Ranieri, suo grande rivale, aveva in mano le redini della squadra bianconera, ma anche per quel gesto, quella maledetta mano portata all’orecchio, esposta ai tifosi dopo che il suo United rimontò l’ultima Juve del primo Allegri allo Stadium, in una partita dove Madama mancò il colpo del ko a più riprese. E poi il segno del Triplete, ma in quel caso a farsi giustizia furono gli stessi sostenitori facendo partire a più ripresi cori contro il tecnico lusitano. Stavolta, a meno di clamorosi colpi di scena dell’ultima ora, non ci sarà nulla di tutto questo. Anche perchè c’è già stato. «Non voglio entrare nella questione che Serra è di Torino e lui mi ha fatto espellere in vista della Juventus ma per la prima volta della mia carriera però un arbitro ha parlato con me in modo ingiustificabile. Ho avuto la fortuna di avere avuto Piccinini come quarto uomo una volta in cui sono stato espulso, quando chiesi all’arbitro scusa per la mancanza di rispetto. Adesso mi ha visto entrare nello spogliatoio quando ho chiesto onestà al quarto uomo. Serra ha avuto problemi di memoria, si è dimenticato». Classico attacco alla Mourinho, che per distogliere l’attenzione dalla debacle di Cremona ha preferito concentrare l’attenzione su se stesso piuttosto che sui suoi giocatori. Dybala incluso.

IL MANCATO RINNOVO E L’ASSIST AD ABRAHAM: ORA DYBALA CERCA IL GOL

Quello che Paulo è stato per la Juventus e per i suoi tifosi si può riassumere con i 115 gol in 293 presenze dal 2015 al 2022, anno della tumultuosa separazione voluta dall’ex CdA juventino, che aveva preferito scaricare il suo numero 10 e vice-capitano per puntare sull’esplosione di Vlahovic al fianco di Di Maria, che dopo il Mondiale sta ripagando il tempo speso dietro alla sua firma. La Joya, si sa, avrebbe preferito continuare ancora in bianconero, ma è stata costretta ad emigrare a Roma, lì dove, tra qualche dubbio iniziale, sta pian piano riprendendosi, trascinando la sua squadra a suon di gol e assist verso posizioni nobili. Non è stato il caso di Cremona, come detto, lì dove l’argentino è stato trascinato nel vortice della mediocrità generale dei romanisti. La sua voglia di riscatto è in ogni caso un pericolo da temere. Dybala conosce bene chi avrà di fronte e già all’andata, anche se in seconda persona, fu capace di far male a Szczesny servendo ad Abraham l’assist in rovesciata dell’1-1 finale. Allegri e i suoi sono però avvisati: domenica il numero 21 cercherà il gol dell’ex. Poi tutti amici, o nemici, come prima.

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