Sara Gunnarsdottir: l'acquisto più sottovalutato della Serie A femminile
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Sara Gunnarsdottir: l’acquisto più sottovalutato della Serie A femminile

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Sara Gunnarsdottir: l’acquisto più sottovalutato della Serie A femminile. L’enorme peso dell’islandese nel centrocampo della Juventus Women

In molti se ne sono accorti soltanto al minuto 11 di Juve-Køge: la perfetta scelta di tempo dell’inserimento, la pulizia dello stacco e dell’impatto. Sara Björk Gunnarsdottir pesa nel centrocampo della Juventus Women come peserebbe uno squalo in uno stagno. La fuoriclasse islandese si è rivelata in tutto il suo carisma nella partita sin qui più importante della stagione bianconera, spalancando alla squadra di Montemurro la strada per i gironi di Champions. Gol a parte, la 32enne ex Lione è stata dirompente e trascinante per tutta la gara del Moccagatta guidando verbalmente ed emotivamente le compagne verso l’obiettivo. Sembra già leader e si sente già leader di un gruppo che l’ha prontamente riconosciuta come tale, giustamente abbagliato dallo sconfinato palmarès della neo bianconera.

Un colpo sottovalutato

In estate Stefano Braghin era alla ricerca di una giocatrice che desse una dimensione più europea alla mediana: l’acquisto di Gunnarsdottir ha risposto in maniera brillante a questa necessità. Sara si è innamorata del progetto Juve e come ha ammesso lei stessa ancora di più della combattività e della passione sprigionate dalle sue attuali compagne nella clamorosa vittoria dello Stadium contro il “suo” Lione. Quello di Gunnarsdottir è stato un colpo meno sponsorizzato dai media rispetto a Giacinti-Roma o Asslani-Milan ma come detto terribilmente impattante per gli equilibri di campionato e Champions.

La diga con Pedersen

Nella gara con il Køge per la prima volta (causa infortuni) Gunnarsdottir e Pedersen hanno avuto la possibilità di coesistere nel centrocampo bianconero: un tandem che assicura qualità e inserimenti alla fase offensiva, permeabilità e stabilità a quella difensiva. Nei piani di Montemurro è questo il binomio per i match di cartello e che dovrà contribuire alla definitiva maturazione calcistica di Arianna Caruso e Julia Grosso, presente e futuro della Juventus Women. Cernoia, Rosucci e Zamanian completano per caratteristiche un reparto ora chiamato al salto di qualità.

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