Soulé: «Imparo da Di Maria. Allegri? Mi ripete sempre una cosa»
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Soulé a Dazn: «Imparo da Di Maria. Allegri? Mi ripete sempre una cosa»

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Matias Soulé, giovane attaccante in forza alla Juventus, si è raccontato in un’intervista concessa a Dazn: le sue dichiarazioni

Matias Soulé, attaccante della Juventus, si è raccontato a Dazn nel format “Quelli della Next Gen”.

ARRIVO A VINOVO – «Eravamo con tutta la mia famiglia qua e sono andato la prima volta a Vinovo. Sono andato a mangiare prima di allenarmi, ma veramente già vedere tutto il campo è stato bellissimo».

FAMIGLIA – «Ad 11 anni sono andato a giocare al Velez. Mio padre veniva a vedere le mie partite, a volte dormiva in macchina, si svegliava per vedere la partita e poi tornava a Mar del Plata perchè doveva lavorare. Anche mia madre magari per lavoro non veniva tanto, quindi quando aveva un giorno libero magari venivano e stavano anche un week-end. A loro non piace che io gli faccia regali. Non lavorano più, vogliono fare qualcosa ma io gli dicono di no per tutti gli anni che hanno lavorato. Mio padre è stato 35 anni in posta a lavorare 14 ore, per me è un piacere non farli lavorare adesso per tutto quello che hanno fatto per me».

PRIMA SQUADRA – «Ho fatto il primo allenamento in ritiro, prima non c’ero mai stato. Avevo fatto la prima gara contro il Monza in ritiro».

ESORDIO IN SERIE A – «Il giorno prima della convocazione con la Salernitana ero con la Next Gen. Entriamo in spogliatoio e al 45′ il mister mi disse di uscire e io mi arrabbiai. In doccia si avvicinò e mi disse che andavo in prima squadra e potevo esordire. Io volevo continuare a giocare, ma il giorno dopo ho esordito in Serie A ed è stato bellissimo».

GARA CON IL VENEZIA – «Sono entrato e avevo fatto già un po’ di gol su punizione. Volevo tirarla, me lo chiedevano in tanti. Mi sono avvicinato e ho detto a Cuadrado di lasciarmela. Ho fatto la rincorsa, lui mi ha detto di andare solo alla fine. Ho preso la barriera, ma va bene anche così».

GARA CON L’INTER – «Ero tranquillo, sapevo che se avessi fatto il contrario sarebbe stato peggio. Volevo cominciasse la gara per giocarla. Mi ha detto il giorno prima che l’avrei giocata e già mi sono tranquillizzato. C’era anche la mia famiglia a vedere la partita».

MESSI IN NAZIONALE – «Lui era già arrivato, era in camera. Lui ci aspettava per salutarci e non potevo crederci. Ho detto al mio compagno che non mi sarei più lavato le mani».

DI MARIA – «Fa delle cose che io o gli altri non vediamo. Ha il sesto senso per le giocate. Provo a guardalo sempre. L’altro giorno stavamo calciando in allenamento e lui mi ha detto di non chiudere tanto la conclusione. E se me lo dice lui lo devo fare…».

ALLEGRI – «Mi dice di spaccare la porta, di colpirla di collo. E io provo a fare quello che mi dice».

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