Stefano Carina: «Un giocatore della Roma piace a Sarri» - ESCLUSIVA
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Stefano Carina (Il Messaggero): «Un giocatore della Roma piace molto a Sarri» – ESCLUSIVA

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Stefano Carina, giornalista de Il Messaggero, ha rilasciato un’intervista in esclusiva a Juventus News 24. Le sue parole

L’asse di calciomercato tra Juve e Roma si preannuncia rovente in vista dell’inizio della sessione estiva dei trasferimenti. Tanti i nomi in ballo, emersi nei rumors di questi giorni, tra i discorsi delle due società: d’altronde, quello che ci prepariamo a vivere, sarà un mercato innovativo, mai sperimentato prima d’ora. In esclusiva a Juventus News 24, il giornalista de Il Messaggero Stefano Carina ha inquadrato la situazione in casa Roma relativa a quei calciatori che potrebbero fare gola alla Juve.

Stefano, il nome che fa sognare maggiormente i tifosi della Juve in casa Roma è quello di Zaniolo. Pensa possa lasciare la Capitale in estate?

«Secondo me fare discorsi su Zaniolo in questo momento è prematuro. Molto del futuro prossimo della Roma, infatti, dipende dalla qualificazione in Champions League, che può portare in dote 50/60 milioni di euro che permetterebbero di preservare gioielli come Zaniolo e Pellegrini. Non va escluso un suo addio, ma è prematuro parlarne: da quello che so io, da parte della Roma viene considerata come un’extrema ratio. Il mercato è cambiato, ci sono calciatori che potrebbero non partire, per cui in ultima ipotesi potrebbero essere costretti a venderlo: ma al momento i dirigenti pensano di poter resistere. Sarebbe anche anti-economico cedere adesso Zaniolo: se prima potevi puntare ad un prezzo di 70/80 milioni, ora non più. La Roma vorrebbe provare a tenerlo un altro anno».

Si è parlato di un possibile scambio con Bernardeschi. È una strada che può essere percorribile secondo lei?

«Una delle linee guida della Roma per il prossimo futuro è quella di abbassare il monte ingaggi. Zaniolo guadagna 1 milione e mezzo più bonus: secondo te viene venduta la futura stella del calcio italiano che ha questo ingaggio per prendere un buon giocatore che ne guadagna tre volte tanto? Sicuramente la Juventus lo avrà proposto, ma in questo momento le linee guida della Roma sono chiare. Prendere dunque dei calciatori giovani con uno stipendio consono, per questo motivo con la Juve si sta discutendo di altro».

Tra i profili adocchiati tra le fila giallorosse c’è anche quello di Cengiz Under. La Juve è un’ipotesi concreta per il suo futuro?

«Under è un giocatore che piace molto a Sarri, so che lo voleva anche al Napoli. Lui, per esempio, nel 4-3-3 può fare benissimo alla Juventus. Parliamo di un ragazzo di 22 anni che ha tiro, gamba, corsa: è un giocatore sul quale si può lavorare, e un maestro come Sarri può farlo rendere molto di più. È un profilo particolare, al quale bisogna stare molto dietro».

Da un attaccante ad un altro, perché a stuzzicare è anche Justin Kluivert. Romero o Rugani potrebbero essere le chiavi giuste per ammorbidire la Roma?

«Romero è un giocatore che piace alla Roma, mentre per quanto riguarda Rugani torniamo al discorso su Bernardeschi. È un giocatore che guadagna tanto, e ora la società sta trattando il rinnovo di Smalling e vuole abbassare il monte ingaggi. Dico un mio giudizio personale su Kluivert: a me non ha mai fatto impazzire, è un calciatore un po’ troppo altalenante. È vero che potrebbe avere mercato in Inghilterra, però in Italia non lo vedo benissimo con Sarri. Poi magari sbaglio io, però vedo più Under adatto alla Juventus».

Sull’asse tra le due dirigenze è spuntata anche l’idea di scambio Mandragora-Cristante. Chi ci guadagnerebbe da questa operazione?

«Sono scambi dovuti alle cosiddette plusvalenze. Loro sono due calciatori differenti: secondo me alla Roma manca un regista, per cui Mandragora potrebbe diventare un titolare in quella posizione. Non ce ne sono tanti registi mancini come lui… È un giocatore che mi piace. Per quanto riguarda Cristante, faccio un po’ di fatica ad immaginarmelo nella collocazione tattica di Sarri. È vero che adesso sta giocando più basso, però i migliori campionati li ha disputati all’Atalanta nella posizione di trequartista. Nel 4-3-3 di Sarri potrebbe fare uno degli interni, costruendo un centrocampo un po’ particolare. Cristante è uno che nella rosa della Juve potrebbe starci benissimo comunque».

Chris Smalling, invece, si avvicina a grandi passi verso la permanenza in giallorosso. Sono da chiudere, dunque, le voci di un suo addio?

«Non chiudo niente al momento. È vero che la Roma sta provando a rinnovare il prestito con diritto di riscatto futuro, però penso sempre che se arriva un club e prova a comprarlo, il Manchester può vacillare. Smalling vuole rimanere alla Roma: il problema è capire se si riesce a convincere il Manchester United».

Nella scorsa estate si parlava di un interesse per il giovane Alessio Riccardi. Quanto c’era di vero intorno a quelle voci?

«Era vero, con Riccardi che rientrava nell’operazione per Rugani alla Roma. L’affare poi è saltato perché i giallorossi hanno avuto la possibilità di prendere Smalling. Anche quello era un gioco di plusvalenze: essendo un prodotto del vivaio, Riccardi veniva valutato 9 milioni di euro, e Rugani era uno dei papabili a trasferirsi nella Capitale».

Quanto è stato vicino Gonzalo Higuain a vestire la maglia giallorossa nel calciomercato estivo?

«Higuain era la prima scelta della Roma nel caso in cui fosse andato in porto l’incastro con Dzeko all’Inter e Icardi alla Juve. Il Pipita era un po’ ricalcitrante, non convinto di trasferirsi in giallorosso, però la Roma lo aveva individuato. Le cose poi sono andate diversamente, con Icardi che è andato al Psg, Higuain è rimasto alla Juve e la Roma ha rinnovato con Dzeko».

Miralem Pjanic o Wojciech Szczesny: quale addio, destinazione Juve, alimenta ancora qualche rimpianto?

«Io ho sempre avuto un debole per Szczesny, che secondo me è un portiere fortissimo, stravagante anche. È un calciatore sottovalutato, perché se tu in rosa hai Buffon, nonostante la sua età, rimane sempre Buffon. Pjanic è anche un bel giocatore, ma non l’ho mai visto decisivo. Ha grande importanza nella rosa, però non ricordo sia mai stato fondamentale per vincere uno Scudetto o una coppa. Szczesny invece ti porta tanti punti: non fa mai parate spettacolari, questo perché occupa sempre la posizione giusta tra i pali. Tra le altre cose è bravissimo anche con i piedi che, a mio parere, sono migliori di tanti centrocampisti in Serie A».

Si ringrazia Stefano Carina per la gentilezza e la cortesia mostrate in questa intervista

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