Superlega, la posizione scomoda della Juventus e le pressioni dell’Uefa
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Superlega, la posizione scomoda della Juventus e le pressioni dell’Uefa

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Superlega, la posizione scomoda della Juventus e le pressioni dell’Uefa. Scenari e coinvolgimento del club bianconero

Un’altra Superlega è possibile, stando alle nuove linee guida di A22 pubblicate dall’ad
Reichart, che ha ridisegnato in 10 punti una competizione strutturalmente diversa dal progetto originale. Molto più inclusiva e decisamente meno elitaria, studiata per 60/80 squadre, con promozioni e retrocessioni. Tutta un’altra Superlega, eventualmente parallela a campionato e Champions e Europa League, ma questo è un discorso da affrontare, nel caso, più avanti. Una virata in corsa necessaria per rispondere alla serie di minacce e abbandoni che sembravano aver minato il progetto sul nascere.

Al netto delle critiche feroci di Tebas, FSA e ECA, questa Superlega 2.0 ha abbandonato le caratteristiche che avevano attirato dissensi e messo sul piede di guerra mezza Europa, non è più circoscritta ai top club, ma aperta a circa 5/6 club per ogni nazione. Il fattore economico – nel senso di ripartizione dei ricavi gestita in prima persona dalle società, senza intermediari istituzionali – pesa più di ogni altro aspetto nell’esigenza di proporre una nuova competizione internazionale, ma più di uno schiaffo alla Uefa, rischia di diventare l’unico strumento concreto in mano alle big europee per controbilanciare lo strapotere della Premier League, ormai irraggiungibile da ogni punto di vista. Andranno eventualmente gestite le presenze di club inglesi, per evitare il rischio di “cannibalizzare” una nascente Superlega.

Mentre la posizione della Juventus, rischia di diventare piuttosto scomoda, visto che è sotto indagine Uefa per violazione del fair play finanziario (FPF). E in questo momento, dopo anni di muro contro muro AgnelliCeferin, ora la nuova dirigenza FerreroScanavino avrebbe tutto l’interesse ad aprire un dialogo con la Uefa, ma a quale prezzo? Ceferin apprezzerebbe un passo indietro sulla Superlega ma in questo momento la società bianconera non è disposta ad abbandonare il progetto per ricucire lo strappo con la Uefa. La Superlega non è un capriccio ma va considerata come un’opportunità, e può diventare presto una necessità: se e quanto compatibile con Uefa e Fifa si capirà nei prossimi mesi, in attesa del verdetto decisivo della Corte di Giustizia dell’UE.

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