Tifosi Juve, distanti ma uniti: Mattia e la sua esperienza da guida turistica
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Tifosi Juve, distanti ma uniti: Mattia e la sua esperienza da guida turistica a Parma

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Tifosi Juve, distanti ma uniti: Mattia e la sua esperienza da guida turistica a Parma. La rubrica che racconta le storie del popolo bianconero

Il settore del turismo è stato certamente tra i più cerchiati a matita rossa da questa emergenza Coronavirus. In Italia, ma non solo, le disdette dei vari turisti provenienti da tutto il mondo, per ammirare le meravigliose bellezze del nostro Paese, hanno creato parecchie difficoltà ai lavoratori. Uno di questi è Mattia Brianti, 33 anni di Parma: di professione guida gastronomica con una spiccata passione nell’entrare in contatto con i turisti di tutti gli angoli del globo. A Juventus News 24, Mattia ha raccontato la sua esperienza: una situazione delicata, che lo ha visto rimanere a casa in queste settimane con il punto interrogativo legato alla ripresa della sua attività.

Allora Mattia, parlami un po’ di te e del tuo lavoro…

«Sono di Parma e ho quasi 33 anni. Dopo aver lavorato per 11 anni in banca ho deciso di cambiare completamente la mia vita lavorativa: dal 2018, infatti, sono una guida gastronomica, nello specifico nei caseifici di produzione del Parmigiano Reggiano e nelle aziende di produzione del prosciutto di Parma e culatello. Sono passato da lavoratore dipendente a libero professionista».

Qual è l’aspetto che ti piace di più dell’attività che svolgi?

«La cosa che mi piace di più del mio lavoro è il contatto con persone provenienti da tutto il mondo. In questo modo posso praticare tutti i giorni la lingua inglese e spagnola e mostrare loro le eccellenze della città che amo di più, la mia!».

Raccontaci com’è cambiata la tua situazione con il diffondersi del virus in Italia…

«Uno dei settori più colpiti da questo virus è ovviamente quello del turismo. Sono arrivate delle disdette delle prenotazioni prima delle restrizioni, di conseguenza le entrate in questi mesi sono pari a zero. È un disastro».

Nel tuo settore, quello turistico anche, come pensi sarà la situazione in Italia dopo la fine di questa pandemia?

«Quando tutto sarà finito sarà dura rialzarsi e credo che quello turistico sarà l’ultimo a farlo. Credo che i turisti avranno la possibilità e la voglia di tornare in Italia probabilmente dal 2021».

Voltando pagina per parlare di Juve, come hai visto la squadra di Sarri in questi primi mesi?

«Nonostante sia un bravissimo allenatore, non ho mai ritenuto Sarri da Juve. In questi primi mesi l’ho vista un po’ altalenante dal punto di vista del gioco e ovviamente non da quello dei risultati, vedendo l’organico. Il suo gioco, però, non è facile da assimilare quindi credo sia una cosa normale: manca, a mio avviso, una mezz’ala di fisico in grado di unire quantità e qualità».

Qual è il tuo pensiero legato alla chiusura della stagione?

«Credo che la stagione si chiuderà ugualmente nonostante questa situazione anche perché non vedo alternative migliori. La mia favorita è la Juve, perché credo che a livello di organico sia più completa di Inter e Lazio».

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