Torchia: «Per Allegri Rugani è bravo. Juve Siviglia partita di Di Maria» - ESCLUSIVA
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Torchia: «Per Allegri Rugani è bravo. Juve Siviglia partita di Di Maria» – ESCLUSIVA

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Torchia: «Per Allegri Rugani è bravo. Juve Siviglia partita di Di Maria». L’intervista all’agente del difensore – ESCLUSIVA

Dalle prestazioni di Rugani a Juve Siviglia di questa sera e molto altro ancora. Davide Torchia, agente del difensore bianconero, parla in esclusiva a Juventusnews24.

Rugani ha offerto due prestazioni molto positive contro Atalanta e Napoli. Che risposte ha dato ad Allegri e ai tifosi?

«Va fatta una premessa. Non è che Rugani ha giocato meno perché è cresciuto Gatti. Gatti è molto bravo giocando a centrodestra in una difesa a 3 perché è il suo ruolo congeniale. Allegri vede Rugani difensore centrale come Bremer e Bonucci, tutti giocatori fortissimi. Quelli di Gatti e Rugani sono ruoli diversi e infatti col Napoli hanno giocato insieme. I tifosi lo criticano? Lui ha fatto buone prestazioni quest’anno e anche l’anno scorso e altre volte. Ha fatto buone partite importanti e di cartello, non vedo dove sia il problema. A volte si tende a preferire quello che viene da lontano, mentre quello che è in casa sembra meno bravo rispetto a chi viene da altri club. Rugani è affidabile e posso dire con certezza che nella rosa della Juve ci può stare ed è un titolare come gli altri difensori. Se in 8 anni Allegri non l’ha mandato via è perché lo considera bravo».

Che Juve si aspetta Torchia questa sera col Siviglia?

«Mi aspetto una Juve dinamica. Dopo la vittoria di Bergamo che, sulla carta, era la più difficile insieme a quella col Milan arriva bene a questa semifinale. Ha vinto dimostrando grandissima lucidità nel fare le cose e questo è importante. La Juve ha grandi qualità tecniche».

Quali difficoltà possono creare gli spagnoli ai bianconeri?

«Al di là dell’esperienza nelle coppe potrebbe avere due caratteristiche opposte. E’ una squadra che si basa su pressing, velocità, inserimenti, ritmi alti. Queste sono cose che alla Juve possono dare fastidio, fermo restando che tutte le 4 di Europa League sono forti. D’altro canto ho sentito le loro dichiarazioni secondo cui la Juve non si sbilancerà troppo perché non fa gol. O sono parole di circostanza, o il Siviglia sarà più attendista. Non scordiamoci che il Villarreal eliminò la Juve facendo difesa a oltranza…».

Ili tridente Di Maria-Vlahovic-Chiesa può essere la mossa giusta per far male agli spagnoli?

«Non credo ci sia una mossa giusta o sbagliata. Allegri conosce bene i suoi giocatori, le loro potenzialità e in quali condizioni sono, cosa fondamentale per il suo gioco. Quando i giocatori stanno bene lui li esalta e con questi interpreti può dare fastidio. Gioca in casa e vuole far di tutto per vincere e deve cercare di vincerla perché sappiamo che ambiente aspetterà la squadra in Spagna. Non va dimenticato che ora ci sono dei veri e propri innesti dalla panchina con giocatori in forma e concentrati che possono cambiare le partite».

Di Maria può essere l’uomo in più di stasera?

«Di Maria è sempre l’uomo in più per tecnica, capacità, giocate, rapidità nel leggere le soluzioni. E’ un grande giocatore e in queste partite non è che una persona che si esalta. La sua qualità è che se tanti giocatori, in queste partite, a livello nervoso perdono qualcosa, lui al contrario è tranquillo perché si sente nel suo mare. Ha fatto tante di queste partite in Champions e al Mondiale e si esalta. E’ un tipo di giocatore per cui più le partite sono di livello alto e difficili, più lui ha mente fredda e cuore caldo e riesce ad avere quella tranquillità estrema che lo porta a fare bene. I grandi giocatori sono così e lui ha sempre avuto questa prerogativa».

E Vlahovic?

«Non scopriamo noi questo centravanti. Queste sono le sue qualità: si muove bene e sa prendere la porta. Ha anche gestito molto bene le situazioni di pressing agli avversari e ha preso coraggio. Vista la giovane età questa annata, anche se non è stata con numeri straordinari, gli avrà fatto fare tanta esperienza. La ricorderà come una stagione di grande crescita».

Come vede i segnali lanciati da Pogba nelle ultime partite?

«Piano piano sta aumentando il minutaggio e si vede che gli manca quel dinamismo che aveva. Quando unirà questo con la qualità e l’esperienza che ha può essere un valore aggiunto. Può essere il giocatore che nelle prossime partite può risolvere tanti problemi. Vedo Pogba partecipe anche se non gioca. Non soffre il fatto di non essere titolare. E’ molto concentrato sul bene della squadra. Quando entra dà una mano e quando è fuori fa lo stesso per i compagni. Questo è molto importante».

Iling-Junior è la sorpresa di questa Juve?

«Avevo visto subito che Iling-Junior ha un altro passo rispetto a tutti. Per caratteristiche, per le prospettive e il motore che ha tra 5 anni non so quanto potrà valere. Potrebbe diventare un crack a livello di mercato e richieste. Ha qualità fisiche e tecniche difficile da trovare per il ruolo di esterno che ricopre».

Quanto è importante il lavoro del settore giovanile?

«Non è normale né comune che calciatori così giovani giochino nella Juve. Possono giocare altri 10 anni alla Juve e migliorare. E’ fondamentale il lavoro fatto dalla Next Gen e non capisco perché altre squadre non facciano lo stesso. I giocatori arrivano pronti in prima squadra e possono esordire. E i giovani all’estero che vogliono venire alla Juve in Primavera vedono che ci sono 5-6 giocatori in prima squadra quasi continuamente, di cui 3 giocano il 50% delle partite. Per loro è un incentivo».

Che giudizio dà Torchia al lavoro di Allegri? L’ago di bilancia si sposterà con l’Europa League?

«E’ vero che i risultati contano, ma gli allenatori vanno valutati su come hanno inciso per fare andare bene i giocatori e sulle situazioni della stagione. Qualcosa si poteva fare sicuramente meglio. Pure il Napoli che ha vinto lo scudetto poteva far meglio, aveva la squadra per andare in finale di Champions… La Juve poteva far meglio, ma bisogna vedere quanti giocatori sono cresciuti e quanti sono peggiorati. A me sembra che tanti siano cresciuti e questo al club interessa. E’ vero che alla Juve conta vincere, ma il periodo è di transizione dal punto di vista economico e avere una base futura è un lavoro fondamentale che deve fare l’allenatore per riaprire un ciclo. Quando Allegri è arrivato dopo Conte il ciclo era aperto con giocatori fatti. Lui li ha riesaltati e ha vinto più scudetti ed è andato due volte in Champions, migliorando il sistema. Quando è ritornato alla Juve c’era da risalire dalle ceneri e non si fa in un attimo. Non è che se vince il Siviglia tutto quel che è stato fatto è sbagliato… I dirigenti hanno vedute diverse».

Ultima domanda di mercato per Torchia: si muove qualcosa sul futuro di Rugani?

«Non si parla con nessuno. Si va concentrati e tranquilli fino a fine campionato. Abbiamo un contratto con la Juve e siamo orgogliosi di fare il nostro lavoro quando siamo chiamati in causa. La Juve deve pensare alle partite che mancano e poi vedere quali saranno le condizioni delle questioni extracalcio che possono portare a budget e idee diverse. Aspettiamo tutte queste cose e poi si vedrà con calma».

Si ringrazia Davide Torchia per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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