Vaciago: «La Juve si è persa. Cosa ha fatto Allegri nelle ultime settimane alla Continassa?»
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Vaciago: «La Juve si è persa. Cosa ha fatto Allegri nelle ultime settimane alla Continassa?»

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Vaciago: «La Juve si è persa. Cosa ha fatto Allegri nelle ultime settimane alla Continassa?». L’editoriale del direttore di Tuttosport

Guido Vaciago, direttore di Tuttosport, ha affidato alle colonne del giornale un lungo editoriale sulla Juve uscita con un pareggio dalla sfida col Verona.

VACIAGO – «La reazione c’è stata. Ma una reazione isterica, quella della Juventus che, più di risollevarsi dalle tre brutte partite contro Empoli, Inter e Udinese, ha mischiato agonismo, ansia e confusione, confermando l’impressione di una squadra che si è persa. La Juventus può solo aggrapparsi alla forza dei nervi, ma ha sgretolato la compattezza, la solidità, la buona abit dine a non distrarsi.

«Dobbiamo darci una riordinata generale», dice Massimiliano Allegri. Ma perché nelle ultime tre settimane cosa hanno fatto alla Continassa? Che il navigatore della Juventus stesse perdendo il segnale si era intravisto contro l’Empoli, ma era chiaro dopo Inter-Juventus, la partita che spegneva il sogno scudetto, il pericolo era smarrire la rotta. La «riordinata» serviva allora. Oggi, due partite e un punto dopo, possiamo affermare con certezza che non c’è stata.

Allegri è un allenatore costantemente sotto attacco. Nella storia della Juventus solo Giovanni Trapattoni ha spaccato allo stesso modo la tifoseria, ma erano tempi meno maleducati di questi. Il buffo è che nel marasma di critiche che gli vengono rivolte, roba per lo più tattica, ad Allegri non venga imputato il fatto di aver perso l’impugnatura della condizione psicologica della squadra. Perché l’Inter non è una squadra battibile in questo momento, ma l’Udinese e il Verona sì e sarebbe anche doveroso farlo per mille ragioni, la più importante delle quali è il rispetto del club e dei tifosi. Soprattutto se, nelle due partite, non si è messa abbastanza appli- cazione. «Ci è mancata la concentrazione», spiega Alex Sandro (che, tra l’altro, lo aveva fatto ampiamente capire in campo). E la frase stona un po’ in bocca a uno che prende sei milioni di euro a stagione per mettercela, quella concentrazione, una volta alla settimana per poco più di un’ora e mezza. Chissà se la concentrazione tornerà in settimana e chissà per quanto durerà, visto che gli stimoli del campionato – siamo seri – non sono enormi, visto che il quarto posto è blindato. Riuscirà questa squadra di rimettersi insieme moralmente? A riaccendersi dopo essersi spenta, incredibilmente, nel momento dell’espulsione di Milik contro l’Empoli? Insomma, quando torna la Juventus, quella vera? Una squadra che non ha mai scolpito calcio artistico, ma è sempre stata granitica nella sua etica agonistica. È davvero solo un problema di allenatore come sostengono i No-Max euforizzati dalle ultime quattro orribili partite? Ma se Kostic sbaglia passaggi di tre metri, se Gatti vive almeno una volta a partita surreali amnesie calcistiche e la passa agli avversari, se Rabiot, uno dei pochissimi giocatori di livello internazionale della rosa, vive un fi siologico calo di forma, se ragazzi dal sicuro avvenire (come Cambiaso e Yildiz, per esempio) non sempre riescono a caricarsi il peso de la squadra sulle loro giovani spalle, che colpa ne ha Allegri?

D’altra parte, se la squadra avesse uno impianto di gioco più definito, punti di riferimento tattici meno vaghi, non sarebbe costretta a improvvisare (perché un conto è improvvis re con Pjanic, Khedira, Dani Al ves, Higuain e Dybala) un altro è chiederlo ai ventenni con cui la Juventus sta cercando di costruirsi il suo destino. La Juventus oggi ha problematiche complesse. La Juventus ha un problema di qualità media della rosa. La Juventus potrebbe senza dubbio esprimersi meglio tatticamente (che non vuole dire più bella, ma più efficace). La Juventus ha una dirigenza che l’anno scorso ha dovuto gestire una guerra e oggi deve riordinare le macerie, il che distrae dall’aspetto sportivo. La Juventus può e deve migliorare si tutti e tre i fronti per tornare a essere… la Juventus».

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