Viola Calligaris: «La Juventus Women era nel mio destino. Futuro? Non so, ma a Torino sono felice» - ESCLUSIVA
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Viola Calligaris: «La Juventus Women era nel mio destino. Futuro? Non so, ma a Torino sono felice» – ESCLUSIVA

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Viola Calligaris, difensore della Juventus Women arrivata nel mercato di gennaio, si racconta in esclusiva a JuventusNews24.com

Sette partite da titolare su nove da quando ha scelto la Juventus Women. A Viola Calligaris è bastato un mese e mezzo per diventare insostituibile. Personalità spiccata e tecnica elegante sono solo due delle qualità che hanno aiutato la centrale svizzera a tornare protagonista dopo mesi difficili in Francia. È arrivata in prestito dal PSG per ottenere minutaggio: a Torino ha ritrovato quello e pure il passato, il ricordo di suo nonno e le partitelle al parco con la stessa maglia che indossa oggi. Viola racconta tutto in esclusiva a JuventusNews24.com.

Sei a Torino da appena un mese e mezzo ma sembra tu sia qui da una vita. Come te lo spieghi?
«È bello che da fuori ci sia questa impressione. Alla fine è stato abbastanza facile perché abbiamo giocato tante partite. Il campo è dove ci sentiamo bene ed è stato bello giocare. E anche avere delle giocatrici che mi parlano in francese ha reso più facile e piacevole venire in questo club».

Ti aspettavi di giocare subito con questa continuità?
«Non possiamo mai essere sicure di giocare. Alla fine non si sa cosa succederà l’indomani. Ma è andata molto bene, per me era molto importante ritrovare campo e minutaggio. Sono contenta che sia andata così. Ma devo continuare a giocare e proseguire in questo modo».

È vero che la Juventus ti aveva già cercato in passato?
«C’è stato qualche contatto, ma non è mai stato niente di concreto. Però ora sono felice di essere qui».

Come è nata la trattativa che ti ha portato qui a gennaio?
«In definitiva per me era quasi scontato che dovessi lasciare Parigi perché non ho avuto la possibilità di giocare quanto speravo. Appena è arrivata la Juve ho parlato con loro e ho capito che sarei dovuta venire qui dove avrei potuto avere spazio».

Cosa hai trovato alla Juventus che ti era mancato nella tua precedente esperienza in Francia?
«Soprattutto il minutaggio che ho in questo momento ma anche l’ambizione del club. Qui, come già mi era successo in Spagna, si vive il calcio. In Italia l’amore e la passione per questo sport sono grandi».

Ci racconti in che modo la tua famiglia è legata alla Juventus. Hai accennato tu stessa al fatto che tuo nonno fosse un grande tifoso bianconero. Avevi la sensazione che questo club fosse nel tuo destino?
«Io credo nel destino. Ho dovuto aspettare 28 anni per venire alla Juventus. Ma sono felice di esserci arrivata alla fine, che il destino mi abbia portato qui. È vero che mio nonno è sempre stato della Juve e ha trasmesso questa passione alla sua famiglia. Quando eravamo piccoli i miei genitori compravano sempre a me e mio fratello le maglie della Juventus e le indossavamo per andare a giocare al parco. Questo club ha sempre fatto parte della nostra famiglia».

Sei mai stata all’Allianz Stadium? Ti piacerebbe un giorno giocare lì?
«Sì ci sono già stata. Giocare negli stadi per noi giocatrici è molto bello e anche molto importante. È fondamentale che i club ci mettano a disposizione i propri impianti, come per esempio ha fatto l’Arsenal molte volte. È un lungo percorso perché chiaramente non possiamo subito riempire gli stadi, ma poco a poco è importante che le società appoggino questa idea e che ci permettano di farlo».

Come ti sei integrata nello spogliatoio? Chi è la compagna più divertente?
«Molto bene, sono tutte molto gentili e come ho già detto molte parlano francese quindi è anche più facile. Sono tutte disponibili, è stato facile ambientarsi. La più divertente? Domanda difficile… Scherzano tutte abbastanza e sono sempre sorridenti. Credo che Sofia (Cantore ndr) sia piuttosto portata per gli scherzi. Quindi potrei dire lei».

Sappiamo che te la cavi molto bene con le lingue: qual è il tuo segreto?
 E con l’italiano come va?
«Non penso ci sia un segreto. Una volta che si inizia con una lingua, è un po’ più facile impararne altre perché ci sono sempre poche differenze. Le lingue sono molto legate tra di loro. Se sai il francese e lo spagnolo… L’italiano è più facile da capire! Spero presto di poter fare un’intervista in italiano. Ogni tanto mi viene ancora in mente lo spagnolo, per cui mi serve ancora un po’ di tempo. Ma lo imparerò, lo imparerò».

Hai già avuto modo di visitare Torino?
«Sì, sono già stata in centro. È molto carina e piccola. Ho già vissuto in grandi città, ma mi piacciono anche le città così. Ha degli ottimi ristoranti, questo è certo. In Italia si mangia molto bene, la vita è bella. Mi piace. Amo il cibo qui. Per me è il migliore, c’è la miglior cucina».

Hai giocato in coppia sia con Cascarino sia con Salvai. In cosa sono diverse?
«Noi tre siamo giocatrici molto diverse e dipende da quello che vuole l’allenatore per una partita o quella dopo. Può far giocare una o l’altra. Non possiamo paragonarci. Forse io e ‘Casca’ cerchiamo la giocata e corriamo qualche rischio in più, mentre Cecilia con la sua statura è molto importante dietro sui lanci lunghi per i colpi di testa. Credo che ognuna abbia le sue qualità e poi sceglierà l’allenatore chi gioca nel weekend».

Quali sono i tuoi obiettivi personali e di squadra per questa stagione?

«Innanzitutto gli obiettivi della squadra. È chiaro che sono i due titoli ancora in palio, vogliamo andarli a prendere. E poi per me, personalmente, è giocare con piacere. Se posso stare in campo è una cosa che viene da sé e anche la più importante. E poi aiutare la squadra a vincere entrambi i titoli».

Secondo te tra voi e la Roma c’è il gap che racconta la classifica?
«
Per me, personalmente, no. Contro la Roma ho giocato solo una volta, è vero che non è stata la nostra partita migliore. Ma credo che il gap sia davvero sottile. Sono otto i punti che dobbiamo cercare di colmare per vincere il titolo. Ci proveremo fino in fondo. Il motto della Juve è ‘fino alla fine’. Chiaramente daremo il massimo. Poi giochiamo altre due volte contro la Roma. Quindi abbiamo ancora la possibilità di vincere e di giocarci le nostre chance per il campionato».

Che impressione ti ha fatto la nostra Serie A femminile rispetto al campionato francese o spagnolo?
«E’ una domanda che sinceramente mi fanno tutti. Trovo molto difficile confrontare i diversi campionati perché ciascuno è un po’ diverso, ma per me personalmente sono più adatte Spagna e Italia perché si gioca un po’ più il pallone e anche per la passione per il calcio. Vivo più il calcio più qui rispetto alla Francia. Questo è un Paese che ama il calcio, si vede. E per me anche quella è stata una cosa importante».

Sei in prestito secco dal PSG. Pensi che il tuo futuro sarà in questo club?

«Per il momento sono concentrata sul presente. Non sono una persona che pensa troppo al futuro. Quindi mi vivo il momento senza sapere cosa succederà. In testa ho davvero solo le partite che dobbiamo affrontare, le finali che dovremo giocare ogni weekend per vincere i titoli e per sollevare i trofei per la Juve».

Ma sei felice qui?
«Sì, sì, sì. Sono molto felice di essere qui e sì, è sempre un orgoglio giocare per la Juventus».

Si ringraziano Viola Calligaris e l’ufficio stampa della Juventus per la disponibilità mostrata in occasione di questa intervista

GUARDA L’INTERVISTA A VIOLA CALLIGARIS

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