Volpi: «Con la Sampdoria sarà una gara tesa. Mai dare per morta la Juve»
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Volpi: «Con la Sampdoria sarà una gara tesa. Mai dare per morta la Juve» – ESCLUSIVA

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Volpi: «Con la Sampdoria sarà una gara tesa. Mai dare per morta la Juve, è abituata a lottare per vincere» – ESCLUSIVA

Sergio Volpi è intervenuto in esclusiva ai microfoni di JuventusNews24 per presentare e analizzare la prossima sfida della Juventus, impegnata oggi in casa della Sampdoria. Di seguito tutte le sue dichiarazioni.

Oggi pomeriggio la Juventus affronterà la Sampdoria a Marassi: che partita si aspetta? La Juventus sarà in grado di portare a casa il bottino pieno?

«Mi aspetto una partita abbastanza tesa, perchè la Sampdoria ha bisogno di punti e la Juventus sta riprendendo il suo cammino verso l’alto. Credo che la Sampdoria metterà in campo qualsiasi cosa pur di riuscire a ottenere un risultato positivo per riottenere entusiasmo e per tirarsi fuori da questa classifica. La Juventus, d’altra parte, ha tutte le carte in regola per riuscire a vincere. Non si può discutere il loro valore, ma mi aspetto una grossa partita a livello caratteriale e di intensità da parte della Sampdoria».

Quali sono i punti di forza della Sampdoria? In che modo i blucerchiati potranno impensierire questa Juve?

«La Sampdoria dovrà essere brava a sfruttare quelle occasioni che nel corso della partita potranno capitare: se ne capitano tre ne dovrà sfruttare due, la Sampdoria deve essere molto cinica contro questa Juventus. Dovranno essere bravi a stare lì e controbattere con le ripartenze».

Sarà la serata del grande ex Giovinco? Come giudica il suo innesto a stagione in corso da parte della Sampdoria?

«Le qualità di Giovinco non si discutono, le ha dimostrate anche negli anni passati e pertanto non si discutono. Dovrà star bene fisicamente, poi sarà mister Giampaolo a decidere del suo utilizzo».

Se la Sampdoria ha come obiettivo stagionale la permanenza in Serie A, più incerte sembrano le prospettive per la Juve. Secondo lei qual è il reale traguardo a cui devono ambire i bianconeri?

«La Juventus è una società che sta lì da parecchi anni ed è abituata a lottare per vincere. Io credo che per lo Scudetto sia un po’ difficile, ma nulla è scontato nel calcio e può succedere veramente di tutto. La Juventus dovrà essere brava a rimanere lì attaccata e ad approfittare eventualmente dei passi falsi delle altre. In Europa il discorso è diverso: credo che ci siano squadre in competizione molto forti. La Juventus potrà dire la sua e, come successo in Real Madrid-PSG, abbiamo visto che non c’è nulla di scontato nel calcio: nessuno pensava che il Real potesse ribaltare il risultato dopo il primo tempo, e invece sono riusciti a far fuori una delle principali candidate. Tutto può succedere».

A proposito d’Europa. Questa settimana abbiamo visto partite di altissimo livello in Champions, su tutte proprio Real Madrid-Manchester City a cui faceva riferimento. Quanto è ancora ampio il divario tra le italiane e le grandi del calcio europeo?

«Qualche differenza c’è, ma è sempre il campo quello che dice la verità. Io credo che la Juventus sia un’ottima squadra composta da ottimi giocatori e quindi in Champions League potrà dire la sua. Dipenderà molto però da come si arriva nelle partite nella fase finale della competizione».

Da ex centrocampista, ritiene che sia ancora la mediana il punto debole di questa squadra?

«La mediana della Juve è costituita da giocatori importanti. Parliamo di calciatori che sono tutti nelle loro nazionali: Locatelli ha fatto un ottimo europeo, poi c’è Arthur, Rabiot… Io penso che alla Juventus quest’anno fino a questo momento sia mancato il vero attaccante: Dybala è stato per parecchio tempo ai box, Vlahovic è appena arrivato ma ha fatto vedere subito di che pasta è fatto. Manca qualcosa lì davanti a livello realizzativo, perchè poi i giocatori non si possono discutere».

Si parla molto di Pogba e Jorginho in ottica Juventus per rinforzare il centrocampo dei bianconeri: tra i due, su chi andrebbe fosse nella dirigenza della Juve?

«Pogba e Jorginho sono nomi importanti, tutti grandi giocatori che ogni squadra vorrebbe con sè. La dirigenza della Juventus saprà dove operare, secondo anche i discorsi che faranno con l’allenatore, intervenendo dove la squadra avrà bisogno».

Questi sono anche i giorni di Paulo Dybala, con il rinnovo con la Juve che stenta ad arrivare. Che idea si è fatto a riguardo? È un giocatore a suo avviso a cui non si può rinunciare?

«Io credo che ne parleranno più avanti. Dybala è un giocatore che personalmente mi piace e che se sta bene può fare la differenza. L’ha dimostrato anche quest’anno in cui ha passato una stagione non proprio fortunata. Se si inizia a discutere un giocatore come Dybala, faccio fatica a vedere calciatori che qui in Italia sono sullo stesso livello di Dybala».

Per lo scudetto, dunque, chi vede come favorita?

«Vedo l’Inter come favorita, perchè secondo me rispetto alle altre ha una rosa più completa. Poi ci sono tutte le alre: Napoli e Milan, ma non metto fuori nemmeno la Juventus perchè hanno dimostrato negli anni passati che è dura da far morire. Può succedere di tutto, soprattutto in questo campionato che mi sembra abbastanza livellato sull’alto, anche se l’Inter ha una partita in meno. È ancora tutto da giocare, ci sono tante partite e alcuni scontri diretti. Vedremo chi la spunterà, ma devo dire che tra quelli degli ultimi anni questo è il campionato più bello. Fino alla fine spero possa rimanere così, e che vinca il migliore».

La Juventus è l’unica squadra del quartetto di vertice ad essere ancora in corsa nelle coppe europee. Pensa che il doppio impegno potrebbe pesare alla lunga su questa corsa?

«Potrebbe pesare sì, perchè la Champions è un obiettivo troppo importante e potrebbe portare via energie mentali. Giocare ogni tre giorni non è semplice, però non credo che se la Juventus dovesse arrivare in finale di Champions non sarebbe a quel punto contenta. Magari non lotteranno per il campionato ma potrebbero giocarsi un altro grandissimo obiettivo…».

Si ringrazia Sergio Volpi per la disponibilità e la cortesia dimostrata in occasione di questa intervista

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