Da Allegri-Marotta a Landucci-Spalletti: Juve, hai perso la testa?
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Da Allegri-Marotta a Landucci contro Spalletti: Juve, hai perso la testa?

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Da Allegri e lo sfogo post Inter alle parole di Landucci all’indirizzo di Spalletti: la Juve sembra davvero aver perso la testa

Che non sia un momento positivo quello che sta vivendo la Juventus in questo mese di aprile lo certificano i risultati certamente non esaltanti che i bianconeri stanno raccogliendo. Solamente due vittorie, quelle contro Verona e Sporting Lisbona allo Stadium, ma soprattutto i numeri di un attacco che si è ormai inceppato e non segna più di un gol dall’ormai lontano 16 marzo, oltre a dare l’impressione di non avere mai l’idea di cosa dover fare per costruire un’occasione veramente pericolosa. Contro l’Inter l’unico tiro in porta è arrivato per un errato controllo di Kostic, che ha poi dovuto velocizzare l’esecuzione di un’azione che altrimenti, con ogni probabilità, avrebbe continuato trasformandosi in uno sterile giro palla nel tentativo di stanare una difesa avversaria invece ben piazzata. La gara di San Siro, e quello che è successo dopo, sono solo l’ultimo segnale di un ambiente che ha speso tanto, anche troppo a livello mentale nel momento in cui gli si chiedeva di reagire ad una penalizzazione da 15 punti a campionato in corso. E adesso è arrivato il momento di quegli sfoghi che un tempo sembravano non appartenere all’universo bianconero, ora più che mai solo e attaccato da tutti.

ALLEGRI VS INTER

Partiamo proprio da Max, che nel tunnel degli spogliatoi, si racconta, si è scagliato verso Marotta e Baccin (altro dirigente interista), inveendo contro chiunque gli capitasse intorno e chiudendo la discussione con la frase «siete delle m…e, ma tanto arriverete sesti», prima di chiedere ai suoi giocatori di arrivare in campionato sopra i diretti rivali, magari precludendo loro un posto alla prossima Champions League. «Noi dobbiamo continuare a pensare a lavorare sul campo, comportarsi come ci siamo sempre comportati per quanto riguarda gli atteggiamenti nei confronti di quello che è al di fuori del campo. Le lamentele non portano da nessuna parte» aveva dichiarato lo stesso Allegri alla vigilia, rispondendo al tema del giorno che era improvvisamente diventato lo scontro tra il vice di una vita Marco Landucci e Luciano Spalletti quando domenica sera il Napoli è andato a vincere allo Stadium per la seconda volta nella sua storia.

LANDUCCI VS SPALLETTI (E ALLEGRI VS NAPOLI)

«Pelato di m…a, ti mangio il cuore» è stata stavolta la frase incriminata, costata anche un turno di stop da parte del Giudice Sportivo a Landucci, che ha così attaccato l’allenatore di Certaldo, poi direttosi direttamente verso il tunnel degli spogliatoi senza dare ulteriore peso alla vicenda. Sempre nella stessa partita protagonista è stato ancora una volta Allegri, inquadrato da un video che sta circolando sui social mentre pronunciava la frase: «Bravissimi oh, avete vinto uno Scudetto». Una “rosicata” avremmo detto ai tempi dei nove Scudetti consecutivi, quando gesti del genere erano all’ordine del giorno per chi la Juve non riusciva a batterla, mentre ora sottomettere in campo Madama a livello di intensità e idee appare diventata una cosa all’ordine del giorno. Ma se il mister e il suo staff tecnico non appaiono lucidi, ma anzi stremati da una situazione della quale non si conoscono i futuri risvolti (i processi, si dice, dovrebbero finire solo in estate inoltrata), i giocatori non stanno di certo meglio.

LA RISSA IN JUVE-INTER

Era inevitabile parlare di quanto accaduto negli ultimi concitati minuti del match di andata delle semifinali di Coppa Italia. Dopo il rigore trasformato da Lukaku non si è capito più nulla e alla fine, l’unico a pagare veramente per quanto accaduto, è stato poi Cuadrado, al quale è stato sventolato sotto la faccia un rosso arrivato dopo il parapiglia con Handanovic (non sanzionato), prima che lo stesso Lukaku cercasse di farsi giustizia da solo spintonando il colombiano poco prima del ritorno negli spogliatoi. Non vuole essere una giustificazione, ma è ormai palese come qualsiasi gesto di “ribellione” da parte di un tesserato juventino venga amplificato e condannato senza che si analizzi tutta la situazione, mentre a parti inverse tutto ciò non accade, ma per evitare di essere messi ancor di più alla berlina bisognerebbe tornare a quello “stile Juve” che una volta tutti invidiavano e che ora, in una stagione maledetta, appare diventato soltanto un lontano ricordo dei bei tempi che furono.

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