Banchieri: «Pirlo è stato il calcio. Privilegio essere il suo primo avversario»
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Banchieri: «Pirlo è stato il calcio. Privilegio essere il suo primo avversario da allenatore» – ESCLUSIVA

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Simone Banchieri, allenatore del Novara, è intervenuto in un’intervista esclusiva a Juventus News 24 verso l’amichevole con la Juve

La Juventus scenderà in campo domenica mattina nel test amichevole contro il Novara, utile a mettere importanti minuti sulle gambe in vista dell’esordio in campionato del 20 settembre con la Sampdoria. Dopo la sfida in famiglia con la Juventus U23, la squadra di Andrea Pirlo è attesa da un altro impegno. In esclusiva a Juventus News 24, l’allenatore del Novara, Simone Banchieri, ha presentato l’incontro.

Mister, domenica è in programma l’amichevole contro la Juventus. Quali aspettative avete lei e il suo Novara per questo tipo di partita?

«Per noi è un privilegio, un prestigio. Ringraziamo la Juve per averci invitato. Anche lo scorso anno era capitata questa opportunità, e per noi è un momento importante per vedere un club al quale ispirarsi, tra i quattro/cinque migliori al mondo. È una giornata particolare per noi, studiare da vicino questi campioni».

Quali segnali cerca da parte dei suoi ragazzi in vista della nuova stagione? È un’amichevole, è vero, ma si aspetta un tipo di partita in particolare?

«Visto che abbiamo già affrontato il Milan la scorsa settimana, sappiamo che sono partite da affrontare con serietà, con voglia di sacrificarsi e soffrire. Sono gare di sofferenza, in cui si allena molto la fase di non possesso perché spesso il pallone ce l’hanno gli avversari. È anche un modo per osservare, sempre col massimo impegno».

Rivolgendo lo sguardo alla Juventus, quali sono i calciatori da cui cercherete di trarre maggiori insegnamenti? Sarà un’occasione di crescita affrontare questi campioni?

«Ammiro tutti: da Cristiano Ronaldo a Dybala, Demiral, Bonucci. Fare un nome in particolare sarebbe sbagliato. Chiaro che Cristiano Ronaldo rappresenta un qualcosa che solitamente vediamo soltanto in televisione, al quale ispirarsi per le qualità che ha e per la professionalità dell’atleta. Sono campioni ed è bello vederli da vicino: è un privilegio, come ho detto, che ci è capitato anche lo scorso anno».

Affronterà Andrea Pirlo, che per la prima volta siederà sulla panchina della Juventus. Le farà un effetto speciale?

«Sì, perché è stato il giocatore che, insieme ad Iniesta, ha configurato il calcio. Per tanti anni l’abbiamo ammirato in campo e penso che qualsiasi calciatore debba ispirarsi a lui per qualità, per mentalità, e già allora lo ritenevo un allenatore in campo. La Juventus ha fatto una scelta giusta, particolare: era un Maestro in campo e lo sarà anche in panchina, un po’ com’è stato per Zidane… Quel tipo di calciatori non solo giocano meglio degli altri, ma aiutano tutti. Nel ruolo di allenatore ci sono queste caratteristiche e penso che Pirlo le abbia tutte. Anzi, per me sarà un privilegio essere il primo avversario del Pirlo allenatore. Farà una carriera bellissima».

Novara che ha già affrontato una formazione bianconera in questa pre-season, la Juve Primavera. Che impressione le ha fatto la squadra di Bonatti?

«È stata una bellissima partita. La Juve Primavera la conoscevo già, perché quei giocatori li ho affrontati sia con i 2002 e sia con i 2003 del Novara. Ricordo benissimo Tongya, Riccio, Sekulov, che sono dei calciatori fantastici che faranno una grande carriera. Dei 2003 mi ha impressionato Miretti, che ho apprezzato e affrontato già nel settore giovanile. Nei primi 20′ non capivamo bene cosa fare, poi ho apportato un cambio e abbiamo modificato il sistema di gioco, mettendo così tutti i gol di differenza che ci sono tra noi e loro. La Juventus è un’ottima squadra, ben allenata e con una bella idea di gioco. Mi ha dato la conferma di essere una formazione che potrà ambire al titolo nazionale e portare tanti giocatori in Under 23. Ne ho nominato qualcuno, ma potrei andare avanti ancora tanto. Chibozo ad esempio…».

Un’ottima prima stagione la sua lo scorso anno sulla panchina novarese e una finale playoff soltanto sfiorata. Quali obiettivi proiettano la sua squadra ai blocchi di partenza del nuovo anno?

«L’obiettivo è sempre migliorarsi, così come quello di valorizzare i giovani come abbiamo fatto lo scorso anno. Abbiamo preso il massimo a livello del minutaggio in termini economici, facendo giocare dei 2002 come Barbieri. Vogliamo dare valore ai calciatori del nostro settore giovanile, creando una virtuosità all’interno del club. I macro-motivi della stagione saranno gli stessi, con la voglia di migliorarsi che deve pervadere sempre in noi. Non vogliamo fare proclami, senza mettere ambizione: lo si vedrà anche domenica mattina che ci saranno tanti giovani in campo. Bisogna lasciar loro la possibilità di sbagliare, di fare la loro esperienza».

In attesa che vengano definiti i gironi di Serie C, quali squadre vede maggiormente accreditate quest’anno per la promozione in B?

«In Serie C ce n’è sempre tante, ci sono sempre tante sorprese. L’anno scorso si diceva, sbagliando, di stare maggiormente attenti al Girone B, anche se poi abbiamo visto che alle fasi finali dei playoff la maggior parte della squadre proveniva dal Girone A. Noi, la Carrarese, la Juventus U23… Squadre ce ne saranno tante, noi dovremo recitare la nostra parte che è quella di un club prestigioso, diverso dagli altri perché ha la possibilità di avere un settore giovanile, che ho avuto la fortuna di allenare, tra i cinque/sei più forti d’Italia. Dobbiamo pensare bene a cosa dobbiamo fare noi e rispettare le altre squadre, facendo giocare i giovani che sono il futuro».

E la Juventus U23?

«La vedo come facevo lo scorso anno: una squadra fortissima, formata da grandi giocatori».

Juventus U23 che ha battuto la concorrenza per il suo ‘pupillo’ Tommaso Barbieri. Lei che lo conosce bene e lo ha lanciato tra i professionisti, dice che potrà ritagliarsi uno spazio importante in bianconero?

«Ne sono convinto perché l’ho allenato in tutto il settore giovanile qui a Novara. È un predestinato: pur essendo un talento puro, arrivava sempre al campo per migliorarsi, con un’intelligenza incredibile non solo sul terreno di gioco ma anche nella vita privata. È un ottimo professionista, e sono convinto che si ritaglierà anche uno spazio importante, col tempo che ci vorrà, anche in prima squadra. Questo perché ha le stimmate del professionista, del predestinato. Con differente ruolo lo paragono a Bruno Fernandes, che abbiamo avuto qui a Novara: era il primo ad aiutare i magazzinieri, il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene, e si vedeva che era di un altro livello».

In cosa lo ha visto cresciuto nell’ultimo anno e cosa potrà apprendere alla Juventus per migliorare ancora di più?

«Tommaso apprende sotto tutti gli aspetti, giorno dopo giorno. Come dico sempre, lui non è un esterno basso, ma un regista interno difensivo. Fa partire l’azione dal basso con una qualità incredibile, ed è una caratteristica che solo in pochi hanno. Ogni giorno vuole migliorare: in un primo momento si adatterà alla Juventus, ma saprà ritagliarsi uno spazio importante anche in uno dei club migliori al mondo».

Si ringraziano Simone Banchieri e l’ufficio stampa del Novara, nella figura di Matteo Pisoni, per la gentile concessione dell’intervista

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