Beerensteyn volto della vecchia Juventus Women da scudetto
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Beerensteyn volto nuovo della vecchia Juventus Women da scudetto

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Beerensteyn volto nuovo della vecchia Juventus Women da scudetto. L’olandese amata dallo spogliatoio è già trascinatrice

Scudetto in olandese si dice scudetto. Lineth Beerensteyn probabilmente non pronuncia ancora la parola perfettamente ma sa che presto dovrà imparare: a Vinovo la richiedono nel lessico base. È tornato il sorriso alla Juventus Women ed è tornato pure quell’entusiasmo che nello spogliatoio non si respirava da un po’. Così come l’aria pulita del vertice della classifica: dopo la vittoria nello scontro diretto con la Roma la vetta dista soltanto tre punti. Contro le giallorosse molto l’ha fatto Lineth, quasi tutto in verità. Ha perso il pallone che ha portato al gol-lampo di Serturini, ma poi ne ha messi due stupendi per farsi perdonare guidando la reazione e la rimonta nel momento più delicato.

L’impatto dell’ex Bayern col mondo Juventus è stato meraviglioso. Quando Madama né annunciò l’acquisto in molti erano rimasti delusi, altri in verità non sapevano neanche chi fosse. Beere si è fatta conoscere subito a suon di accelerazioni devastanti e gol pesanti come quello dello Stadium con l’Arsenal, come i due di ieri. Braghin ha fatto un colpo clamoroso prendendola, bisogna dargliene atto dopo tutte le critiche ricevute per l’ultimo mercato estivo. Con sette reti messe a segno fin qui in tutte le competizioni è la seconda migliore marcatrice della Juve dopo Girelli. Pensare che è stata pure fuori qualche partita per il lutto della madre, che inevitabilmente l’ha scossa ma da cui è uscita più forte grazie anche all’aiuto del gruppo. Le compagne la adorano, la supportano, la difendono (vedi Caruso con Giacinti ieri, a proposito pare scaramucce di campo e niente di più). Montemurro la coccola e vuole lasciarla un po’ libera di fare quello che vuole, anche se sa che ogni tanto si ostina troppo, in quello deve migliorare.

L’Arsenal per esempio era terrorizzata dall’idea di doverla affrontare di nuovo e a Londra ha studiato un piano-partita ad hoc per disinnescarla. Non a caso senza l’apporto dell’olandese volante le bianconere sono state praticamente nulle in fase offensiva. Lineth ha la fisicità da giocatrice europea, la fame e il cuore da Juve. E pure il carattere. Il carattere tipico di una squadra che non l’ha mai perso ma che si è dovuta guardare negli occhi per ritirarlo fuori. Grazie a Beerensteyn, ha ricordato un po’ a tutte come si fa.

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