Bologna Juve: le tre cose che non hai notato
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Bologna Juve: le tre cose che non hai notato

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Bologna Juve: le tre cose che non hai notato del match del Dall’Ara. Gli episodi sfuggiti all’attenzione dei più

Bologna Juve: le tre cose che non hai notato.

1. Perché quel rigore Arek? Reazione chiara di Bonucci

Ha lasciato di stucco un bel po’ di persone quel rigore calciato da Arkadiusz Milik sul risultato di 1-0 per il Bologna. Perché quel saltello, perché quella scelta contro un portiere che lo conosceva molto bene? Momenti. Attimi che cambiano una partita. Ma per fortuna Arek ha tenuto alta la testa dopo l’errore, rimettendo in piedi la partita con una grandissima giocata. Ma torniamo al penalty fallito. Le telecamere dopo quell’errore si sono spostate in panchina: c’era Leonardo Bonucci, in piedi ad osservare l’esecuzione dagli undici metri. Il capitano ha scosso la testa dopo la parata di Skorupski, con tutta probabilità poco contento di come non sia stata sfruttata quell’opportunità.

2. Fagioli, i compagni “rimediano” alla delusione bis

Le lacrime post errore contro il Sassuolo di Nicolò Fagioli le abbiamo ancora impresse nella mente. Delusione, rabbia, attaccamento indelebile alla maglia che indossa. Quella sensazione di vuoto che si prova dopo aver quasi deluso se stessi. Ecco, il talento bianconero è stato “salvato” questa volta dai suoi compagni di squadra. Nel primo tempo, il centrocampista si è divorato due occasioni davanti alla porta, sbattendo contro la saracinesca di Skorupski. Subito dopo gli errori, tre giocatori bianconeri sono corsi verso di lui per rincuorarlo e invitarlo a non perdere la lucidità per restare in focus sulla partita. Un bel segnale, verso chi quel peso della maglia lo conosce, lo apprezza e cerca di onorarlo sempre.

3. Vlahovic. Con affetto, Paul Pogba

La distorsione alla caviglia l’ha smaltita. Ed ecco che Massimiliano Allegri ha deciso di giocarsi la sua fiche su Dusan Vlahovic per il finale di Bologna Juve: perché il digiuno da gol inizia ad aumentare, la sua fame pure, e negli ultimi minuti serviva la scossa. Ultimo cambio a disposizione per Max, con Paul Pogba che appena ha capito di non poter più entrare in campo si è avvicinato al compagno di squadra. Una carezza, qualche parola bisbigliata all’orecchio (un messaggio per caricarlo?) e poi l’ingresso in campo. “Tutti uniti come un blocco granitico” diceva Allegri alla vigilia, quel blocco si vede, si sente, si percepisce.

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