Congresso Uefa, l'assemblea a Montreux: parlano Infantino e Ceferin
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Congresso Uefa, l’assemblea a Montreux: parla Infantino, discorso di Ceferin

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Congresso Uefa, cominciata l’assemblea a Montreux. Presente il presidente Ceferin. Si parla anche di Superleague

È iniziato intorno alle 10 il Congresso UEFA. Il presidente Aleksander Ceferin e Zone Boban sono arrivati a Montreux proprio intorno alle 10 per presenziare all’assemblea del calcio europeo, che dovrà ridefinire il Comitato Esecutivo (con Gravina che verrà eletto) ma non solo. Nel corso del Congresso si parlerà anche di Superleague, con l’intervento di Infantino, presidente FIFA, attesissimo.

11.15 – Aleksander Ceferin, presidente dell’UEFA, ha tenuto un lungo discorso: «Una persona saggia disse ‘in caso di avversità hai tre opzioni: farti definire, farti distruggere, diventare più forte’. Per me è chiara la scelta da prendere. La crisi ci ha reso più forte e il calcio emergerà più forte di prima, perché è sempre rimasto unito dal primo giorno. È un’unione reale e forte. Gli stadi sono stati vuoti troppo a lungo. Il calcio non è lo stesso senza tifosi, non c’è atmosfera e a loro dico: ci mancate molto. Grazie a tutte le autorità che ci hanno supportato e oggi ospitano questo Congresso. Abbiamo capito quanto è importante il calcio per la società, è nel DNA dei Paesi e della loro storia da più di un secolo. Non è soltanto un hobby, è più di un gioco: tiene le persone unite e porta luce nelle nostre vite. È la luce alla fine del tunnel. Grazie a tutti gli Stati che hanno ospitato le partite che non si sono potute giocare dove previsto. Ringrazio anche il mio staff per il lavoro duro nel trovare soluzioni, sempre. Sarebbe un errore fermarsi adesso. Bisogna essere resilienti e visionari. Le Olimpiadi saranno un’occasione per dimostrare che l’Europa è viva e celebra la vita. I pagamenti sono stati eseguiti in tempo e continueremo a investire. Aiuteremo i club a rimettersi in piedi. Non elimineremo il fair play finanziario, ma dobbiamo adattarci a questa nuova realtà. Dobbiamo correggere alcune ingiustizie di questo sistema, e lo faremo. Le discriminazioni in campo e sui social sono inaccettabili e mi appello alle autorità e a queste piattaforme: è un pericolo non solo per il calcio ma per la società. Ne abbiamo abbastanza di questi codardi che si nascondono dietro falsi nuovi in rete. Porteremo il calcio femminile ad un nuovo livello. C’è stata una separazione che ignora cosa succede in campo, che deve essere fermata. Per qualcuno, i tifosi sono diventati consumatori, i fan sono diventati clienti, le competizioni sono diventati prodotti. Non si guardano più le formazioni ma i followers. L’eliminazione dalla Champions per qualcuno è anche un rischio aziendale. L’egoismo deve essere rimpiazzato dalla solidarietà. I soldi sono diventati più importanti della gloria e della realtà, della passione. Il calcio non appartiene a nessuno, o meglio appartiene a tutti. Siamo custodi di un’idea: competizioni dove tutti possano sognare, rispetto per storia, tradizione, persone. Questo per noi significa molto. C’è un motivo se il calcio europeo è in posizione dominante: segue un modello fondato sulla diversità, che rende unica la società, e lo stesso vale per il calcio. Le competizioni UEFA hanno bisogno delle storie di squadre come Atalanta, Celtic, Rangers, Galatasaray. Abbiamo bisogno di questi club, la gente deve sapere che tutto è possibile, che tutti hanno un’occasione di vincere. I grandi club di oggi non sempre lo sono stati e non c’è garanzia che lo saranno in futuro. Il calcio è dinamico e imprevedibile. Questo lo rende un gioco così tanto bello. Dov’era il Manchester United prima di Sir Alex Ferguson? E dov’era la Juventus? Era in Serie B. Se i club che controllavano il calcio qualche decennio fa avessero deciso di fare una Superlega, come sarebbe stata? Ci avrebbero partecipato il Nottingham Forrest, il Porto, la Stella Rossa . Il calcio cambia ma questi club pensano solo ai propri conti. Dovrebbero ricordarsi da dove vengono. Senza l’UEFA chissà dove sarebbero. Stanno provando a privatizzare il calcio, una delle ultime essenze collettive. Non è una sorpresa per noi. Abbiamo sviluppato una visione per cui sono estremamente grato. A questo punto, vorrei rivolgermi ai presidenti di alcuni club inglesi principalmente: signori, avete fatto un grande errore. Qualcuno potrebbe dire che sia avarizia, ignoranza o altro, ma non importa: siete ancora in tempo per cambiare idea. I tifosi inglesi hanno bisogno che correggiate i vostri errori. Ieri sera ho ricevuto un’e-mail da Trevor, un tifoso del Tottenham, che mi chiese un biglietto per assistere alla finale col Liverpool due anni fa e che ha mostrato tutto il suo disappunto nei confronti del suo club. I governi, la stampa e i tifosi sono con noi. Permetteremo a questi pochi club di prendersi il calcio? No, non lo faremo: ve lo assicuro. Cambiate idea per i tifosi che sognano. Ora dico io qualcosa a Trevor: mi stai aiutando tantissimo, il tuo messaggio mi conferma che stiamo dalla parte giusta e lotteremo tutti insieme, non perderemo questa partita. Non ci sono compromessi. Con queste riforme sono certo che costruiamo le basi del futuro. In tempo di crisi, gli uomini possono scegliere due opzioni: l’egoismo o la solidarietà. Noi abbiamo scelto insieme la solidarietà, ed è la scelta giusta, di cui non ci pentiremo mai e che ci permetterà di uscire fuori più forti dalla crisi».

10.45 – Le parole di Infantino: «La Fifa è fortemente contraria alla Superlega. La nostra organizzazione si fonda sui valori dello sport. Pieno supporto alla UefaIl mio compito è di proteggere i club, le Nazionali, i campionati nazionali… Dobbiamo proteggere queste cose. E se alcuni club eletti vanno via, devono prendersi le conseguenze delle loro scelte. Sono responsabili delle loro scelte. Concretamente, questo significa che o sei dentro, o se fuori. Non esiste metà e metà. Questo è assolutamente chiaro. Uefa e Fifa sono organizzazioni democratiche e tutti possono parlare, portare idee. Vogliamo però il rispetto delle istituzioni, della storia, della passione di molte persone intorno al mondo. La pandemia ha assorbito tutti, ma dobbiamo continuare a seguire la nostra strada. Il calcio è speranza ed è nostra responsabilità rendere questa speranza reale, ma sempre agendo con rispetto, solidarietà e interesse per i vari livelli».

10.20 – Così Thomas Bach, presidente del CIO, è intervenuto così: «Grazie per aver reso possibile il mio intervento. Cari amici del calcio, è molto bello ritrovarvi di persona rispettando le misure di sicurezza, è motivo di ottimismo. Mi complimento con Ceferin per essere riuscito ad organizzare così questo Congresso. L’UEFA ha dimostrato la capacità di superare la sfida di un’organizzazione sportiva sicura, con centinaia di partite in tutta Europa. Condiviamo, per gli Europei e le Olimpiadi, la necessità che tutti i partecipanti siano tutelati. Queste competizioni lanceranno un messaggio importante, di solidarietà, e il calcio giocherà di nuovo un ruolo fondamentale: il torneo olimpico comincerà subito dopo l’apertura delle Olimpiadi e sarà la prima luce che vedremo in fondo al tunnel. La lezione che impariamo dal coronavirus è che abbiamo bisogno di più unità, nella società e tra le società. Vale per tutti, quindi anche per lo sport e la sua organizzazione. Il modello europeo in questo senso ha fornito una guida unica per solidarietà finanziaria, ma adesso tutto questo è minacciato da un approccio basato soltanto sul fattore economico, che mette da parte la solidarietà, la missione sociale dello sport e i bisogni dettati dalla crisi. Tutto è guardato dalla prospettiva del business. Per questo bisogna fare tutti gli sforzi per preservare certi valori. Io confermo il mio impegno per far sì che il mondo diventi un posto migliore anche attraverso lo sport».

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