I DIALOGOBBI - Salvo Cozzolino: «Calciopoli e l'ossessione di Moratti per la Juve»
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I DIALOGOBBI – Salvo Cozzolino: «Calciopoli e l’ossessione di Moratti per la Juve»

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I DIALOGOBBI – Salvo Cozzolino: «Calciopoli e l’ossessione di Moratti per la Juve». Tornano le chiacchierate di Paolo Rossi

Con Salvo Cozzolino ho condiviso alcuni anni, non propriamente piacevoli per la Juventus, di trasmissioni televisive. Eravamo su posizioni opposte ma questo non mi impedisce di riconoscere in lui il massimo esperto di Calciopoli. Una vicenda che ha seguito accanto a Luciano Moggi e il suo sito, ju29ro.com, è stato autore di alcune scoperte – tra intercettazioni e inchieste – che hanno fornito un’altra lettura della vicenda. In questi giorni il tema è tornato in auge. I Dialogobbi non potevano che approfondirlo.

Paolo: «Ciao Salvo, ti aspettavi che Report dedicasse spazio a Calciopoli? Secondo te cosa li ha spinti a riproporre una vicenda che in tv non ha spazio da un bel po’ di anni a questa parte?».

Salvo: «Non mi è ben chiaro quali siano i motivi di questo improvviso revival. Forse una semplice ricerca di ascolti. Forse qualcosa di più complesso e articolato. Per rispondere ci vorrà qualche giorno. Ci accorgeremo presto se è stata solo la tenacità di Luciano Moggi oppure se qualcuno ha deciso finalmente di mettere mano alla verità storica della vicenda. In ultima analisi il semaforo verde potrebbe essere anche arrivato in relazione alle vicende di attualità. Non sappiamo quello che sta accadendo dietro le quinte, ma non mi meraviglierebbe se qualcuno volesse cogliere l’occasione per chiudere definitivamente quella storia, ridisegnando un nuovo punto di equilibrio. Non dimentichiamo che per Calciopoli sono ancora pendenti diversi ricorsi, alcuni dei quali, se accolti, potrebbero essere molto pericolosi per la sopravvivenza finanziaria e politica della FIGC. Tra l’altro mi è stato riferito un maldestro tentativo per bloccare la trasmissione Report di ieri sera, tentativo non andato a buon fine. Su chi fosse il mandante, vi lascio libertà di immaginazione. Ma non dovete andare lontano per capirlo».

Paolo: «Non mi ha mai convinto l’impostazione delle inchieste di Report perché sono a tesi precostituite. Un’impressione che ho ricavato anche da questa. Quel che intanto colpisce, peraltro vicenda nota, è che l’idea del sistema Moggi nasca nel 2002. Cioè da un anno nel quale all’Inter basta battere la Lazio per vincere lo scudetto. E invece di riflettere sul suicidio – in uno stadio interamente a favore – organizza una cena con Bergamo per ottenere una garanzia arbitrale. Dopo peraltro avere già ricevuto Nucini…».

Salvo: «Hai detto tutto. Questo ti restituisce la cifra esatta dell’ossessione che l’ex presidente interista aveva nei confronti della Juventus e dei suoi dirigenti. Arriva al punto di mettere a libro paga investigatori e uomini vicino ai Servizi per pedinare e intromettersi nella vita personale di decine di persone, compreso alcuni suoi tesserati. Oggi sappiamo che ha pagato ingenti risarcimenti per questo, pretendendo anche il vincolo di riservatezza. Tu pensa per un attimo cosa accadrebbe se si scoprisse che un presidente della Juventus avesse fatto la stessa cosa verso tesserati FIGC. E invece per Moratti e Facchetti zero. La Giustizia Sportiva in merito a queste vicende ha archiviato tutto. Capisci il problema?».

Paolo: «Altra impressione su Report. Non ho trovato particolari novità. E qui intervieni proprio tu: quel tipo di informazioni e di intercettazioni le avevate già rese note da tempo. Mi sembra quasi un modo per dire che tutto il calcio è marcio da tempo più che entrare realmente dentro la vicenda. Che impressione ti ha fatto vedere in Rai cose che tu 15 anni fa facevi sentire in TV locali?».

Salvo: «Molta, molta rabbia. Quel materiale è stato fatto ascoltare in qualche tv locale e in moltissimi incontri con gli Juventus Club che organizzavano riunioni tra i soci per diffondere quelle informazioni che i media nazionali nascondevano. Ma oltre a quello che ha trasmesso Report c’è molto altro. Altre intercettazioni molto rilevanti che sono state utilizzate anche dai legali della Juventus per dimostrare la disparità di trattamento, e chiedere la revoca del famoso Scudetto di Cartone. Sentirle sulla Rai non basta. Non può sanare le ferite che noi juventini ci portiamo dentro».

Paolo: «Ultima domanda. Mi dici se c’è a tuo avviso una similitudine con le vicende odierne e invece qual è la più grande differenza?».

Salvo: «La similitudine è chiara. Come nel 2006, oggi stanno tentando di alterare i valori tecnici, finanziari e sportivi attraverso la giurisprudenza sportiva che agisce sempre con doppiopesismo e spesso violentando i principi base del giusto processo. La differenza principale è che a quanto mi risulta, stavolta la proprietà ha dato chiaro mandato al suo staff legale di andare fino in fondo e di difendersi con i denti. Basterà? Non lo sappiamo. Ma anche il popolo juventino ha dimostrato con l’iniziativa delle disdette sulle pay-tv di essere pronto a scendere in campo per difendere la squadra e la propria passione. Grazie Paolo per la chiacchierata. E fino alla fine Forza Juve!»

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