Ferri: «In casa della Juve trasferta tosta, porte chiuse doverose»
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Ferri: «In casa della Juve trasferta tosta, porte chiuse doverose»

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Ferri: «In casa della Juve trasferta tosta, porte chiuse doverose». L’ex difensore dell’Inter sullo scontro diretto di domenica

Riccardo Ferri, ex difensore dell’Inter ha parlato ai canali della società nerazzurra focalizzandosi sulla sfida contro la Juve di domenica sera.

FIGURINE BIANCONERE – «Sono quelle delle figurine con cui giocavo. Le scambiavo, ci vedevo sopra Zoff, Cabrini, Brio, Gentile. Poi, senza quasi accorgermene, mi trovai in campo, a sfidarli. Ma non ci ho mai perso il sonno, era più l’entusiasmo e la felicità di essere lì, a vivere quei momenti. A 21 anni mi sono ritrovato a marcare Platini, poi mi toccavano sempre gli attaccanti più rapidi e insidiosi, come Paolo Rossi, Rui Barros o Ian Rush. Mi porto nel cuore l’Inter-Juventus dell’11 novembre 1984. Vincemmo 4-0, una partita dominata, con tre gol di testa su quattro. Segnammo io, Rummenigge (due volte) e Collovati. Il gol non me lo posso dimenticare, il mio primo in Serie A, per giunta contro la Juve: punizione dal lato sinistro dell’area, cross di Brady. Io avevo forza e talmente tanta esuberanza che saltai più in alto di Rummenigge, anticipandolo. Poi corsi ad abbracciare il mio mentore e riferimento, Gian Piero Marini. Con il quale, poi, nel ’94, mi congedai dall’Inter con la Coppa Uefa».

A TORINO«Quella di Torino è sempre stata una trasferta tosta, la Juventus ha sempre lasciato poco agli altri sul suo terreno di gioco. Una sfida complicata, allora come oggi: dal punto di vista caratteriale, tecnico e tattico. Anche se, lo confesso, la sfida che mi esaltava, che mi faceva emozionare più di tutti, era per forza di cose il derby con il Milan. Per me, interista, era il massimo».

PORTE CHIUSE – «Doveroso, perché la salute deve essere messa al primo posto. Non mancheranno le motivazioni, perché se è vero che è sicuramente diverso dalle sfida con il pubblico, resta un crocevia importante per il campionato”. E poi, l’Inter, come ai tempi di Ferri, schiererà come sempre una batteria di difensori di altissimo livello: “Sì, ci sono analogie con i miei tempi. Il calcio ovviamente è cambiato, ma tutti i centrali dell’Inter hanno dimostrato di avere delle capacità tecnico-tattiche fuori dal comune”. E allora via, non resta che correre verso la sfida di domenica».

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