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Giocatori Juve in prestito: chi sono i talenti bianconeri che incantano l’Europa

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Giocatori Juve in prestito: chi sono i talenti di proprietà bianconera in giro per l’Europa per crescere e maturare esperienza

La miniera della Juventus è ricca di diamanti, scovati negli anni e custoditi gelosamente nella propria casa madre. Dal settore giovanile, infatti, crescono talenti in grado di incantare in giro per l’Europa, con le varie avventure in prestito in grado di garantire maturità, esperienza ed un salto di qualità lontano da Torino. Un percorso di crescita utile per quei ragazzi in cerca di una chance, di un palcoscenico in cui misurarsi per dimostrare il proprio valore. La Juve osserva, prende nota, monitora tutti i miglioramenti dei suoi calciatori, in giro per l’Italia e per l’Europa alla ricerca della propria affermazione.

Giocatori Juve in prestito: una finestra sul professionismo per crescere

La Serie A rappresenta l’apice per quei giocatori desiderosi di mettersi in mostra, in maniera diretta, agli occhi degli osservatori bianconeri. Da Dejan Kulusevski a Luca Pellegrini, passando per Cristian Romero. Il gioiello del Parma studia dai migliori, con una forte ambizione a contraddistinguerlo. «Alcune volte non ci credo ancora che giocherò alla Juve, sembra un mondo finto. Sono fiero di me, sarà un sogno per me», parole di un classe 2000 che ha già ben chiaro il suo futuro. Lo stesso non si può dire per Luca Pellegrini e Cristian Romero, punti di riferimento al Cagliari e al Genoa ma contrassegnati da un punto interrogativo sul ritorno a Torino. Rientro alla base? Nuovo prestito? Pedine di scambio? Difficile prevederlo, il minimo comune denominatore alla base si lega indissolubilmente ad una difesa già blindata in ottica futura.

Serie B che culla tre centrocampisti considerati tra i migliori prospetti dell’intero settore giovanile bianconero. Hans Nicolussi Caviglia non ha sofferto affatto l’impatto con la nuova realtà, diventando ben presto una pedina inamovibile del suo Perugia. A Torino il suo nome è ben marchiato, con quell’esordio in A contro l’Udinese nella scorsa stagione a farlo conoscere all’intera platea. Il suo ex allenatore in Primavera, Francesco Baldini, era rimasto stupito dalle sue qualità: «È un predestinato, uno che lavora sempre, come Cristiano Ronaldo. Ricordo che dopo le sedute spariva e noi dovevamo andarlo a pescare in qualche campo di Vinovo». Pescara è la terra di altri due talenti, sbocciati nel vivaio di Madama: Grigoris Kastanos e Luca Clemenza. Un anno in Under 23 per la primo, sei mesi per il secondo in questa stagione, volti a dare un’impronta definita di ambizione alla Seconda Squadra. Il cipriota ha trovato il suo esordio in A con la casacca juventina in occasione di Spal-Juve, coronando un percorso di crescita di grande valore. Per Clemenza, invece, una stagione di rinascita, complice il cambio di posizione cucito da Pecchia attorno a lui: da trequartista a regista davanti alla difesa.

A sfidare la Juventus U23 in Serie C sono stati quest’anno Nicola Mosti, in prestito al Monza, e Riccardo Capellini, ora alla Pistoiese. Lo scacchiere di Brocchi, lanciato verso la Serie B, può contare su un fantasista dai piedi buoni, genio nei momenti decisivi delle partite e dotato di grandi qualità palla al piede. Dalla Primavera alla Lega Pro, Capellini ha mostrato subito di avere la stoffa per recitare un ruolo importante in campionato. Lui, che nella sua esperienza alla Juve, ha potuto ammirare da vicino un maestro, come svelato nel 2019 a Juventus TV: «Io prendo spunto da Chiellini che è uno dei migliori al mondo, per esempio mi dà consigli su come marcare, che poi porto sia in allenamento che in partita». Contro la Juventus U23 ha giocato anche Mattia Del Favero che, con il suo Piacenza, è stato eliminato proprio dai bianconeri in Coppa Italia. Il portiere è stato tra i protagonisti della prima stagione del progetto Under 23, rimanendo comunque attaccato anche quest’anno al mondo Juve. In occasione di Juve-Fiorentina Primavera di Coppa Italia, infatti, Del Favero era presente a supportare i compagni dalla tribuna.

Giocatori Juve in prestito: l’esperienza fuori dai confini dell’Italia

È brillata quest’anno la stellina di Stephy Mavididi al Dijion. L’attaccante classe ’98 ha incantato la Ligue 1 con i suoi 8 gol e le sue prestazioni, tanto da attirare le attenzioni di diverse squadre. Intrigo sul suo futuro, visto che è in ballo un diritto di riscatto del club francese e un controriscatto da parte della Juventus. In Francia, però, Mavididi ha saputo stupire tutti gli addetti ai lavori, a cominciare dal giornalista de l’Ouest-France Kévin Guisnel: «Si è adattato molto bene al campionato francese in questa prima parte di stagione. Ha un ruolo importante nell’undici di Stéphane Jobard, e anche dal punto di vista realizzativo sta facendo bene». In Svizzera, invece, al Grasshopers, Kevin Monzialo ha vissuto un primo banco di prova importante dopo l’esperienza in Primavera. Un giocatore dinamico, rapido, imprevedibile sulla fascia. L’avventura svizzera è servita per temprare le sue qualità sotto porta e il suo carattere in campo.

La bussola si sposta poi in Scozia, al Kilmarnock. Sono Laurentiu Branescu e Dario Del Fabro ad aver prenotato un viaggio di sola andata verso la Premier League scozzese, curiosi di assaggiare un diverso tipo di calcio. Il portiere si è adattato con grande rapidità alla nuova realtà, complice anche la figura di Angelo Alessio, inizialmente allenatore del Kilmarnock. Per Del Fabro, invece, è stata forte la volontà di misurarsi con il calcio scozzese, molto fisico e meno attendista rispetto all’Italia, e di vivere l’infuocata atmosfera negli stadi. A Malta, allo Sliema Wanderers, Claudio Zappa ha potuto sperimentare sulla propria pelle la prima esperienza all’estero della sua carriera, utile soprattutto per recuperare la condizione dopo l’infortunio patito in estate con un sogno, ben chiaro, di tornare in Serie A.

Chiudono il tour dell’Europa, poi, Nikolai Baden Frederiksen e Leandro Fernandes. L’attaccante è volato a gennaio al Fortuna Sittard, in Olanda, mettendo a referto due apparizioni prima dello stop. Un calciatore dotato di un mancino velenoso e potente, come sottolineato dal suo ex allenatore in Primavera Baldini: «Un orgoglio per tutti è quello di aver fatto capire a Frederiksen che può fare il calciatore ad alti livelli se si impegna come oggi». Insieme a lui, a condividere lo spogliatoio, è Leandro Fernandes, arrivato nel gennaio del 2018 alla Juve dal Psv. Il centrocampista ha garantito muscoli e sostanza alla mediana dell’allora formazione Primavera, cercando poi fortuna all’estero per la sua carriera.

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