PUNTO A CAPO - La prima vittoria del 2020 e le nuove gerarchie di Sarri
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PUNTO A CAPO – La prima vittoria del 2020 e le nuove gerarchie di Sarri

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Le ultime partite hanno dato precise indicazioni, a parte Ronaldo nessuno è intoccabile e Sarri lo sta dimostrando con i fatti

Il 2020 si è aperto con un 4-0 senza appello e nuove certezze tecnico/tattiche per la Juve di Sarri. Le scelte dell’allenatore sono piuttosto indicative e in questo momento stabiliscono una precisa gerarchia sulla base del momento, la condizione fisica e l’avversario. Con tre giocatori in rampa di lancio: Demiral, Rabiot e Ramsey. Probabilmente de Ligt diventerà il miglior difensore al mondo – secondo le previsioni di Sarri -, ma in questo momento ancora non lo è ancora visto che dal Bayer Leverkusen in poi ha sempre giocato Demiral, salvo 15 minuti con l’Udinese.

Dopo cinque partite consecutive dal primo minuto il turco si puó considerare a tutti gli effetti titolare. Così come Rabiot, che ha risposto alla fiducia di Sarri con una crescita costante in campo. È lui il vice Matuidi ma anche il vice Bentancur, mezzala sinistra o destra non fa differenza, la sensazione è che nei piani a lungo termine il francese sia una pedina irrununciabile nell’idea di gioco del tecnico. Così come Ramsey sulla trequarti, tanto che per fargli spazio Bernardeschi è stato dirottato a centrocampo. L’ex viola non ha convinto mentre il gallese è in crescita e, al netto dei guai fisici che lo hanno limitato ultimamente, puó diventare il trequartista tattico, dinamico e con il vizio del gol ideale per la nuova Juve di Maurizio Sarri.

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