Juve Primavera: dalla cavalcata europea a un campionato da protagonista
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Juve Primavera: dalla cavalcata europea a un campionato da protagonista

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Juve Primavera: dalla memorabile cavalcata europea in Youth League a un campionato da vera e propria protagonista

Si è conclusa venerdì sera la stagione della Juve Primavera. Un’annata che ha rasentato i limiti della perfezione per la formazione bianconera: non solo per i risultati ottenuti all’interno del rettangolo verde, tanto in Italia quanto in Europa, ma anche per la crescita di un gruppo che, nel giro di nove mesi ha letteralmente svoltato, a livello di singoli e per quanto riguarda il collettivo.

L’EUROPA CHIAMA, LA JUVE RISPONDE

Tra i punti più alti della stagione bianconera c’è senza ombra di dubbio l’incredibile (e per la verità anche inaspettata) cavalcata in Youth League. Superata brillantemente la fase a gironi (con i ragazzi di Bonatti che hanno chiuso al primo posto con cinque vittorie e un solo pareggio mettendosi alle spalle la corazzata come Chelsea), la Juve Primavera ha mostrato carattere e mentalità europea, andando a vincere prima ai rigori in Olanda contro l’AZ Alkmaar e battendo poi a Vinovo il Liverpool in una gara controllata dal primo all’ultimo minuto. Da lì la final four di Nyon, che ha messo di fronte i bianconeri i futuri campioni d’Europa del Benfica: non è bastata un’altra enorme prestazione per superare uno scoglio che si è rivelato poi insormontabile per tutti. Resta, però, un cammino eccezionale e oltre ogni tipo di previsione da parte dei ragazzi di Bonatti, che hanno davvero mostrato una mentalità europea al pari delle altre super potenze del calcio giovanile.

UNA COPPA SFUGGITA PER UN SOFFIO

Diverso, almeno per certi aspetti, il cammino in Coppa Italia, dove sono certamente superiori i rimpianti per una squadra che avrebbe potuto dire certamente nel torneo. Superata di misura la Lazio negli ottavi di finale, i bianconeri non sono riusciti a replicare il successo contro l’altra squadra capitolina, arrendendosi alla Roma di De Rossi ai calci di rigore dopo 120 minuti di carattere, spessore e elevata qualità nelle trame di gioco.

CAMPIONATO DA PROTAGONISTI

Se in Youth League la Juve Primavera ha mostrato carattere e cinismo, è in campionato che i ragazzi di Bonatti si sono rivelati una squadra compatta e organizzata, anche e probabilmente soprattutto di fronte alle difficoltà. Gran parte del merito va ovviamente a mister Bonatti, che ha gestito come meglio non avrebbe potuto le risorse a sua disposizione anche quando le pedine erano contate in più momenti delicati della stagione: il tecnico bianconero è sempre riuscito a raccogliere il massimo da un gruppo che ha continuamente tradotto in campo le idee e i principi del suo allenatore. Non è un caso che ci sia voluta una superpotenza come la Roma, dominatrice assoluta della regular season, per mettere la parola fine alla eccezionale stagione dei bianconeri.

Da cosa ripartire ora? Sicuramente dalla mentalità vista nel corso di questa stagione e da un progetto che si è rivelato vincente e che deve essere necessariamente portato avanti su questi binari. Poi il resto, a Vinovo ne sono certi, verrà da sé.

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