Juve, SOS Vlahovic: ora scocca il momento di Kean e Milik
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Juve, SOS Vlahovic: ora scocca il momento di Kean e Milik

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Juve, SOS Vlahovic: va in panchina. Ora scocca il momento di Kean e Milik. Allegri si affiderà a loro contro il Verona

La Juve cerca i gol di Vlahovic. E Vlahovic, da oggi in poi, avrebbe potuto far contenta la Juve per iniziare a riscattare una stagione fin qui fatta di più bassi che alti. Ma con ogni probabilità il serbo andrà in panchina questa sera contro il Verona.

Allegri, infatti, sarebbe orientato a dare spazio dall’inizio al rientrante Kean dopo la squalifica di 2 partite per il fallo di reazione su Mancini della Roma appena entrato in campo e su Milik che torna a disposizione a due mesi dall’infortunio nel tonfo casalingo di Monza.

SCELTA A SORPRESA

La probabile panchina di Vlahovic, legata anche ai prossimi impegni della Juve (martedì semifinale di andata con l’Inter ) è comunque sorprendente. Il bomber si era sbloccato in Europa League (gol al Friburgo su rigore) e soprattutto con la Serbia, (3 gol in 2 presenze), con un digiuno in campionato che però dura da tanto, troppo tempo.

La sua “crisi” di astinenza era stata in parte nascosta dai “magic moment” dei vari Di Maria, Rabiot e Kostic e nelle scorse settimane le difficoltà dell’ex Fiorentina avevano aperto molti interrogativi nei giornali e sulle televisioni: Vlahovic è un fuoriclasse o “solo” un potenziale campione? E, 14 mesi dopo il suo approdo a Torino, ha meritato l’investimento da 80 milioni complessivi?

VERONA, OCCASIONE PERSA?

Quella di oggi col Verona sarebbe potuta essere un’occasione importante di riscatto per lui per vari motivi.

Il primo è che poco più di un anno fa Vlahovic segnò il suo primo gol con la Juve nel giorno del debutto trafiggendo proprio la porta dei veneti. La speranza di tutti, tifosi inclusi, era quella di rivedere l’ex Fiorentina gioire come in quella occasione contro un avversario sulla carta alla portata delle sue qualità.

Il secondo è che, subito prima della sosta, Vlahovic aveva dato qualche segnale di miglioramento rispetto al periodo precedente in cui era stato spremuto fino all’ultimo senza però riuscire a lasciare il segno. Le ultimissime prestazioni del serbo erano sembrate in crescita sia sotto l’aspetto fisico che tecnico, oltre che caratteriale. Da questo ultimo punto vista Vlahovic sembra molto migliorato rispetto al passato, quando si innervosiva e iniziava a gesticolare appena qualche giocata non gli riusciva come voleva.

L’exploit con la Salernitana del 7 febbraio (doppietta più assist) poco dopo il rientro in campo aveva lasciato presagire una ripartenza in quinta marcia per lui, ma così non è stato. I tanti impegni ravvicinati e l’impossibilità di godere di un po’ di riposo per via dell’infortunio di Milik, della squalifica di Kean e degli acciacchi di Chiesa e Di Maria hanno “costretto” il classe 2000 a disputare tutte le partite, quasi sempre dall’inizio alla fine. Il gioco di Allegri (che lo ha difeso di continuo), poi, spesso lo ha portato ad essere lasciato solo tra le maglie dei difensori avversari e questo ha aumentato le sue difficoltà in fase di finalizzazione.

Vlahovic deve ancora crescere molto nel lavoro spalle alla porta e in sinergia con la squadra per diventare sempre meno “pesce fuor d’acqua” e sempre più elemento integrante della formazione bianconera nell’arco dei 90 minuti.

SPAZIO A KEAN E MILIK

Allegri ritrova Kean e Milik e questo gli permetterà da subito di poter effettuare maggiori rotazioni in attacco già a partire da stasera col Verona e aiutare Vlahovic. Come? Prima di tutto alleggerendogli l’enorme pressione che comporta l’essere il centravanti della Juve. Poi perché, se dovesse scendere in campo nella ripresa, avrebbe nelle vicinanza degli attaccanti veri che potrebbero aprirgli degli spazi.

I numeri dicono che Kean e Milik hanno risposto molto spesso presente quando Allegri ha deciso di affidarsi a loro. Il primo ha timbrato il cartellino 7 volte in 34 presenze (1192 minuti complessivi), il secondo vanta addirittura una media minuti giocati-gol fatti (1323 minuti e 8 gol) in stagione migliore rispetto a Vlahovic (2194 minuti e 11 gol).

Entrambi, poi, hanno grandi motivazioni per ripartire subito col piede giusto. L’attaccante italiano vuole dimostrare a tutti essere un giocatore da Juve a 360 gradi dopo il “fattaccio” di Roma e in una stagione di continui alti e bassi. Il secondo vuole riprendere da quanto di buono aveva fatto fino all’infortunio col Monza e continuare a giocarsi tutte le occasioni possibili per guadagnarsi sul campo il riscatto dal Marsiglia.

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