La Juventus riparte da Calvo, dai dissidi con Agnelli al corso Elkann
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La Juventus riparte da Francesco Calvo, dai dissidi con Agnelli al nuovo corso Elkann

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La Juventus riparte da Francesco Calvo, dai dissidi con Agnelli al nuovo corso Elkann. Il club bianconero si affida a lui

Non è un uomo nuovo, ma il volto del nuovo corso Juventus targato Ferrero e Scanavino. Promosso sul campo a capo dell’area sportiva in seguito all’inibizione di Federico Cherubini e le dimissioni in blocco dell’intero cda bianconero, Francesco Calvo è tornato alla Juventus nell’aprile 2022, con Maurizio Arrivabene. La sua prima avventura in bianconero dal 2011 al 2014, prima nel ruolo di Direttore commerciale e poi Chief Revenue Officer. Poi il rapporto con Andrea Agnelli si incrina e Calvo decide di puntare sulla Spagna, mettendo la sua esperienza a disposizione del Barcellona, prima del ritorno in Italia da Chief Operating Officer della Roma. Scelto in prima persona da John Elkann, è la figura di raccordo tra la società e le diverse aree sportive: giovanili, Juventus Women, prima squadra, a lui riporteranno direttamente Paolo Morganti e Stefano Braghin.

Quarantaquattro anni, torinese, laureato in Business Administration alla Bocconi, un Master in Strategic Marketing nel 2002 alla Profingest Management School. Ha affinato le sue doti manageriali a partire dal 2004 in Philip Morris International, con l’ex ad bianconero Maurizio Arrivabene. A Salerno ha mostrato la diplomazia e la fermezza necessarie per gestire il momento più delicato dell’ultimo decennio bianconero con la frase che è già diventata un mantra tra i tifosi e nell’ambiente. «La Juventus dà sempre rispetto e allo stesso tempo pretende rispetto, in tutto l’iter giudiziario, continueremo a difenderci in tutte le sedi opportune». Le prossime sfide sono già all’orizzonte: il ricorso per la sentenza della Corte federale d’appello presso il Collegio di Garanzia del CONI, poi l’udienza preliminare per l’inchiesta Prisma del 27 marzo sui, e infine l’altro filone sportivo tra manovra stipendi e partnership opache. L’ultimo fronte è quello UEFA, che aspetterà la fine dei procedimenti della giustizia italiana prima di valutare la posizione della società bianconera, ma al momento non si possono escludere sanzioni tra cui la possibile esclusione dalle coppe europee.

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