Juventus Women, i giorni più bui: dal giallo rinnovo ai retroscena della batosta Champions. E ora le conseguenze
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Juventus Women, i giorni più bui: dal giallo rinnovo ai retroscena della batosta Champions. E ora le conseguenze

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Juventus Women, i giorni più bui: dal giallo rinnovo ai retroscena e le conseguenza della batosta Champions. Il progetto resta vago

Sono i giorni più bui della storia della Juventus Women. Non c’è un cerino acceso, malgrado sui social si continui a professare ottimismo e a rivendicare una compattezza che oggi non esiste. La batosta Champions ha scoperchiato il vaso di Pandora, smascherando le problematiche mal celate dal rinnovo di Montemurro che voleva sapere di progettualità e invece ora sa solo di frenesia. C’è una paradossale incongruenza nel ‘progetto’ Women: JM blindato per tre anni da una parte e Braghin in scadenza tra pochi mesi dall’altra. Chi ha fatto questo rinnovo il cui orizzonte travalica il mandato del dg? Qual è il futuro e quale il ruolo di un Braghin che per motivi contrattuali sta perdendo potere giorno dopo giorno? A Vinovo la nebbia è fitta, e non per la tipica umidità locale.

Joe Montemurro è un ottimo allenatore in evidente difficoltà, non da ieri. L’anno scorso ha chiuso ai ferri corti con lo spogliatoio e lo staff tecnico, che infatti è stato rivoluzionato. Nei corridoi del JTC c’è chi pensa che la preparazione tardiva, giustificata nei modi più articolati e vari, sia in realtà dovuta all’impegno del tecnico australiano con le TV durante il Mondiale. Non esiste prova tangibile di questa cosa. Joe comunque continua a piacere fuori: in estate si è lasciato corteggiare dagli USA e la Juve ha voluto blindarlo premiandone l’enorme e ammirevole impulso europeo, mortificato però dal preliminare horror con l’Eintracht. Dalla formazione titolare alla gestione dei cambi: JM ha sbagliato troppo, rivendicando un gioco che la sua squadra non pare in grado di esprimere.

Da due anni chiede Palis (considerata indispensabile per il suo credo) e Thomas: alla prima ha preferito Gunnarsdottir in un sempre più improbabile ruolo di playmaker, alla seconda non ha concesso nemmeno un minuto. Le senatrici della rosa continuano ad avere un minutaggio eccessivamente alto: neanche il mercato su misura lo ha spinto a sovvertire gerarchie desuete e soprattutto non vincenti. Inutile metterlo in croce dopo una partita – le nuove necessitano sicuramente di un periodo di ambientamento – ma l’addio alla Champions per la Juve è molto più di una falsa partenza. Significa, al netto di tutto, un milione in meno di euro per dei conti che il club vorrebbe si auto-sostenessero. Qualsiasi investimento nel progetto Women è oggi congelato nel disegno più ampio dell’abbattimento dei costi.

Ora la Juventus femminile quei soldi proverà a ricavarli dal mercato: la rosa XXL va tagliata con otto partite in meno nel calendario. Qualche big col contratto in scadenza potrebbe essere ceduta già a gennaio (se arriveranno offerte), l’unico rinnovo pianificato ad oggi è quello di Peyraud-Magnin. Volendo trovare una nota positiva: l’eliminazione della Champions permetterà alla Juve di concentrarsi solo sul campionato, anche se la Roma parte una fila avanti per variegati motivi. Montemurro ha detto di voler continuare a crescere con la Juventus: c’è da credergli ma bisogna individuare il modo giusto e i giusti protagonisti. Non Bonansea che dopo una meravigliosa storia in bianconero dovrebbe essere salutata in estate, per Girelli si prospetta invece un ulteriore anno di contratto ma con impiego part time. Prima di allora una Juventus Women dalle prospettive indefinite dovrà ritrovare il suo presente.

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