LAVAGNA TATTICA - Bentancur e Arthur dominano in mezzo al campo
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LAVAGNA TATTICA – Bentancur e Arthur dominano in mezzo al campo

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Bentancur e Arthur hanno fatto un partitone in Sampdoria-Juve. L’uruguagio si è distinto per rpecisi cambi di gioco

Il doppio play

La Juve vista a Genova ha giocato una gara molto matura. Ormai Pirlo sta dando continuità allo stesso undici, i bianconeri finalmente sembrano trovare una disposizione tipo. Come abbiamo già osservato nelle precedenti gare, con Arthur e Bentancur contemporaneamente in campo la Juve è più simile a quella di inizio stagione nello scaglionamento.

In avvio di azione, i campioni d’Italia, si dispongono chiaramente con una difesa a 4: quando però la Juventus consolida il possesso nella metà campo avversaria, quello dei bianconeri diventa un sistema più simile a un 3-2-5. Cuadrado si alza mentre Danilo resta stretto e bloccato: in mezzo, Arthur e Benta agiscono vicinissimi tra di loro, con McKennie che invece è più alto e verticale, con compiti prevalentemente offensivi.

 

Nella slide sopra, vediamo appunto il doppio play più bloccato, mentre l’americano aggredisce bene gli spazi. Con la Sampdoria disposta male, l’ex Schalke si apre e va ad attaccare bene lo spazio alle spalle di Augello.

La Juve gestisce facilmente il possesso

Come già avevamo osservato nelle scorse partite, la vicinanza tra Arthur e Bentancur sta esaltando entrambi i giocatori. I due si associano molto bene tra di loro, fraseggiando sul breve e scambiandosi spesso di posizione. Per la Sampdoria era pressoché impossibile pressare in avanti gli avversari, che riuscivano sempre a uscire in modo pulito palleggiando dal basso. Il doppio play ha dato sicurezza e qualità a una Juve che consolidava il possesso senza alcun problema. Grazie a un paziente giro palla, che coinvolgeva anche difensori e terzini, i bianconeri riuscivano sempre a trovare uno tra Arthur e Bentancur libero

Un esempio nell’azione sopra, in cui i blucerchiati provano ad aggredire in avanti i bianconeri. La Juve è brava ad allargare l’azione (e con essa le maglie della Sampdoria), per poi tornare in mezzo, servendo in tal modo l’uomo libero. Bentancur può ricevere e girarsi, aprendo il gioco in fascia e consentendo così alla Juve di attaccare in campo aperto.

Nonostante siano usciti prima della fine del match, sono stati proprio Arthur e Bentancur giocatori bianconeri con più passaggi compiuti, un dato che dimostra la loro centralità nel possesso. Erano in costante movimento, con la Sampdoria che non riusciva a leggere i loro smarcamenti.

Un esempio nella slide sopra, in cui Bentancur si muove bene in verticale e dà una soluzione di passaggio ad Arthur. Insomma, hanno svettato in mezzo al campo.

Bentancur velocizza la circolazione

Pirlo aveva detto che la Juve doveva essere brava e paziente nel muovere le linee della Sampdoria, squadra che si difende bassa e con tanti uomini. I bianconeri ci sono riusciti, soprattutto grazie a un Bentancur particolarmente ispirato. Il sudamericano ha fatto tante verticalizzazioni e cambi di campo, la palla girava velocemente da un lato all’altro del campo. Ciò muoveva la struttura difensiva rivale, con Chiesa che oltretutto è stato servito diverse volte in corsa, isolato sul lato debole: ossia, dove può fare la differenza.

La Juventus era solita sovraccaricare sul lato destro per poi effettuare repentini cambi di gioco sulla fascia dell’ex Fiorentina.

Un esempio nella slide sopra.

Oltre ad aver dato intensità senza palla, l’uruguagio ha costantemente velocizzato la circolazione (da un suo passaggio immediato dopo un recupero palla è nato il gol di Chiesa). Si è preso tante responsabilità in fase di possesso, provando giocate difficili: sia con cambi di gioco che con verticalizzazioni centrali, lanciando i compagni in profondità.  Non a caso, è stato proprio Bentancur il bianconero con più passaggi lunghi tentati, ben 12 (7 riusciti).

Qui riceve da destra e lancia molto bene Chiesa in profondità.

Considerato che Pirlo cerca molto di isolare gli esterni sul lato debole e di lanciare le punte in profondità, il contributo del rio platense sembra irrinunciabile. Arthur, per quanto più pulito e dotato tecnicamente, si esalta nel gioco corto. Al contrario, Bentancur fa passaggi di più lunga gittata. Ciò si è visto chiaramente nel match contro la Sampdoria, dove il numero 30 è stato forse il migliore dopo Chiellini, dimostrando personalità in entrambe le fasi.

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