LAVAGNA TATTICA - Come Kulusevski ha cambiato Juve-Sassuolo
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LAVAGNA TATTICA – Come Kulusevski ha cambiato Juve-Sassuolo

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Kulusevski è stato tra i migliori della Juve contro il Sassuolo. Lo svedese ha generato tante occasioni da gol nella ripresa

I compiti di McKennie

Juve-Sassuolo è stata una partita con fasi molto diverse tra di loro, in cui i bianconeri sono stati parecchio discontinui nei 90′. Rispetto al solito 3-5-2, quello di inizio gara è parso più vicino al 3-2-5 di inizio stagione. Bentancur e Arthur agivano  più vicini e bloccati, mentre McKennie si buttava molto in avanti ed era spesso sulla stessa linea delle punte.

I compiti dell’americano erano enfatizzati dall’assenza di Morata. Come abbiamo scritto molte volte, senza lo spagnolo è fondamentale il contributo offensivo dell’ex Schalke, che riempie gli spazi liberati da Dybala e Ronaldo (due attaccanti che svariano molto). McKennie diventa spesso addirittura la prima punta della Juve, visto che è lui che occupa il centro dell’attacco e l’area quando i bianconeri vanno al cross.

Ne è un esempio l’azione sopra, in cui McKennie fa una delle giocate più belle della partita, attacca bene la profondità occupando il centro dell’attacco. Riempie gli spazi liberati dai compagni.

La Juve diventa prevedibile

Dopo la sua uscita per infortunio, la Juve è stata poco incisiva sia nel palleggio, sia quando arrivava in zona di rifinitura. Bentancur e Arthur danno un contributo basso negli ultimi metri ed inoltre Ramsey ha avuto un impatto abbastanza fiacco. E’ arrivato qualche pericolo nelle situazioni in cui la Juve ha isolato Chiesa a destra sul lato debole, ma ciò è avvenuto poche volte.

In generale, la squadra era spesso piatta e statica, mancava velocità sia nella circolazione (piuttosto impreciso Arthur) che nello smarcamento. Senza McKennie, i bianconeri hanno trovato poche volte la profondità, per il Sassuolo era facile disinnescare la manovra bianconera.

Una situazione che mostra la staticità della Juve. Arthur verticalizza per Dybala spalle alla porta, che però è isolato e circondato da maglie rivali. Tutti i compagni sono fermi e lontani: la Joya perde palla, nasce così una transizione del Sassuolo.

Kulusevski entra bene

L’espulsione di Obiang ha reso più facile creare occasioni per i bianconeri, con oltretutto l’innesto di Kulusevski che ha aumentato molto la pericolosità offensiva della Juve. Dopo settimane difficili, lo svedese ha avuto un ottimo impatto sul match, generando tanti pericoli nel secondo tempo.

Nel 3-2-5 dei bianconeri, l’ex Parma partiva da una posizione da attaccante, solitamente sul centro-destra (mentre Ramsey agiva soprattutto sul centro-sinistra).

Il 3-2-5 della Juve, con Rabiot più verticale di Arthur.

Kulusevski, nel tempo in cui ha giocato, ha in realtà svariato molto sia in orizzontale che in verticale. Lo si vedeva letteralmente ovunque, è stato bravo a individuare la zona in cui poteva ricevere libero e arrecare danno all’avversario.

Nel palo esterno di Chiesa, per esempio, si è aperto a sinistra ed effettuato un cross basso per il compagno: in quel caso, Frabota ha stretto la propria posizione entrando dentro l’area di rigore. In altre circostanze, invece, lo svedese si defilava a destra. Insomma, era in costante movimento.

Kulu svariava molto, si apriva sia a destra che a sinistra.

Con 4 passaggi chiave, Kulusevski è stato il principale rifinitore della Juventus. Proprio una sua bellissima giocata ha generato una delle occasioni più nette del match (quella divorata da Ronaldo). Ha effettuato un bellissimo movimento interno che ha attirato su di sé i difensori rivali: si è così creato lo spazio che Ramsey e Ronaldo hanno poi aggredito, con il portoghese che è stato servito alla perfezione dal tocco del compagno.

Una delle giocate più belle del match.

Chissà che, dopo un iniziale periodo di adattamento, questa non possa essere la gara della svolta per Kulusevski. Lo svedese è stato forse il migliore in campo in una gara che, nonostante la superiorità numerica, si stava complicando molto per la Juve. Chiamato da Pirlo in un momento di emergenza (ha preso il posto dell’infortunato Dybala), l’ex Parma ha migliorato molto la rifinitura dei bianconeri.

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