LAVAGNA TATTICA - In cosa Locatelli sta cambiando con Allegri
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LAVAGNA TATTICA – In cosa Locatelli sta cambiando con Allegri

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Locatelli si sta già prenendo la Juve. Nel match contro la Sampdoria si sono viste le richieste di Allegri

Anche contro la Sampdoria, Locatelli è stato tra i migliori della Juve, trovando il suo primo gol con la maglia bianconera. Stiamo piano piano iniziando a vedere i nuovi compiti del numero 73, visto che De Zerbi gioca in modo quasi opposto rispetto ad Allegri. Prima di tutto, la Juve mira a difendersi meno con il pallone, optando per prolungate fasi attendiste senza palla. Quello non sarà forse mai l’habitat tattico di Locatelli, ma in quei frangenti se l’é cavata abbastanza bene, proteggendo con efficacia la retroguardia. In fase di possesso stiamo vedendo alcune novità, ben fotografate dal match contro la Sampdoria. Il Sassuolo di De Zerbi era una delle squadre che in Europa crossavano meno e alzavano meno la palla. Vedevamo un gioco corto insistito, con Locatelli che si rendeva protagonista di tanti filtranti tra le linee o dialoghi sul breve. La Juve di Allegri, lo sappiamo, cerca meno queste situazioni: utilizza molto il cross in zona di rifinitura, alza la palla e usufruisce di molti cambi campo. Locatelli sta quindi giocando molto più sul lungo rispetto al passato.

I dati, anche se il campione fin qui è limitato, ci aiutano ad avere un’idea. L’anno scorso, Locatelli effettuava  70,4 passaggi corti a partita, mentre oggi non raggiunge i 37.

 

 

 

Ne è un esempio il gol di Dybala, che nasce a seguito di un cross di Alex Sandro, ben servito da Locatelli con un cambio campo millimetrico. Oltre al gran bel gesto tecnico dell’ex Sassuolo, va detto che la Juve è stata brava a palleggiare bene, dando a Locatelli sia il tempo che lo spazio per fare quella giocata. Dopo un buon fraseggio, Morata trova il terzo uomo (Locatelli) con una precisa sponda. Di cambi di gioco, Locatelli ne ha fatto parecchi: a volte sbagliati, molte altre giusti.

Due esempi nelle slide sopra, in cui si vede chiaramente che è una squadra allenata da Allegri. Al centrocampista mancano soluzioni di passaggio sul corto, di conseguenza cerca di arrivare sull’esterno con un lancio lungo piuttosto difficile. Se vogliamo, è uno dei motivi che rendono difficile vedere Arthur in pianta stabile con Allegri, visto che il brasiliano gioca solo sul corto.

Inoltre, anche se ha meno modo di sganciarsi in avanti rispetto ai tempi di De Zerbi, non disdegna diverse sortite offensive. D’altronde, Locatelli non è un semplice mediano compassato, ma anzi un giocatore che attacca e aggredisce gli spazi. Come avvenuto in occasione del gol contro la Sampdoria. Ovviamente, non funziona ancora tutto per il meglio: spesso la Juve si abbassa troppo, contesto in cui Locatelli soffre. Ciò è avvenuto per esempio nel secondo tempo contro il Milan, dove l’ex Sassuolo ha toccato pochi palloni. I dati, anche se il campione fin qui è limitato, ci aiutano ad avere un’idea. L’anno scorso, Locatelli effettuava  70,4 passaggi corti a partita, mentre oggi non raggiunge i 37. Ci sono fasi della partita dove l’ex Sassuolo fatica molto ad avere il pallone: contro la Sampdoria, per esempio, a tratti era costretto ad abbassarsi sulla stessa linea dei difensori.

Allegri dovrà migliorare la circolazione per rendere Locatelli più centrale, ma in ogni caso è positivo osservare come il neo campione d’Europa si stia bene inserendo nell’assetto bianconero, anche in un contesto diverso da quello a cui era abituato.

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