Locatelli è di un'altra categoria: lo si è visto anche in Russia - ANALISI
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LAVAGNA TATTICA – Locatelli è di un’altra categoria: lo si è visto anche in Russia

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In una gara complicata della Juve, Locatelli ha disputato una prova positiva e incoraggiante. Ecco perché

Come avevamo scritto, nelle ultime settimane Locatelli aveva fatto benissimo in partite che in teoria non erano l’ideale per il suo contesto. L’ex Sassuolo è un calciatore tecnico, di possesso, che si esalta in squadre che gestiscono per tanto tempo il pallone. Tant’é che è stato il giocatore con più tocchi della Serie A. Eppure, basti vedere il match con il Chelsea, Locatelli è stato super anche in partite prevalentemente difensive, in cui la squadra ha avuto un baricentro basso ed è stata a lungo senza palla.

 

Con lo Zenit è stata invece una gara dove la Juve ha provato a scardinare il muro basso avversario. Qui abbiamo scritto sulle molte difficoltà avute mercoledì, dove il palleggio dei bianconeri è stato spesso inefficace e non ha generato grosse occasioni. Eppure, seppur in mezzo a tante difficoltà in fase di possesso e molti errori tecnici, Locatelli ha inciso in positivo. Si è visto come abbia tutt’altra tecnica e personalità rispetto ai compagni. La squadra si è aggrappata molto a lui: con McKennie costantemente alto e un Bentancur che si sganciava spesso in avanti, era Locatelli che catalizzava il possesso. Oltre a essere un appoggio sicuro per i compagni, l’ex Sassuolo era l’unico che si prendeva la responsabilità di fare giocate difficili e di verticalizzare. Cosa non semplice, visto che spesso il movimento senza palla dei compagni era lacunoso.

Nella situazione sopra, per esempio, vediamo una delle poche verticalizzazioni centrali del primo tempo, con Locatelli che pesca bene McKennie. Da lui è arrivata anche una delle pochissime situazioni in cui il portiere russo è stato sollecitato. McKennie a volte è un stato criticato da Allegri perché poco incisivo negli inserimenti.

Qui sopra invece riempie l’area e Locatelli prova a innescarlo con una bella palla alta sopra la difesa, una giocata difficile sia da pensare che da effettuare. Un tipo di passaggio che nessun altro calciatore bianconero ha nelle proprie corde. Inoltre, E alzare il baricentro gli consente di sganciarsi spesso in avanti, con lui che contribuisce alla fase di rifinitura. Come avvenuto contro il Toro nella ripresa.

Qui sopra per esempio si butta dentro mentre Bentancur si abbassa per coprirlo.

Insomma, l’italiano sta andando oltre ogni più rosea aspettativa, facendo bene anche in partite dove i compagni faticano.

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