Ramsey può davvero fare il regista della Juve? - ANALISI TATTICA
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LAVAGNA TATTICA – Ramsey può davvero fare il regista della Juve?

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Allegri ha lanciato la suggestione Ramsey regista della Juve. Il gallese può davvero fare il play?

Allegri sponsorizza Ramsey regista

Più che per quanto vistosi nei 90′, gli spunti principali di Monza-Juve arrivano dalle parole di Allegri. Il tecnico toscano si è lasciato andare a parole piuttosto sorprendenti su Ramsey, paventando con forza la possibilità che il gallese possa divenire il regista della Juve: “Se Ramsey si convince a giocare davanti alla difesa può diventare importante perché lui è già molto bravo nella fase di interdizione, ha le geometrie e gli ho detto che lì si corre meno rispetto a quando gioca più avanti“.

Il gallese era arrivato a Torino con la nomea di giocatore offensivo, era visto come la pedina in grado di alzare il livello della rifinitura bianconera: da lui ci si aspettavano gol, assist, smarcamenti e tanta qualità nel fraseggio. Il suo calo è però stato drastico, tant’è che – per dargli un senso tattico – si ipotizza addirittura un cambio di ruolo che è in controtendenza con il resto della sua carriera.

Come è andata contro il Monza

Contro il Monza, Allegri lo ha appunto schierato da vertice basso in entrambe le fasi, con Ranocchia e Rabiot ai suoi lati. Senza palla, la Juventus si difendeva con un 4-5-1, di conseguenza non c’era il doppio mediano in mezzo, bensì Ramsey che agiva da play. L’andamento del match non consente di trarre molte indicazioni dalla posizione del gallese.

Nella prima frazione, i bianconeri – passati in vantaggio abbastanza presto – sono infatti parsi piuttosto remissivi. Rinunciavano quasi totalmente a pressare in avanti, con i padroni di casa che godevano di un’evidente supremazia territoriale. Abbiamo visto poche volte la Juventus palleggiare da dietro e ripartire. Si limitava, difendendosi con un 4-5-1, a chiudere gli spazi centrali, costringendo il Monza ad andare in fascia. Con la Juve che nella prima frazione quasi rinunciava a palleggiare e a ripartire, Ramsey non è mai stato nel vivo del gioco, toccando pochissimi palloni. L’ex Arsenal è stato poi sostituito da Fagioli al 46′. Vedremo se i prossimi test saranno più significativi.

Quali sono le incognite

Difficile dire quanto Allegri creda veramente in questa soluzione e quanto invece le sue siano state dichiarazioni più “politiche”. Perché il gallese, soprattutto alla luce del declino degli ultimi anni, non sembra avere caratteristiche adeguate per la posizione di vertice basso. Lui ama fraseggiare a pochi tocchi nei pressi della trequarti rivale, così come predilige essere servito dietro il centrocampo avversario. Non è semplice da immaginare come perno della prima costruzione, come l’uomo che guida la risalita della squadra (toccando oltretutto una valanga di palloni) e che accentra su di sé buona parte della manovra.

Inoltre, a Torino è parso in difficoltà anche in fase di non possesso, con letture difensive non sempre di grande livello. Anche qui, non è scontato ipotizzarlo come principale protezione della retroguardia, perché un Ramsey che fa da schermo davanti alla difesa è abbastanza controintuitivo rispetto al suo storico. Il gallese ha quasi sempre pressato in avanti agendo da mezzala o trequartista, non da play in un sistema in cui il vertice basso ha fondamentali compiti di protezione.

Ramsey rischia di andare in difficoltà sia nelle transizioni, sia nelle fasi in cui la Juventus si difende bassa, mancandogli intensità senza palla e capacità di coprire il campo anche in orizzontale. Non va poi dimenticato che nelle squadre di Allegri si forma spesso ampia distanza tra regista e mezzali, le quali sono molto alte e lunghe per attaccare l’area nei cross. Quando l’avversario riparte, il vertice basso si trova molte volte isolato, situazioni in cui Ramsey può andare in crisi.

Insomma, Allegri ha lanciato uno spunto sorprendente. Oggi ci sono parecchi dubbi sulla buona riuscita di questo esperimento, ma sappiamo che in passato il tecnico toscano si è divertito molto nel fare esperimenti. Vedremo se alla fine avrà ragione lui.

 

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