Marchisio: "La Juve non ha costruito una squadra attorno a Ronaldo"
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Le parole di Claudio Marchisio, ex centrocampista della Juventus, sul momento attuale della formazione di Allegri

(Marco Baridon inviato al Palazzetto dello Sport di Settimo Torinese) – Le dichiarazioni di Claudio Marchisio sul momento della Juventus alla presentazione della nuova stagione della sua L84.

PARTENZA – «È un qualcosa di inaspettato sotto gli occhi di tutti, soprattutto loro. Sono curioso di vedere già da stasera se ci sarà qualche cambiamento. Risalta all’occhio soprattutto i gol subiti ma è un periodo che è così. E’ una partenza negativa frutto di una progettualità meno solida rispetto agli anni scorsi. Siamo solo all’inizio ma la frase di Allegri, sullo scontro diretto per la salvezza, mette giustamente pressione alla squadra in un momento delicato. Con l’inizio della Champions ci saranno così tanti impegni che fai in fretta a recuperare, ma dove la strada potrebbe farsi ancora più complicata».

PESO DELLA MAGLIA JUVE – «È difficile indossare questa maglia quest’anno, così come lo era quando vincevi. Lo è sempre, indipendentemente dalla classifica. Io ho vissuto un’annata così, che alla fine ci ha portato a rimontare e vincere. Sono due squadre diverse, in momenti diversi. Quell’anno siamo partiti male dopo un grande anno precedente, questa stagione è frutto di quanto accaduto le scorse. Devono ritrovare una strada coesa tutti insieme, non soltanto dentro il campo ma mentale anche, all’interno dello spogliatoio. Così subiranno meno gol. La Juve è partita bene nei primi tempi, poi viene recuperata: significa che non hai controllo. Qualcosa sicuramente manca».

PROBLEMA CENTROCAMPO – «Possiamo dire che manca qualcosa, ma se la squadra va male non è solo perché manca qualcosa in un reparto. La mia idea è quella che il centrocampo è la base solida, ma si difende e si attacca in undici. La fase difensiva è dettata dal sacrificio, dall’attenzione. L’abbiamo visto nelle piccole cose: Locatelli sbaglia in marcatura contro il Milan ma Szczesny parla anche a Rabiot. Se parliamo sotto quell’aspetto, è mancato un progetto solido e lineare: il problema prima era Ronaldo, ora non è più lui. Non è stata costruita la squadra giusta attorno a lui. Questo ha portato anche Ronaldo stesso a non offrire prestazioni secondo quanto ci si aspettava».

COME SE NE ESCE – «Giorno dopo giorno. Ne deve uscire la squadra, rimanendo più unita possibile, capendo non solo la maglia che indossa ma il momento in sé. Bisogna portare a casa le partite, contano solo i punti».

AVVERSARIE IN SERIE A – «Il campionato è iniziato come doveva iniziare, a parte la Juve. Il tempo dirà… Sono stati cambiati tanti allenatori, il modo di giocare. La Lazio sta facendo fatica, l’Inter con Inzaghi ha acquisito esperienza non cambiando tantissimo. La Fiorentina è cambiata tanto sotto l’aspetto del gioco. L’Inter ha ribaltato la partita ieri, perché è una squadra solida».

ALLEGRI CON I GIOVANI – «Per mia esperienza Allegri ha sempre cercato di dare possibilità ai giovani. Il problema di adesso non è di giovani: ma chi ha ancora linfa, la voglia (giovani e senatori) di tirare fuori di più di ciò che fanno normalmente. Non è semplice, ad esempio, il percorso di crescita di Locatelli. Chi arriva da vittorie europee, chi da annate difficile, per trasmetterlo ai giovani. C’è sempre bisogno di senatori, che dopo tante vittorie, riescono a tirar fuori energie ai giovani».

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