Montemurro: «Che emozione, non è stato facile. Lo dedico ai miei genitori»
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Montemurro: «Che emozione, non è stato facile. Lo dedico ai miei genitori»

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Joe Montemurro, allenatore della Juventus Women, ha parlato dopo la partita col Sassuolo del quinto Scudetto delle bianconere

(Mauro Munno inviato a Vinovo) Joe Montemurro ha parlato dello Scudetto vinto dalla Juventus Women. Le parole del tecnico.

EMOZIONE – «Tante emozioni. Sono cresciuto in una famiglia italiana, ho sempre guardato la Serie A ed essere qua è molto importante. Lo dedico ai miei genitori che hanno fatto un grande lavoro, andando a vivere nuova vita in Australia. Ora sono tornato qua per questa grande avventura e voglio ringraziare tutti. Sono contento».

TRIPLETE – «Ogni competizione che giochiamo cerchiamo di vincerla. Sarà un’altra sfida, un’altra partita difficile. Però questa squadra ha grande carattere e personalità: trovano sempre il modo di fare risultato, talvolta non giocando tanto bene, ma cercano sempre di fare qualcosa. Posso solo fare i complimenti alla squadra, a chi c’era in passato per come ha fatto crescere questa squadra negli anni».

VINCERE IN ITALIA – «È difficile, perché sono sempre partite in cui hai l’aspettativa di vincere contro squadre, con tutto il rispetto, di medio bassa classifica e sono state le partite più difficili perché sono bene organizzate. La scuola italiana è sempre quella, ti mette sempre in difficoltà. Il percorso per arrivare qua mi ha aiutato tanto. Posso dire che il calcio femminile in Italia è veramente in crescita».

CALENDARIO FITTO – «È stata proprio quello, il fatto di gestire la squadra e di fare le rotazioni giuste, trovando anche tatticamente un ritmo. È stato difficile perché con tante partite, a volte gestisci bene i momenti e altre volte no. Quello è normale, però poi c’è un pizzico di stanchezza giocando tante partite. Mettiamoci dentro la Nazionale, sono altre 10 partite. Questa è la 41ª partita mi sembra più le Nazionali. Sono tante partite in 50 settimane, in 46 settimane. Abbiamo alzato il livello, lo standard e le ragazze vogliono alzarlo per tutti i 90’».

MOMENTO DI SVOLTA – «Sì, diciamo durante il periodo di Verona che abbiamo vinto 1-0 non giocando bene. Ho visto che la squadra ha avuto la personalità di superare quelle difficoltà. Lì ho visto che la base c’era, bisognava poi rinfrescare e trovare il ritmo. Dopo la Supercoppa abbiamo visto la forza della squadra nelle difficoltà».

MOMENTO IN CUI PENSAVA DI NON VINCERE LO SCUDETTO – «No. La maggior parte della gare le abbiamo controllate. Sai che se non le controlli per colpa tua perché non hai trovato l’equilibrio giusto è una buona base per lavorare. Per me l’importante è stato quello di mettere una metodologia di gioco, di crescita per imporre una dominanza in Italia ma anche in Europa».

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