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Perin su Twitch: «-15? Volevano tagliarci le gambe ma non ci sono riusciti. Il Siviglia…»

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Mattia Perin, portiere della Juventus, si racconta in un’intervista al canale Twitch del club bianconero: le sue parole

Mattia Perin, portiere della Juventus, si è raccontato così in un’intervista concessa al canale Twitch del club bianconero.


PERIN PRESENTA PINSOGLIO «Sono Carlo Pinsoglio, sono nato nel 1990 e sono di Moncalieri. Sono molto estroverso, mi piace la compagnia, mi piace lavorare e sono il primo che si mette a disposizione del gruppo. Sono genuino e sincero, la sensibilità è la mia qualità migliore. Sono un professionista, gioco nella Juve, ho militato in tutto il settore giovanile e ho vinto il Torneo di Viareggio con la Primavera. Alla Juve ho vinto 3 Scudetti, 2 Supercoppe Italiane e 2 Coppe Italia. Ho vinto più di Perin che ne ha vinto uno di Scudetto».

PERIN PRESENTA SZCZESNY «Sono un ragazzo equilibrato con attimi di follia, ma chi è che non ce li ha? L’equilibrio è la mia migliore qualità, ma rosico quando perdo le partitelle anche se non lo voglio far vedere. Sono molto competitivo. Ho un figlio che si chiama Liam e sono un grande appassionato di architettura».

RITI TRA PORTIERI «Il Pinsocottero quando ci dobbiamo attivare. E’ un pre-riscaldamento in campo per noi portieri della Juventus. E’ una tecnica che conosciamo solo noi, le usiamo quando serve la super energia per affrontare l’allenamento al meglio quando siamo un po’ stanchi. Ci fa diventare tipo Supersayan. Un marchio registrato di Carlo Pinsoglio».

CREMONESE «E’ andata benissimo dai. E’ stata una partita seria, siamo stati bravi a non sottovalutare la Cremonese, l’abbiamo rispettata. Grazie a questa nostra partita abbiamo affrontato una gara che può essere sembrata semplice. Il nostro atteggiamento maturo ci ha aiutato a semplificare le cose. Le partite più semplici? Dipende da come stai. Ci sono giorni in cui non vuoi ti tirino in porta, altri in cui pensi di parare tutto. Serve il giusto equilibrio tra le componenti».

PERCHE’ HA SCELTO LA JUVE «Già l’ho detto tante volte. Può sembrare una scelta di comodo ma è una scelta ambiziosa. Indossare questa maglia ha un peso differente, la pressione che ti mette vale il doppio. L’anno scorso per il rinnovo ha pesato il fatto che difendere questi colori e indossare questa maglia asseconda il mio volere e i miei stimoli. Ho preferito giocare magari 18 partite in una squadra come la Juve che punta sempre a vincere, anche per continuare a crescere e competere per vincere. Poi ci sono anni in cui accade, altri in cui ci sono altri obiettivi. Indossare la maglia della squadra più gloriosa d’Italia ti fa capire il perchè, non servono altre spiegazioni».

UNA PARATA ALLA JUVE PESA DI PIU’ «Non mi sento di dire questo. Dipende dalla prospettiva in cui guardi le cose. Al Genoa siamo arrivati anche quinti, altri anni abbiamo giocato per la salvezza e una parata per la salvezza vale quanto una per vincere il campionato. La Juve è abituata a vincere e la pressione è enorme, ma retrocedere a Genova è un macigno che ti porti sulle spalle per tanto tempo. In modo diverso puoi paragonarle».

PORTIERE PREFERITO «In Italia e in Europa Pinsoglio, è il più forte».

PARATA PIU’ BELLA «Non lo so, devo dire la verità. L’altro giorno parlavamo con Pinso e Tek di una parata su Dzeko in Genoa-Roma ma 30 secondi dopo mi sono rotto il crociato. Però davvero non lo so».

GRANDE INTESA «Siamo dei cretini di primo livello».

VOGLIA DI VINCERE «Io sono più truffaldino, faccio di tutto per vincere. Loro sono molto più onesti e mi accusano. Ma Tek è il più rosicone di tutti».

COME FERMARE I CALCI PIAZZATI «Si li fermiamo, altrimenti non sarebbe allenante».

QUALE COMPAGNO NON VORREBBE TROVARSI CONTRO «Di Maria».

CAMPIONATO COL MONDIALE IN MEZZO «Vedendo cosa fatto prima e dopo forse l’abbiamo affrontato al meglio».

SCUDETTO E PENALIZZAZIONE «Dal mio punto di vista il Napoli ha dimostrato di meritarlo più di noi, gli va fatto un applauso e non dobbiamo recriminare. Ci siamo compattati in un momento dove tutti ci davano per finirci, ma se guardiamo dove siamo non ci hanno tagliato le gambe. L’unica cosa che può farlo è un’altra penalizzazione che ci toglierebbe quello che ci siamo guadagnati sul campo».

IDOLO E QUANDO HA INIZIATO A GIOCARE DA PORTIERE «Gigi Buffon e ho iniziato a 5 anni».

PASSIONE PER IL PORTIERE «E’ nata perchè mio zio, fratello di mio papà, faceva il portiere e lui portava i guanti, la maglia di colori diversi e mi ha instradato vederlo».

FOLLIA DEL PORTIERE «La follia fa parte di ognuno di noi, poi c’è chi ce l’ha più accentuata e diventa portiere. Un allenatore nel settore giovanile mi diceva di camminare su un filo, a sinistra c’è la follia, a destra la stupidità. Vedendo con chi condivido lo spogliatoio…».

VICINO A FARE UN GOL «Io ne ho segnato uno di rovesciata in un derby del cuore all’Olimpico. Ho fatto una sventagliata di 40 metri, poi stop e rovesciata a Gennaro Iezzo, ex portiere di Serie A».

GIOVANI JUVE IN PRIMA SQUADRA «E’ importante perchè aiuta i giocatori a formarsi. Fanno un campionato vero con gente adulta, non fai un passaggio più estremo dalla Primavera alla prima squadra. Se hai talento un campionato vero come la Lega Pro aiuta a formarti e ti fa trovare preparato ad indossare la maglia della Juve. Fagioli è arrivato con basi importanti, Miretti ha annusato la Next Gen e poi è arrivato in prima squadra, è un ragazzo serio e con personalità. Ma anche Iling, Barbieri, Soulé e Barrenechea hanno grandi qualità che potranno essere affinate».

CHIAMATA DELLA JUVE «Io ero ad un anno dalla scadenza con il Genoa. A 25 anni volevo fare il salto e quando è arrivata la Juventus, con tutta la storia è difficile dirle di no. Avevo altre opportunità, ma se la Juve bussa tu apri la porta».

VOLEVA TOGLIERE IL POSTO A SZCESNY «Hanno sempre detto che Tek aveva fatto benissimo e sapevo che venivo qua a farmi trovare pronto, per mettermi in mostra e avere una competizione con lui. Nessuno si accontenta, se vuoi fare lo sportivo è un mantra. Per me è ancora un percorso di crescita impressionante. Mi sento migliorato tantissimo sotto tanti punti di vista, mi hanno aiutato Tek e Pinso, ma anche i preparatori».

SIVIGLIA «Si è creato qualcosa di magico. Tutto lo spogliatoio sa che possiamo entrare nella storia della Juve, sono 27 anni che non si vince una coppa europea. Sarebbe per tutti una roba magnifica e questa cosa tra di noi ce la diciamo. Sappiamo che ci aspetta una gara difficile su un campo ostico, sono una buona squadra ma se mettiamo il carattere giusto possiamo toglierci delle soddisfazioni».

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