Perinetti: «Sarri ha un sogno per il centrocampo della Juve» - ESCLUSIVA
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Perinetti: «Sarri ha un sogno per il centrocampo della Juve» – ESCLUSIVA

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Giorgio Perinetti in esclusiva su Juventus News 24: tra ripresa, mercato e Juventus

Giorgio Perinetti, direttore sportivo, ha parlato in esclusiva a JuventusNews24 della ripresa del calcio in Italia, di calciomercato e inevitabilmente di Juventus.

Perinetti, pare che si vada verso la ripresa del calcio in Italia…
«La sensazione ultima è che questo campionato possa effettivamente riprendere. Si sono registrate aperture politiche importanti e il trend di contagi dà conforto. Quello che servirebbe ora è compattezza tra le società di Serie A. Voglio sperare che arrivino davanti al Governo facendo fronte unico. La Serie B dovrebbe adeguarsi. Per quanto riguarda la Serie C la vedo più complicata. A meno che non si ricorra ai playoff…».

I playoff in Serie A sono invece davvero l’ultima spiaggia
«Mi auguro ci sia lo spazio per chiudere il campionato. I playoff sono una soluzione di ripiego, secondo me comunque più auspicabile rispetto allo stare fermi. Ma si tratterebbe comunque di un piano di emergenza».

E a questo calciomercato che succederà?
«È una situazione straordinaria, normale che anche il mercato ne risenta. Ci sono due nodi principali da affrontare: quello dei prestiti e quello dei contratti in scadenza. Una volta risolto questo credo che la finestra si possa effettivamente individuare tra inizio settembre e inizio ottobre».

Ecco: cosa succederà con Kulusevski? Le piace come giocatore?
«È il caso più spinoso di tutti. Bisogna capirsi per fugare qualsiasi fraintendimento. Credo che alla fine l’unica soluzione immaginabile sia un gentlemen’s agreement tra le società coinvolte. Il ragazzo ha potenzialità importanti, se la Juve lo ha preso significa che lo ritiene pronto. Lui è un giovane che ha qualità e può migliorare tanto giocando in un ambiente come quello della Juve, accanto a giocatori di livello assoluto e sotto un allenatore come Sarri. Vedremo se avrà la personalità per imporsi».

Botti ne vedremo?
«Non credo a un calciomercato sfavillante, ma funzionale a qualche cambiamento minimo. Ci saranno sicuramente moltissimi scambi. Bisognerà vedere anche quello che succederà nel resto d’Europa. Potrebbero mancare cessioni all’estero e per questo ci si potrebbe aggiustare in Italia. Ma non penso che si possano muovere grossissimi nomi, anche perché non è un mercato in cui conviene vendere».

Addio sogno Pogba per i tifosi della Juventus?
«Ad occhio direi impossibile, ma la Juve negli ultimi anni ci ha abituato a sorprendere tutti. Di certo potrebbe dipendere da un’eventuale ripartenza della stagione e dallo scenario internazionale che si verrà a creare».

Per il centrocampo della Juve che movimenti prevede?
«La Juventus a centrocampo cambierà molto, ci saranno sicuramente delle uscite. Sarri stima Pjanic, anche se non è il suo giocatore ideale. Arthur è un buonissimo profilo, ma penso che il suo sogno sia Jorginho. Anche se mi sembra davvero molto complicato portarlo via da Londra in questo mercato».

Chiesa, Zaniolo, Castrovilli, Tonali: ne scelga uno pronto che si possa imporre a livello europeo
«Credo che Zaniolo sia un giocatore nettamente superiore alla media. Può fare tanti ruoli, ma è determinante da interno. Sperando che migliori alcuni aspetti caratteriali, come ha sottolineato anche Mancini. A proposito: il rinvio dell’Europeo permetterà a questi giocatori di presentarsi ancora più pronti alla manifestazione».

Che ricordo si porta dietro della sua esperienza alla Juve come coordinatore del vivaio tra il 1998 e il 2000?
«Un’esperienza unica, che volevo vivere dall’interno per capire. Capire come questa società riuscisse ad essere sempre superiore, a vincere sempre tutto. Già nel ’90 ero stato chiamato da Montezemolo, ma non potei andare. Solo da dentro capisci perché alla Juve conta più la società dei giocatori, e non il contrario, come capita altrove. Il mio rammarico è non essere riuscito a portare subito Chiellini alla Juve dal Livorno. All’epoca avrei voluto prendere anche Barzagli, ma non riuscì a impormi».

Si ringrazia Giorgio Perinetti per la cortesia e la disponibilità mostrate in occasione di questa intervista

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