Petrachi: «Bremer più forte di De Ligt, la Juve ha preso un top»
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Petrachi: «Bremer più forte di De Ligt, la Juve ha preso un top»

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Petrachi: «Bremer più forte di De Ligt, la Juve ha preso un difensore top» ha dichiarato ai microfoni di Tuttosport

Gianluca Petrachi è intervenuto ai microfoni di Tuttosport. Di seguito le sue parole su Bremer, neo acquisto della Juventus.

BREMER AL TORINO – «Ricordo tutto, certo. Negli anni in cui sono stato direttore sportivo della società granata solitamente verso fine campionato, dopo il lavoro con Wyscout dei collaboratori, andavo di persona in Sudamerica per visionare dal vivo i profili che ritenevamo più interessanti. E’ successo con Bremer come per Bruno Peres, tanto per fare un altro esempio. Erano tre le tappe: Brasile, Uruguay e Argentina».

INTERESSE – «Ce l’ho ben presente quell’anno. Si preannunciava una stagione in cui avremmo avuto la necessità di rinforzare il reparto dei difensori e avevamo l’allenatore, Walter Mazzarri, che giocava con la difesa a tre. Per cui quando andai in Brasile strinsi la mia ricerca sui marcatori che erano diventati una priorità per quel mercato. In quell’occasione sul block notes avevo due centrali, Lucas Verissimo e Gleison Bremer. Gli algoritmi e i numeri erano dalla loro parte ma io dico che non bastano, spesso mi baso sulle sensazioni e quelle le hai solo se vai a vedere le partite sul campo».

CAIRO – «Gli dissi che era un investimento con buone prospettive e poi mi era piaciuto tantissimo non solo il giocatore ma anche l’uomo. Lo conobbi e capii subito che mi trovavo davanti a una persona seria. Un ragazzo d’oro. E infatti appena arrivò al Torino mantenne il profilo di serietà massima, umiltà e grande applicazione. Spendemmo poco più di 5 milioni di euro e dovetti insistere un po’ perché Mazzarri e il suo vice Frustalupi non erano convintissimi visto che il ragazzo aveva ancora delle lacune su cui si sarebbe dovuto lavorare mentre io e Roberto Miggiano, il mio collaboratore, spingemmo per questa operazione che condussi in porto. E visto che Verissimo era un problema pensai a Izzo che dava solidità per puntellare il reparto arretrato».

PREZZO – «Io dico di sì e dico anche la società bianconera si è messa in casa un difensore top. Ha fatto davvero un grande affare, per il presente e per il futuro. Si tratta di un marcatore che come ho detto dà il massimo quando deve andare diretto sull’uomo e più l’attaccante è forte e più lui si esalta. Sarà all’altezza della maglia bianconera non soltanto in campionato ma anche nelle sfide di Champions League. Me lo immagino già. Tra l’altro stiamo parlando di un ragazzo di 25 anni che non ha ancora raggiunto il massimo del proprio potenziale».

CRESCITA – «Ha ancora un margine di crescita almeno del 20%. Ricordo che nel Torino imparò molto ascoltando i consigli di Nkoulou che a un certo punto per lui era diventato una sorta di fratello maggiore. E poi a fine allenamento si fermava con Nitti per un lavoro individuale volto a migliorare la sua qualità tecnica. L’ho detto, è un calciatore che si applica e lavora tantissimo. All’inizio, le primissime settimane, faticò un po’ per via della lingua. Ma appena imparato l’italiano riuscì a integrarsi al meglio sia in campo, dal punto di vista tattico, che nello spogliatoio. Sono certo che anche nella Juventus proseguirà il suo percorso di crescita. La Juve ha fatto tombola prendendolo».

DE LIGT – «Magari non capisco nulla di calcio, ma se devo dire la mia, Gleison è più forte di De Ligt. Molto più forte. Per cui la risposta è semplice: la difesa bianconera con questo cambio ci guadagna».

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