Sabrina Tasselli: «La Juve mi ha arricchita. Scudetto? Lo meritano»
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Sabrina Tasselli: «La Juve mi ha arricchita. Scudetto? Lo meritano davvero» – ESCLUSIVA

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Sabrina Tasselli, portiere del Napoli femminile ed ex Juventus Women, racconta le emozioni verso la sfida di sabato e il suo passato in bianconero

Sabato, sul campo di Vinovo, la Juventus Women sfiderà il Napoli. Un match delicato per le bianconere, che potrebbero vincere lo scudetto, ma altrettanto importante per le azzurre, che invece si giocano la salvezza. Sarà una gara speciale per Sabrina Tasselli, portiere del club azzurro che in bianconero ha giocato un anno e mezzo, fino a gennaio 2021. In esclusiva a Juventusnews24, il portiere ha raccontato le sue emozioni.

Hai vissuto un anno in mezzo alla Juventus, coprendo il ruolo di terzo portiere dietro le spalle di Giuliani e Bacic. Che ricordi ti porti dietro da questa esperienza?

«Ho dei ricordi stupendi in quell’anno e mezzo. Nonostante abbia giocato pochissimo, pressoché nulla, ho imparato veramente tanto dalla squadra, dalle mie compagne e da tutta la Juventus».

Quando hai ricevuto la chiamata della Juve, cosa hai pensato? Hai accettato subito pur sapendo che avresti giocato meno?

«Ho pensato che fosse uno scherzo in realtà. Ci ho pensato qualche giorno, loro erano stati abbastanza chiara sul fatto che fossi il terzo portiere e sapevo che sarebbe stata dura. Poi ho valutato tante cose ed effettivamente fare un’esperienza del genere alla Juve era una cosa importante che non mi sarebbe più capitato. Non ci ho messo tantissimo, ero convinta e lo rifarei tutt’ora».

In cosa ti ha arricchito questa esperienza?

«Mi ha arricchito perché ho avuto la possibilità di vedere come lavora una squadra professionista sotto tutti i punti di vista. Lavorare e allenarmi con la “Nazionale”, visto che la metà della Juve è azzurra, mi ha dato tanto e mi ha arricchito a 360 gradi».

L’esordio in maglia bianconera è arrivato in Coppa Italia. Che emozioni hai provato?

«Una bella scarica di adrenalina. Indossare quella maglia è un onore ma anche una discreta responsabilità. È stato emozionante. La gara poi è andata bene, credo di non avere toccato neanche un pallone (ride, ndr). Ma è proprio essere in campo con quella maglia, con tutta la storia che ha, che è stato bello».

Lo scorso anno avete vinto lo scudetto, purtroppo “non sul campo”. Era il primo della tua carriera: come è stato vincere il modo così anomalo?

«Non ci siamo neanche rese conto di averlo vinto. Era strameritato perché avevamo vinto tutte le gare con un paio di pareggio e tanti punti di distacco. Mi è mancata la celebrazione, la festa che c’è dietro tutti i sacrifici di una stagione».

Quando a gennaio è arrivata la chiamata del Napoli, cosa ti ha spinto a dire di sì?

«Sicuramente ero arrivata al punto che tutto quello che avevo potuto imparare, lo avevo acquisito. Quindi da lì mi sono detta: “Mettiamo in pratica tutto quello che ho imparato in questo anno e mezzo”. Alla Juve sono migliorata tanto sotto tanti punti di vista. Anche loro mi hanno detto: “La scelta è tua ma noi ti capiamo, faresti anche bene”. Anche solo vedere in un anno e mezzo quanto ho imparato lì, per loro è un orgoglio. Credo sia un vanto per tutto l’impegno che ci mettono nel lavoro di tutti i giorni».

Con il club azzurro avete una salvezza ancora da centrare: pensi che questo possa darvi la spinta in più per domenica, contro la Juve?

«Il divario è enorme però sicuramente loro sono lì lì per vincere lo scudetto, mentre il nostro “voler vincere” è quasi più alto del loro. Ci giochiamo la salvezza. Tutti i sacrifici di una stagione. Mentre per loro l’obiettivo è già quasi raggiunto, un punto da fare in tre partite si fa ad occhi chiusi».

Pensi sia aumentato il livello della Serie A? 

«Credo che molti club stiano lavorando bene, il livello generale è aumentato. C’è ancora tanta strada da fare, credo si sia alzato il livello come media. Ci sono 4-5 club che lo hanno alzato notevolmente e quindi facendo un conteggio totale il livello è aumentato ma credo che sia dovuto appunto a queste grandi società».

Conosci bene le tue ex compagne: chi di loro ti preoccupa di più in vista della gara di sabato?

«Sicuramente gli attaccanti. La Juve è una squadra competitiva in tutti i reparti, in qualsiasi cosa. Hanno giocatrici forti in tutti i ruoli e hanno una squadra per vincere».

Hai dato qualche consiglio alle tue compagne per sfruttare qualche punto debole?

«Non credo abbiano punti deboli. Magari posso dire di stare più attente a qualcosa. Sarà una partita a livello di cartello importante, Juve-Napoli è fondamentale nel calcio e ci sarà tanta voglia anche di dimostrare le nostre qualità. Ma il livello è diverso».

Che emozione sarà tornare a Vinovo?

«Per me sarà un po’ come tornare a casa. L’anno e mezzo che ho passato lì è stato veramente importante. Mi sono sentita molto più a casa che in qualunque altra parte. Lì mi sono sentita proprio in condizione di poter essere professionista».

Quanto sarebbe strano veder vincere lo scudetto alle tue compagne con te davanti?

«Credo che sarei felice perché se lo meritano loro, lo staff, la società. Sarei veramente felicissima. Certo, sarei ancora più felice con un pareggio, così festeggiamo tutti insieme. Ma sarei davvero felice per loro».

Si ringraziano Sabrina Tasselli e il Napoli femminile per la disponibilità.

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