Abete: «Platini portò Agnelli nell'Eca. Superlega? Succederà questo»
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Abete: «Platini portò Agnelli nell’Eca. Superlega? Succederà questo»

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Abete: «Platini portò Agnelli nell’Eca. Superlega? Succederà questo». Le parole dell’ex presidente della FIGC

Abete, ex presidente della FIGC e attuale numero uno della Lega Serie D, in un’intervista a Tuttosport ha commentato la nuova Superlega e quanto successo dopo la sentenza della Corte della Giustizia europea parlando pure dell’ex Juve Agnelli.

ECA – «L’Eca era una nostra controparte, anche molto aggressiva. Platini mediò e riuscì a portare l’Eca dentro l’Uefa, dando due posti nell’esecutivo con diritto di voto, che furono occupati da Agnelli e Rummenigge. Le istituzioni devono sentire le istanze dei club e i club devono farsi sentire, altrimenti sa cosa succede? Che le istituzioni si allargano (ride). Voglio dire, è una dinamica molto naturale delle situazioni politico-sportive. I club hanno delle esigenze e le istituzioni ne hanno altre, la mediazione è la strada per salvaguardare gli interessi e il sistema nel suo complesso».

SENTENZA – «La sentenza era, a mio parere, abbastanza scontata. Mi spiego: la specificità dello sport, purtroppo, non è più riconosciuta da tempo, per cui era inevitabile che si arrivasse a quel tipo di pronuncia. Ora, però, dalla legittimazione di uno scenario bisogna passare all’operatività dello scenario stesso e può non essere facile. È una questione complessa quella di far nascere una nuova competizione internazionale dal nulla. Bisogna capire cosa vogliono fare i club, innanzitutto». 

SUPERLEGA – «Non lo so, intanto me lo auspico per il bene del calcio che non necessita di divisioni. Poi posso pensare che alla fine le due parti possano trovare dei punti di contatto. Ogni volta che i club si sono mossi in modo intelligente hanno sempre trovato soddisfazione. Il progetto Superlega di aprile 2021, invece, è stato uno strappo, che di solito non porta a niente. Adesso mi sembra di leggere fra le righe la volontà di dialogare e il dialogo è essenziale. Ripeto: ci sono delle posizioni ufficiali, da tenere anche per dare forza ai propri eserciti, poi c’è la diplomazia». 

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