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Accesso alle sale scommesse con super green pass: regole e prassi

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La pandemia innescata dal Covid-19 che da quasi due anni ha colpito il mondo intero con un’imprevista e incontenibile (almeno nei primi mesi) emergenza sanitaria, ha danneggiato anche tutti quei settori collegati all’economia del paese.

Il turismo, la ristorazione, la cultura, lo sport, la vendita al dettaglio, il commercio in generale, sono stati messi in ginocchio dalla crisi ma, soprattutto, dalle continue restrizioni e chiusure imposte dai molti mesi di lockdown.

Uno dei settori che maggiormente ne ha risentito è quello del betting, dal momento che le sale giochi, le sale scommesse e le sale bingo hanno subito una chiusura di oltre dieci mesi, presenti nell’elenco stilato dal Governo delle prime attività da chiudere e in quello delle ultime da riaprire.

Il 6 dicembre 2020, infatti, le attività di gioco erano chiuse in tutte le fasce di colore, secondo quanto stabilito dal decreto sulle zone suddivise per colori – che differenziava le regioni in base al grado di incidenza dell’indice RT e dei posti occupati negli ospedali. Ma dopo sei mesi, dal 6 giugno 2021, con il Decreto Riaperture, il settore del gioco ha potuto tirare un sospiro di sollievo: in zona bianca e in zona gialla, infatti, le sale scommesse e le attività affini hanno avuto il permesso di riaprire grazie all’introduzione del green pass e agli sviluppi positivi apportati dalla campagna vaccinale, a condizione di rispettare il dovuto distanziamento tra i clienti e l’obbligo di indossare correttamente la mascherina e di igienizzare frequentemente le mani e gli ambienti.

Sono molti, infatti, gli scommettitori che seguono il calcio e gli altri sport, come l’ippica, il tennis, la Formula 1 e la moto GP e che, oltre alle scommesse online sui migliori siti scommesse non aams o garantiti ADM, possono anche ritrovarsi nelle sale gioco fisiche dislocate su tutto il territorio. Ecco le nuove regole di accesso.

Super Green Pass: cosa cambia per le sale scommesse

Esattamente un anno dopo le ulteriori chiusure, il 6 dicembre 2021, arriva un nuovo decreto emanato dal Governo Draghi, ossia quello che ha introdotto una nuova misura di contrasto alla diffusione del Coronavirus: il Super Green Pass, obbligatorio fino al 15 gennaio 2022 – ma in questi giorni prorogato fino al 31 marzo dal Decreto Festività – necessario per accedere alla maggior parte delle attività economiche, culturali e di svago come bar, ristoranti, cinema, teatri e locali vari al chiuso.

Si tratta di un certificato verde “rafforzato”, che spetta solo a chi ha completato il ciclo vaccinale (con le due dosi di vaccino), a chi ha ricevuto anche la terza dose definita booster o a chi è guarito dal Covid-19. Un green pass che si differenzia dal green pass “base”, cioè quello fino ad ora utilizzato e ottenuto anche con un tampone antigenico rapido o molecolare dalla validità di 48 ore.

Non è necessario scaricare un nuovo documento, ma sono i sistemi di verifica del green pass che si sono aggiornati a questa modifica, come l’app Verifica C19 del Ministero della Salute, per riconoscerne la validità. Dal 1° febbraio, inoltre, la durata del green pass vaccinale sarà ridotta da 9 mesi a 6, già precedentemente modificata da 12 a 9 mesi.

Dal 6 giugno 2021, pertanto, le sale giochi, le sale scommesse e le sale bingo avevano l’obbligo di chiedere ai propri clienti di mostrare il green pass, ma solo in zona bianca e in zona gialla. Con questa manovra del Governo, moltissime attività hanno scongiurato il rischio di nuove chiusure.

Per quanto riguarda la zona arancione, invece, è obbligatorio il super green pass per accedere alle attività di gioco, ai punti di gioco ippico/sportivo e agli apparecchi da intrattenimento Awp nelle tabaccherie, così come a molte altre attività che, altrimenti, sarebbero state a rischio chiusura. Solo in zona rossa, attualmente, le sale scommesse chiuderebbero.

Contestualmente all’entrata in vigore del super green pass, aumentano anche i controlli da parte delle forze dell’ordine ai cittadini e alle attività, soprattutto nelle zone centrali in cui si concentrano più persone o sui mezzi di trasporto, per assicurare il rispetto delle nuove regole in materia di contenimento della diffusione del Covid-19.

La situazione in Italia, alla data odierna, conta sette regioni in zona gialla (Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Marche, Calabria, provincia autonoma di Trento e provincia autonoma di Bolzano), con Piemonte, Lombardia e Lazio a rischio zona gialla, mentre Friuli-Venezia Giulia, Liguria e Calabria rischiano il passaggio alla zona arancione dai primi giorni del nuovo anno. Attualmente, nessuna regione si trova in zona arancione o rossa.

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