Esclusiva Altobelli: «Juve, bisogna ripartire da Dybala e Chiesa»
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Altobelli: «Nuovo ciclo alla Juve. Bisogna ripartire da Dybala e Chiesa» – ESCLUSIVA

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Intervista esclusiva ad Alessandro Altobelli: le parole ai microfoni di Juventusnews24.com dell’ex centravanti campione del mondo con la Nazionale a Spagna ’82

La Juventus domina contro il Genoa e conquista tre punti importanti per continuare la scalata in classifica. La formazione allenata da Massimiliano Allegri resta comunque ancora fuori da un piazzamento alla prossima Champions League e lontana dai primi quattro posti occupati da Milan, Inter, Napoli e Atalanta. Per analizzare il momento della ‘Vecchia Signora’ la redazione di Juventusnews24.com ha intervistato in esclusiva Alessandro ‘Spillo’ Altobelli, che ha vestito la casacca bianconera nella stagione 1988-89 dopo la lunga militanza all’Inter.

Corsa scudetto aperta più che mai: c’è una favorita per il titolo?

«L’Inter è la squadra campione d’Italia, ha perso due campioni come Lukaku e Hakimi che facevamo la differenza, però li ha sostituiti con dei giocatori di valore e funzionali al gioco di Inzaghi. Il Milan è un’ottima squadra, bisogna fare attenzione all’Atalanta che migliora anno dopo anno e viene un po’ snobbata per la corsa al titolo. E poi c’è anche il Napoli con Spalletti che sta facendo bene nonostante gli ultimi passi falsi. Per me queste quattro si giocheranno lo scudetto: sarà importante vedere chi si rafforza di più nel mercato di gennaio. Ci potrebbero essere delle sorprese quest’anno».

Come si spiega la crisi di risultati in campionato della Juventus?

«Se andiamo a vedere i risultati, oggi ci dobbiamo chiedere il perché di questa involuzione della Juventus. E’ una squadra che ha vinto nove campionati di fila e quattro Coppe Italia, con l’Inter che ha interrotto l’anno scorso il domino dei bianconeri in Serie A. In questo momento la Juve sta cercando di ricostruire e aprire un nuovo ciclo puntando su calciatori giovani e di talento come Chiesa, Locatelli, de Ligt e Kulusevski ad esempio. Per costruire una squadra competitiva a grandi livelli ci vuole tempo e pazienza, la Juventus ha iniziato adesso».

La Juve ha dimostrato dei limiti nel reparto offensivo: servirebbe uno come Vlahovic sul mercato?

«Vlahovic sta dimostrando di essere un ottimo attaccante e quando un centravanti è bravo può servire a tutti. Quindi farebbe comodo alla Juventus ma anche all’Inter, al Napoli o al Milan restando solo alle società italiane. Stiamo parlando di un giocatore che al momento è stimato da tutti: diciamo che lui ha l’imbarazzo delle scelta perché piace anche a grossi club all’estero».

Un altro attaccante che sta facendo bene in Serie B e ambito dalle grandi è Lucca: secondo lei è pronto per il grande salto?

«L’ho visto giocare tante volte. E’ molto bravo ed è un centravanti moderno, completo per caratteristiche. Però ci vuole prudenza e non dare giudizi troppo affrettati. Si parla di grande salto e della convocazione in Nazionale, ma bisogna andare per gradi e crescere attraverso vari step. Dopo la stagione in Serie B gli servirà almeno un anno per ambientarsi nel massimo campionato, con il Pisa o comunque con un’altra società. Non deve avere fretta di arrivare, deve crescere e maturare piano piano. Se manterrà le attese arriverà sicuramente la chiamata di una grande squadra e della Nazionale».

Agnelli e la dirigenza potrebbero essere costretti a sacrificare Chiesa o qualche altro gioiello senza la qualificazione in Champions League…

«La Juve non deve assolutamente vendere quei ragazzi giovani e promettenti che ha in rosa, ma che sono già delle certezze per Allegri nel presente. La Juventus deve ripartire da Dybala, Chiesa e da tutti gli altri talenti che ha in squadra. Non mi priverei di Chiesa anche di fronte ad una grossa cifra: cercherei di tenerlo a tutti i costi perché è un elemento fondamentale. Ha dimostrato di essere un campione anche in Nazionale e può crescere ancora molto».

Quanto manca alla Juventus un dirigente del livello di Marotta?

«Marotta a livello dirigenziale e di gestione delle risorse è un fuoriclasse, alla Juventus si sta notando certamente la sua assenza da quando è andato via. E’ stato un bene per Suning che sia arrivato all’Inter e anche nell’ultima campagna acquisti ha fatto un ottimo lavoro insieme ad Ausilio. Hanno conservato la competitività della squadra nonostante la partenza di due grandi giocatori come Lukaku e Hakimi, venendo fuori da una situazione complicata considerando le difficoltà a livello finanziario della famiglia Zhang».

Si ringrazia Alessandro Altobelli per la cortesia e la disponibilità dimostrata nel corso di questa intervista

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