Analisi tattica Cagliari Juve: si allarga poco il gioco su Alex Sandro
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Analisi tattica Cagliari Juve: si allarga poco il gioco su Alex Sandro

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Analisi tattica Cagliari-Juve: la partita dello Stadium analizzata nei dettagli. Le mosse di Maurizio Sarri e Walter Zenga

Alla Sardegna Arena si affrontano la Juventus Campione d’Italia ed il Cagliari. Il match e le mosse dei due allenatori analizzate e studiate nei minimi dettagli.

La posizione di Ronaldo

La Juve si è schierata in modo diverso rispetto agli altri 4-3-3 in cui Ronaldo e Higuain coesistevano. Nel match di questa sera, l’asso portoghese ha agito soprattutto sul centro-destra, si è defilato molto poco. Lo scopo era quello di avvicinarlo a Higuain per farlo dialogare con lui. Quello dei bianconeri è stato più un 4-4-2 che non un 4-3-3: lo scaglionamento era comunque abbastanza asimmetrico, visto che la Juve concentrava il gioco a destra.

Muratore, da falso esterno sinistro, dava presenza offensiva in area, mentre Pjanic e Bentancur erano più orizzontali tra di loro. Diciamo che, in pieno stile Sarri, la Juve ha scelto di “restringere” il campo, provando ad attaccare quasi unicamente per vie centrali. Come detto, il lato forte era quello destro, con l’intera squadra collassata su quel lato. Lo scopo è quello di muovere le linee avversarie tramite un palleggio sul breve rapido ed efficace, ma anche contro il Cagliari si sono visti troppi errori tecnici (male Higuain e Bernardeschi). Come successo tante volte in stagione contro avversari chiusi, le combinazioni centrali sul breve sono state inefficaci, si è creato troppo poco. Più ancora che la sconfitta, è questo l’aspetto preoccupante in ottica Lione, visto che questa gara ha mostrato alcuni dei problemi atavici della Juventus 2019-2020.

Alex Sandro servito poche volte a sinistra

Con la Juve collassata a destra, i bianconeri hanno poche volte trovato l’ampiezza a sinistra. Alex Sandro ricopriva una posizione molto stretta, andava poche volte sul fondo (sono i dettami di Sarri, che mira ad avere una squadra molto corta in zona palla). Nonostante l’inefficacia del palleggio centrale, la Juve non ha provato a variare le soluzioni offensive, scegliendo magari di allargare di più il gioco.

Ha anzi insistito per vie centrali nella speranza di trovare poi il varco vincente. Non a caso, una delle occasioni migliori del primo tempo è arrivata proprio da un cross del brasiliano, in una delle rare circostanze in cui la Juve ha aperto bene la manovra da un lato all’altro. Considerando che, per caratteristiche dei giocatori, il fraseggio centrale della Juve non è fluido ed efficace come quello che vorrebbe Sarri, forse si dovrebbe pensare a occupare meglio l’ampiezza. Soprattutto se contro il Lione mancherà un regista offensivo del peso di Dybala.

Bentancur si muove tra le linee

Con l’assenza della Joya e della sua qualità tra le linee, cambiano anche i compiti di Bentancur. La Juve ha meno palleggio e rfiinitura, è quindi necessario che il centrocampista su quel lato partecipi di più alla fase offensiva. Bernardeschi e Cuadrado erano spesso aperti, l’uruguagio aveva quindi il compito di buttarsi dentro e riempire gli spazi centrali.

Bentancur si è mosso abbastanza bene, dando sempre un riferimento per vie interne. Ha confermato i grossi passi in avanti mostrati dal posto lockdown, in cui ha dimostrato di smarcarsi sempre meglio. Ha però commesso diversi errori tecnici al momento dell’ultimo passaggio, con troppi appoggi sbagliati. D’altronde, è proprio lì che l’uruguagio ha ampi margini di miglioramento, ossia nel contributo in assist e gol.

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