Juve Empoli: non funziona nulla, la squadra di Allegri è fragile - ANALISI
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Juve Empoli: non funziona nulla, la squadra di Allegri è fragile – ANALISI

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Analisi tattica Juve Empoli di Serie A: la partita dell’Allianz Stadium analizzata nei dettagli. Le mosse di Allegri e Andreazzoli

Se con l’Udinese, pur in mezzo a una prestazione negativa, avevamo visto qualcosa di interessante, la sconfitta con l’Empoli è stata una debacle a 360°. La Juve non ha semplicemente perso, ma è stata sovrastata da un rivale che anche nella ripresa ha saputo gestire il pallone, tenendo i rivali lontani dalla propria porta. I bianconeri sono stati confusi e a tratti imponenti in entrambe le fasi, manifestando tanta confusione.

La Juve è scesa in campo con una sorta di rombo in cui McKennie, Chiesa e le mezzali riempivano gli spazi liberati da Dybala. L’inizio è stato anche discreto, con i bianconeri aggressivi e alti: la Juve è però calata presto, con l’Empoli che ha dimostrato sia personalità che pulizia tecnica.

Grazie a un giro palla rapido, che utilizzava molto anche i cambi di campo, i toscani hanno mandato costantemente fuori giri il pressing di una Juve sempre costretta a rincorrere. L’Empoli, a differenza dei rivali,  ha dimostrato idee molto chiare su come trovare spazi. Attaccavano costantemente bene lo spazio alle spalle di Cuadrado (così è arrivato il gol) e con le punte (Mancuso e Cutrone), molto aperte, portavano fuori posizione Bonucci e De Ligt, attaccando i varchi che si creavano. A differenza della Juve, l’Empoli riempiva in modo fluido e dinamico il centro dell’attacco, creando grosse occasioni. Così è arrivato il gol.

La Juve non aveva la più pallida idea né sul come contendere il pallone agli avversari, né sul come attaccare. Il 4-3-3 è presto diventato un 4-4-1-1 che però non ha migliorato la situazione. I bianconeri erano statici e lenti, l’unica forma di rifinitura consisteva nel cross (36) verso un’area però spesso attaccata male. Addirittura, a volte vedevamo Dybala che provava a staccare. Allegri ha provato a svoltare mettendo Morata, anche per approfittare del baricentro alto dell’Empoli (c’erano spazi in ripartenza). Lo spagnolo non ha però inciso.

Al contrario, l’Empoli trovava costantemente varchi centrali contro una Juve messa malissimo a palla persa. Con le mezzali bianconere spesso alte, Danilo si trovava circondato da maglie rivali, con tanto spazio centralmente. C’erano praterie tra le linee che i toscani hanno ben sfruttato, soprattutto grazie agli ottimi smarcamenti delle punte e di Bajrami. Oltre a creare molto, l’Empoli abbassava la Juve, guadagnando così tempo e facendo perdere energie agli avversari.

Pur in mezzo a un contesto altamente problematico, sono stati tanti i singoli a deludere. Dybala ha sbagliato tanto, così come Rabiot si faceva costantemente infilare alle spalle. Molto male anche Bonucci, che ha perso tantissimi duelli contro Mancuso. L’Empoli risaliva molto grazie alla propria punta, che – oltre a vincere tanti duelli – veniva spesso incontro senza che Bonucci accorciasse con i tempi giusti. Il solo Chiesa ha disputato una prestazione sufficiente.

Insomma, la Juve è ancora tutta da costruire. Se contro l’Udinese avevamo visto molte fragilità, questa sera è mancato tutto: tecnica, tattica e agonismo. La squadra era nervosa e frenetica, con Allegri (piuttosto abbattuto) che in sala stampa ha auspicato maggiore serenità. L’allenatore livornese ha tanto lavoro da fare.

 

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